Panorama
Questa mattina, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, applicando misure cautelari nei confronti di 5 soggetti, per la ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, alle estorsioni e ai reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.
In particolare, nei confronti del titolare delle aziende coinvolte è stata disposta la custodia cautelare in carcere; il consulente del lavoro e una responsabile amministrativa sono stati posti agli arresti domiciliari; per due responsabili dei punti vendita è stato disposto l’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza.
Inoltre, è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari, di due società di capitali che gestivano le attività commerciali. La gestione di queste aziende è stata affidata a amministratori giudiziari nominati dal Giudice per le indagini preliminari.
I provvedimenti cautelari, richiesti dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, sono il risultato di un’indagine condotta dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro. L’indagine ha riguardato le condizioni di impiego dei lavoratori di cinque supermercati di Montepaone, Soverato e Chiaravalle Centrale, in provincia di Catanzaro.
La complessa attività investigativa, che ha incluso intercettazioni e perquisizioni, ha evidenziato – in questa fase preliminare che richiederà successiva verifica processuale – gravi indizi di reato relativi a un’associazione a delinquere e a molteplici episodi di sfruttamento lavorativo, estorsioni e falsificazione di documenti.
Gli elementi raccolti hanno consentito di ricostruire che componenti dell’associazione a delinquere, sotto le direttive del titolare delle imprese ed approfittando della condizione di necessità e vulnerabilità derivante da precarietà economica, avevano imposto condizioni di lavoro degradanti e pericolose sul luogo di lavoro ad oltre 60 dipendenti, violando sistematicamente la normativa sull’orario di lavoro; dando una retribuzione palesemente inadeguata rispetto alla quantità e qualità del lavoro svolto (4,00 euro all’ora, a fronte di una prestazione di attività lavorativa di oltre 50 ore a settimana) o sottraendo parte della retribuzione (con restituzione in contanti); limitando il godimento dei giorni di riposo settimanale e delle ferie annuali, garantiti dalla legge, con fruizione di sole due settimane di ferie all’anno; costringendo i lavoratori ad operare in ambienti che non rispettavano le norme di sicurezza ed a falsificare la natura dell’infortunio, non dichiarando gli infortuni sul lavoro come tali, ma indicandoli come incidente domestico, impedendo così di ottenere le necessarie tutele previdenziali e risarcitorie previste dalla legge.
Il consulente del lavoro e la responsabile amministrativa dell’azienda avrebbero svolto un ruolo attivo nel sostenere l’imprenditore: essi avevano il compito redigere contratti di lavoro apparentemente part-time e false buste paga non riportanti le reali ore lavorate e di occuparsi della gestione contabile delle attività, collaborando nella redazione dei contratti di lavoro. I responsabili dei punti vendita erano incaricati di controllare i dipendenti, obbligandoli a turni massacranti e a rinunciare a parte delle ferie, accompagnandoli in ospedale in caso di incidenti per far loro rilasciare false dichiarazioni sulle dinamiche degli infortuni.
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Ancora una ricetta con la zucca perché davvero questo «frutto» dell’orto connota l’autunno e in cucina offre innumerevoli spunti. E poi la notte di Halloween è appena trascorsa e chissà quanta zucca vi è avanzata. Abbiamo pensato così a una preparazione di recupero che ci consente di offrire per un aperitivo, un antipasto veloce, una merenda salata con una ricetta gustosa, molto autunnale e che si prepara facilmente. Potete connotarla scegliendo tra i formaggi prodotti affini al vostro territorio per renderla ancora più accogliente, dando ai vostri ospiti il senso della cura.
Ingredienti - 360 gr di zucca, 150 gr di formaggio che fonde (abbiamo scelto i tomini, ma vanno benissimo il Taleggio, la Fontina, la Scamorza, il Montasio o l’Asiago giovani) 8 fette di speck un po’ spesse, due funghi porcini (o altri funghi) per 150 gr, tre cucchiai di olio extravergine di oliva, alcune foglie di salvia, alcuni rametti di timo, sale q.b.
