Panorama
Al-Qaeda ha attaccato e preso il controllo di una base militare ad Acharane a sud-ovest di Tombouctou (Mali). Un attacco arrivato poche ore dopo il passo indietro dell'esercito francese nell'area
Ecco come e perché Washington sta «riconquistando» Paesi-chiave considerati irrecuperabili. In netto contrasto con Mosca (e Cina).
È vietato. Eppure nelle carceri i detenuti usano smartphone per chattare, andare sui social (i prigionieri influencer sono un fenomeno), dare informazioni all’esterno... E a volte i cellulari arrivano anche con i droni.
Politica
CdM: via libera alla Nadef. Deficit al 5,3%; Pil il prossimo anno all’1,2%
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Def che decreta l’aumento del deficit. Rivisto anche il Pil
27 September 2023
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Def che decreta l’aumento del deficit al 5,3% nel 2023. Rivisto anche il Pil che scende allo 0,8% per quest’anno e all’1,2% nel 2024. Per quanto riguarda il deficit l’incremento è stato necessario per far fronte alla spesa del Superbonus e la relativa classificazione dei debiti fiscali. L’Eurostat ha infatti deciso che i crediti di imposta devono essere caricati sui conti pubblici di quest’anno. L’istituto di statistica ha infatti spiegato che la misura “è per il momento registrata nei conti pubblici come credito d’imposta pagabile nel 2023”. Per quanto riguarda il 2024, l’Istituto chiede all'Istat di riesaminare la questione al più tardi entro la fine del primo semestre dell’anno prossimo, tenendo conto dell'evoluzione dei crediti d'imposta incagliati e degli interventi che il governo potrebbe intraprendere per cercare di risolvere il problema. Nella Nadef, il rapporto deficit/Pil è stato invece fissato nel 2024 al 4,3%. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6 e il 2,9%. Lato debito la Nadef svela come è previsto ridursi dal 141,7 del 2022 al 139,6% del 2026. Altro dato da non dimenticare la disoccupazione che si prevede in calo dal 7,6 (2023) al 7,3% del 2024. Testo che “si ispira a un principio di serietà, responsabilità. Riteniamo di aver fatto le cose giuste con grande responsabilità. L'asticella è stata posta a livello di ragionevolezza". Lo dice il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, in conferenza stampa, aggiungendo anche che “ il debito non diminuisce come auspicato” a causa del “conto da pagare dei bonus edilizi, soprattutto il superbonus, i famosi 80 miliardi saranno pagati in comode rate da 20 miliardi l'anno". Il ministro dell’Economia ha poi confermato che per “l’'anno prossimo abbiamo posto l'asticella del deficit al 4,3% che dovrebbe permetterci di confermare gli interventi indispensabili per i redditi medio bassi e in particolare il taglio del cuneo fiscale e contributivo, misure per la natalità oltre a stanziamenti significativi per il rinnovo del contratto pubblico impiego a cominciare dalla sanità". Spazio poi ci sarà anche per l’avvio dell'applicazione della delega fiscale per proseguire nella politica di riduzione delle tasse. Altre novità riguardano poi, come ricordato da Giorgetti, rispondendo oggi in Aula alla Camera ad un'interrogazione le agevolazioni per l’acquisto della prima casa fino al 31 dicembre “per le giovani coppie e gli under 36 e anticipo che con un decreto sottoposto stasera al Cdm tale misura. Il ministro ha infine chiarito come Giorgetti la norma per sanare le violazioni sugli scontrini "permette di consentire ai contribuenti di avvalersi di un istituto già esistente e attualmente in vigore, con la possibilità, previo pagamento delle somme dovute, di evitare la pena di morte per migliaia di esercizi commerciali. Non è un atto di clemenza, ma di ragionevolezza".
News
Via libera al Dl migranti senza però alcuna limitazione sugli sbarchi
Punizioni più dure ed espulsioni più facili per chi commette reati o viene ritenuto pericoloso; il governo prova a fidarsi ancora della Ue e si tiene tra le mani la carta del blocco navale
27 September 2023
Come promesso il consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto sui migranti. Si tratta di una prima «stretta» attesa dopo quanto accaduto nelle ultime settimane con il record di sbarchi e la visita a Lampedusa del Presidente del Consiglio, Giorgia, Meloni, assieme alla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
In realtà più che una stretta vera e propria possiamo dire che si tratta dell'ennesimo messaggio mandato all'Europa. Non sono previste infatti limitazioni agli sbarchi, nessun blocco dei porti, nemmeno parziale. vengono però inasprite alcune sanzioni che dovrebbero rendere più rapide e numericamente più rilevanti le espulsioni, soprattutto per i soggetti protagonisti di atti di criminalità particolarmente gravi.
Come dicevamo però la sostanza politica del decreto è che per il momento la linea del governo resta quella già vista in tutto il 2023: una visione europea più ampia e consapevole sia economica che organizzativa senza per il momento forzare la mano sugli ingressi. Un po' per questioni oggettive; autunno ed inverno ormai alle porte segnalano da sempre una naturale riduzione delle partenze dall'Africa di barchini e barconi, ed un altro po' per ragioni elettorali. Le prossime europee saranno infatti centrate sul tema dei migranti e Giorgia Meloni sa benissimo di avere tra le mani una carta vincente, quella della blocco navale che avrebbe (lo dicono i sondaggi) un certo impatto sull'elettorato.
Per il momento però ancora calma, come già garantito ieri nel faccia a faccia con il presidente Francese Macron anche in vista del prossimo vertice di Malta dedicato proprio alla migrazione.
LE NOVITA' DEL DECRETO MIGRANTI
- i titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo potranno essere espulsi “per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato" dal ministro dell'Interno, che dovrà darne preventiva notizia al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri. Inoltre, "quando ricorrono gravi motivi di pubblica sicurezza l’espulsione è disposta dal prefetto"
- Nel caso di momentanea indisponibilità di strutture ricettive per migranti minorenni il prefetto "può disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a sedici anni" in una sezione dedicata nei centri ordinari, "per un periodo comunque non superiore a novanta giorni”.
- Quando lo straniero è condannato per il reato di falsa attestazione della sua età la pena può essere sostituita dall'espulsione dal territorio nazionale.
- Per gestire problemi di sovraffollamento negli hotspot, il Ministero dell'Interno è autorizzato ad avvalersi del concorso delle attività logistiche della Guardia costiera. Dal 2024 al 2028 è autorizzato il reclutamento nel Corpo, per ciascun anno, di 100 volontari.
- Per rafforzare i dispositivi di controllo e sicurezza nelle principali stazioni ferroviarie italiane il contingente di personale delle Forze armate dell'operazione Strade sicure è incrementato dall'1 ottobre al 31 dicembre 2023 di ulteriori 400 unità.
- Il decreto prevede inoltre il "potenziamento dei controlli sulle domande di visto di ingresso in Italia"
- sostegno organizzativo ed economico ai comuni interessati da arrivi massicci di migranti, in particolare per quello che riguarda la raccolta dei rifiuti che sarà a gestione del governo.
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È lui, Sergio Mattarella, il vero leader «antagonista» al governo (nella prolungata irrilevanza di Pd e 5 Stelle). Pronto a moraleggiare su quasi tutto: emergenza climatica, sbarchi, Pnrr, commissione Covid, politica estera. Tanto che per la Ue, Germania e Francia in testa, resta l’interlocutore preferito. Anche per isolare la premier italiana.
Calcio
Limiti agli agenti, la Fifa vince in tribunale in Belgio
Una sentenza apre la strada all'applicazione del nuovo regolamento voluto da Infantino e che disciplinerà compensi e guadagni nelle trattative di calciomercato - UN FIUME DI DENARO FUORI DAL SISTEMA: ECCO QUANTO INCASSANO GLI AGENTI
27 September 2023
In attesa che si pronunci la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la Fifa ha vinto una battaglia davanti ai giudici del tribunale commerciale di Bruxelles per affermare la validità del nuovo sistema di norme che deve regolare, limitandola, l'attività di agenti e procuratori che animano il calciomercato mondiale. Per intenderci, una fetta della torta complessiva che nell'ultima sessione estiva 2023 ha portato nelle tasche degli intermediari 650 milioni di euro, circa il 10% del giro d'affari complessivo.
Da mesi il presidente della Fifa, Gianni Infantino, ha messo a punto un sistema di norme per limitare la fuoriuscita di denaro dal sistema calcio. Percentuali più basse per i procuratori e obbligatorie, divieti di rappresentanza multipla e creazione di un albo internazionale al di fuori del quale la pratica è vietata. Il cosiddetto Ffar ha incontrato l'opposizione della categoria dei procuratori fino ad arrivare a chiederne la sospensione immediata in attesa di una pronuncia definitiva.