Preparazione - Ricavate dalla zucca otto dischetti di circa 8 millimetri di spessore e due centimetri di diametro, tagliate a metà i tomini o ricavate dei dischetti leggermente più stretti dal formaggio. In una padella fate tostare le fette di speck e una volta che siano diventate croccanti toglietele, nella stessa padella fate andare i funghi tagliati a fette con il timo e l’olio extravergine di oliva. Fate andare a fiamma vivace per cinque minuti, aggiustate di sale e togliete i funghi e fate andare le fette di zucca in padella tostandole da ambo i lati finché non diventano morbide. A questo punto componete il bocconcino con una fetta di zucca, una foglia di salvia, il dischetto di formaggio, una fetta di fungo e una fettina di speck. Fate prendere calore fin tanto che il formaggio non comincia a fondere, fermate ogni singolo bocconcino con uno stecchino e servite.
Come far divertire i bambini - Date loro due compiti: il primo, fate mondare a loro i funghi facendoli spazzolare e poi passare con un panno bagnato e in ultimo fate “infilzare” a loro ogni bocconcino con lo stecchino. Si sentiranno cucinieri provetti.
Abbinamento - Il più classico è con uno spumante metodo classico (va bene anche rosato) oppure con un Martinotti lungo tipo Cartizze, ma noi abbiamo scelto un Pinot Nero dell’Alto Adige in concordanza con speck e formaggio. Va benissimo un Merlot purché di classe.
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Non pensate subito ad Halloween anche se il tempo è quello e protagonista della nostra ricetta è la zucca. Ce ne sono di tanti tipi e si prestano a diversi usi gastronomici. Per fare questa preparazione la migliore è la mantovana, compatta e poco acquosa.
A parte che la festa delle zucche che si trasformano in teschi ci è rimbalzata dall’America - lì ogni occasione per generare consumo è felice - ma nasce in Irlanda e prima ancora aveva radici mediterranee nel continuo collegamento tra al di là e al di qua (pensate agli etruschi che facevano in mezzo alle loro città un profondissimo pozzo per mettersi in contatto con i defunti) noi alla zucca dobbiamo tanto perché è il «frutto» toccasana dell’autunno ricca di betacarotene, giustamente idratante, capace di nutrirci equilibratamente in sali minerali e vitamine. E volendo ha anche il suo «grasso», perché i semi di zucca sono un ottimo apporto lipidico. È caratteristica di tutta la nostra cucina, certo nel Nord e soprattutto nella grande pianura la zucca è una protagonista assoluta. Ce ne sono di tanti tipi e si prestano a diversi usi gastronomici. Per fare questa preparazione la migliore è la mantovana, compatta e poco acquosa. Con un’avvertenza: noi condiamo questi gnocchi nella maniera più immediata, ma volendo si prestano a esser conditi col ragù, con la crema di Gorgonzola, con i funghi o con i tartufi. È una ricetta «aperta». Noi partiamo dalla base.
Ingredienti - 450 gr di zucca, 350 gr di farina di tipo 2, 180 gr di burro, 150 gr di Parmigiano Reggiano o Grana Padano grattugiato, un uovo, un cucchiaio di noce moscata, 4 o 5 foglie di salvia, 5 noci e 10 nocciole, sale e pepe (meglio bianco) q.b.