Il Ffar diventerà pienamente operativo il prossimo 1° ottobre 2023 e per questo la sentenza della Corte commerciale di Bruxelles era particolarmente attesa. Una decisione favorevole agli agenti avrebbe bloccato il processo. Invece i giudici belgi hanno deciso di concedere semaforo verde alla riforma non riscontrando, in prima analisi, nessuna violazione delle norme e nessuna restrizione della concorrenza e ritenendo non dimostrata la necessità di un provvedimento di carattere urgente per salvaguardarsi dall'irreparabilità di un eventuale danno.
Soddisfazione è stata espressa dalla Fifa che, sollecitata sulla sentenza di Bruxelles, ha sottolineato come il verdetto confermi la piena legalità del sistema normativo messo a punto, con particolare attenzione al fatto che gli interessi generali della stessa Fifa sono stati considerati superiori a quelli di parte della categoria dei procuratori. Da Zurigo si fa anche notare come il Tribunale di Bruxelles si sia espresso è in linea con una serie di precedenti decisioni giudiziarie positive di diversi tribunali nazionali in Germania, Paesi Bassi e del Tribunale arbitrale dello sport, che hanno tutti confermato la legalità e la validità del FFAR, nonché l'obiettivo legittimo della FIFA di regolamentare l'attività degli agenti, per risolvere le carenze sistemiche osservate nel sistema di trasferimento dei giocatori.
Difesa e Aerospazio
L'Europa fornisce armi al Benin (con uno sguardo sul Niger)
È passata sotto silenzio la decisione di Bruxelles di fornire quasi 12 milioni di armamenti al paese africano a due passi dal paese nel pieno del caos
27 September 2023
Non soltanto Ucraina, tramite la Ue forniamo anche armi alla Repubblica del Benin. È infatti passata quasi in silenzio la decisione da parte del Consiglio europeo di erogare un pacchetto di aiuti militari del valore di 11,75 milioni di euro al Paese africano che, da membro della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), si è dichiarato favorevole e disposto a partecipare a un intervento militare in Niger a seguito del colpo di stato del 26 luglio scorso. Oggetto della fornitura saranno droni e aeromobili da utilizzare per missioni d’intelligence volte all’acquisizione di obiettivi, per la sorveglianza e il pattugliamento aereo del territorio nell’ambito dell’Operazione Mirador. Si tratta di una campagna armata per il contrasto delle minacce rappresentate dalle milizie jihadiste insorte contro il governo di Porto Novo nel 2019 e asserragliate nel nord del Paese, ovvero al confine con il Niger, dove la politica del presidente Patrice Talon non riesce a ottenere risultati.
In una nota di Bruxelles viene dichiarato che l’assistenza militare della Ue al Paese africano avviene “nel pieno rispetto delle leggi internazionali, dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale”. La cifra è stata erogata è erogato attraverso il meccanismo dello European Peace Facility, strumento utilizzato anche per le forniture militari destinate all’Ucraina e finalizzato a rafforzare la capacità militare nei Paesi terzi e delle organizzazioni regionali e internazionali “impegnate a preservare la pace, la stabilità e la sicurezza internazionale.”
La stabilità politica in Benin è di fatto fortemente minacciata e sabato scorso le autorità di Porto Novo avevano aperto un’indagine a seguito dell’incendio a un edificio commerciale nella città di Seme-Podji, situata dieci chilometri a sud della capitale, evento scaturito dopo una violenta esplosione e che ha provocato la morte di 33 persone. Da ormai due anni alcuni gruppi estremisti e violenti si muovono dalle loro basi in Mali e Burkina Faso verso gli stati meridionali e costieri dell’Africa occidentale. Uno dei principali corridoi di questa espansione è stato il tratto di territorio protetto che comprende i parchi nazionali Arly e Pendjari.
Quest'area, detta Wap, è costituita da riserve naturali collegate e contiene anche diverse zone semi protette più piccole e numerose concessioni di caccia. La sua posizione è strategica perché si trova lungo molteplici confini nazionali, ovvero tra Benin, Niger e Burkina Faso e corre vicino a quelli di Nigeria e Togo. La copertura offerta dalle sue foreste e dalla vegetazione della savana e il suo relativo isolamento ne hanno fatto un punto operativo per i gruppi armati non statali che alimentano l’instabilità politica nel Sahel. Il più significativo dei gruppi violenti, attivo dal 2020, è lo Jama’at Nasr al-Islam wal Muslimin (Jnim), nato dalla fusione di gruppi estremisti provenienti dal Mali e sovente affiliati ad al-Qaeda.
Uno dei grandi problemi sta nel fatto che questi combattenti si presentano anche come alternativa di governo agendo come se già lo fossero, così interi villaggi si sono adattati al loro comando approfittando del fatto che molti di coloro che vivono in queste aree dipendono dall’economia illecita. Negli stati costieri come il Benin, le merci sono più economiche grazie a una combinazione di infrastrutture portuali e sussidi su beni chiave come i carburanti. Tuttavia, i residenti in quest’area considerano legittime molte delle attività economiche vietate (come il contrabbando di benzina, alcuni beni di consumo e la caccia), poiché forniscono sostegno vitale che non può essere acquistato dalla stragrande maggioranza dei cittadini.
Il Benin si è quindi trovato nella necessità di rafforzare il suo arsenale, ma a causa della guerra in Ucraina alcune forniture militari sono rallentate, come quella degli elicotteri russi Mi-171 prodotti da Russian Helicopters, le cui linee di produzione sono state interrotte dal conflitto. Di conseguenza Mosca non è riuscita a fornire gli elicotteri di cui il Paese ha bisogno per rafforzare la sua forza aerea nella lotta contro i gruppi armati del nord. E nonostante il capo delle forze armate si sia rivolto anche ad airbus Helicopters, ottenendo due esemplari di H-125, la necessità di mezzi volanti permane. Nel marzo scorso il governo cinese aveva donato al Benin quattro droni Pmr-50 e la Francia aveva consegnato una dozzina di veicoli blindati Vab.
TUTTE LE NEWS DI DIFESA ED AEROSPAZIO
In Italia, le auto a batteria rappresentano appena il 4,4 per cento del mercato delle immatricolazioni. E ci sono molti che dopo averla acquistata la restituiscono. I pentiti dell’elettrico sono, infatti, un fenomeno che si va diffondendo
La nuova moglie-non moglie del rapper e stilista Kanye West sta rubando la scena a quella divinità di Kim Kardashian. Una trasformazione straordinaria: seno in bellavista, abiti 10 taglie in meno, atteggiamento da schiava Isaura.
C’è una nuova guerra in casa Elkann tra la madre Margherita e il figlio John sulla proprietà della celebre «galleria» di dipinti dell’Avvocato e della moglie Marella. Un patrimonio da due miliardi di euro di cui Panorama è in grado di ricostruire i retroscena. Prima puntata.
Ancora l’auto, certo. Ma sempre più con interessi nelle tecnologie sanitarie, nel lusso, negli investimenti green e nella finanza. Panorama traccia la nuova mappa dell’impero degli Agnelli-Elkann, attraverso la holding Exor. Che, con alcune cessioni illustri nell’editoria, accelera nella «internazionalizzazione».
C’erano 30 anni fa, ci sono ancora adesso. Perché fa comodo così a chi, nella sanità, ci guadagna. E solo i ricchi possono curarsi.
La realizzazione delle «pale» alte anche centinaia di metri devasta zone di pregio del Paese, accusa il critico di Panorama. La Calabria, per esempio, si sta indirizzando verso queste fonti alternative, nonostante la sua vocazione turistica e il pericolo di infiltrazioni criminali. Anche in Sicilia, nelle Saline trapanesi, c’è un progetto che minaccia un territorio unico per il valore naturalistico.
Il 23 settembre 1943, a Salò, va in scena l’ultimo atto del fascismo. Un Benito Mussolini fatto dimettere, umiliato dall’arresto - e quindi liberato da Adolf Hitler - fonda a Salò, sul lago di Garda, quella cellula «sociale italiana» con cui il regime annientato deve rilanciarsi. La storia decise diversamente.
Storia di Michele, architetto romano che non aveva lavoro da noi e ha scelto di emigrare nel grande Nord. E siccome «la vita ti capita mentre la vivi» dice, dopo gli inizi in cui si è arrangiato un po’, oggi ha un’agenzia di viaggi per portare in tour i turisti del Belpaese e viceversa.
David Bowie e la nascita del suo grande amore per la top model Iman. I Red Hot Chili Peppers e quella foto iconica mentre crolla il Muro di Berlino. E poi Naomi Campbell, Kate Moss, Cameron Diaz e tanti altri. Il fotografo delle star racconta a Panorama aneddoti inediti e curiosi delle celeb che ha immortalato. E annuncia due mostre a Milano con i suoi scatti più famosi. Eccone alcuni, in anteprima.