Procedimento - Private la zucca della buccia poi riducetela a fettine sottili. In una padella fate fondere 1/3 del burro e saltate le fettine di zucca finché non diventano morbide. Aggiustate appena appena di sale, con una forchetta riducetele in una purea grossolana e fatele raffreddare. A questo punto unitele alla farina, alla noce moscata e al rosso dell’uovo, aggiustate ancora di sale e impastate. L’impasto dovrà essere elastico, ma consistente. Potete farlo anche in planetaria. Ricavate dall’impasto tanti bastoncini che poi dividete a tocchetti. Potete farlo anche a mano. Volendo potete dare ai vari pezzetti la forma di palline. Fate scaldare abbondante acqua salata in una pentola e cuocete gli gnocchetti (abbiate cura di infarinarli appena perché tendono ad attaccarsi l’uno con l’altro quando stanno a riposo sulla spianatoia) che saranno pronti appena vengono a galla. Sempre nella pentola dove avete prima fatto ammorbidire la zucca mettete tutto il burro rimasto e fatelo fondere insieme con le foglie di salvia. Sgusciate noci e mandorle e riducetele a granella grossolana battendole a coltello. Passate gli gnocchi nel burro, aggiustate di pepe e sale se serve e unite il formaggio grattugiato. Mantecate e impiattate cospargendo ogni porzione di granella di frutta secca.
Come far divertire i bambini - Fate realizzare a loro con le manine gli gnocchi staccando un po’ d’impasto da ogni «bastoncino».
Abbinamento - Abbiamo scelto un Moscato di Alessandria di Pantelleria, ma vinificato fresco, non passito. Va benissimo un Sauvignon del Collio o una Malvasia.
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C’è stato un tempo in cui la faraona era uno dei piatti di piuma più ricercati e più creati dai grandi cuochi. Poi si è un po’ dimenticata ed è un errore perché, parente della pavoncella, richiama alla mente menù rinascimentali e barocche imbandigioni.
Ha carni appena più scure del pollo, è più aromatica e più tonica alla tenuta della cottura e alla masticazione. Riscoprirla in una ricetta autunnale insieme al frutto dell’albero del pane di noi mediterranei – le castagne hanno sfamato il contado per secoli e secoli e la loro versatilità gastronomica è innegabile - è quasi un evento culturale! Avvertenza: per questa ricetta fatevi preparare il rollè di faraona dal vostro macellaio. Scoprirete quanto utili siano le botteghe di prossimità!
Ingredienti - Un rollè di faraona farcito (faraona disossata poi riempita con macinato misto maiale e manzo, bardata di pancetta e ingentilita da alcune castagne) di circa 1 kg, 350 gr di castagne ben mature, due cipolle rosse, una carota, 100 gr di burro tartufato o 100 gr di burro di primo affioramento e 30 gr di tartufo nero (facoltativo), un peperoncino, alcune foglie di salva e di alloro, un bicchiere di Marsala stravecchio, sale e olio extravergine di oliva qb.
Procedimento - Tritate grossolanamente le cipolle e la carota, mettete a lessare le castagne in una pentolina con l’aggiunta delle foglie di alloro. Cuocete per almeno 20 minuti. In una casseruola, meglio se di ghisa e dotata di coperchio, fate fondere il burro col peperoncino e le foglie di salvia e fate stufare la carota e le cipolle. Quando le cipolle diventano trasparenti eliminate il peperoncino e fate rosolare a fiamma vivace da ogni parte il rollè di faraona in casseruola in modo che prenda colore. A questo punto irrorate con il Marsala, fate sfumare l’alcol abbassate la fiamma e incoperchiate. Di quando in quando girate il rollè e se serve aggiungete un po’ d’acqua calda. Scolate le castagne che si saranno lessate, fatele freddare e poi sbucciatele. Non vi preoccupate se vi si spezzettano dovreste comunque farlo. A circa tre quarti della cottura del rollè (diciamo dopo 40 minuti) aggiungete in casseruola le castagne, regolate se serve con un po’ di acqua e di olio extravergine di oliva e aggiustate di sale. A circa cinque, sei minuti dalla cottura (in totale ci vorrà un’ora) togliete il coperchio e fate tirare il fondo di cottura che diventerà la salsa di accompagnamento del rollè.
Come far divertire i bambini - Date a loro il compito di sbucciare le castagne, sarà un utilissimo esercizio di pazienza!
Abbinamento - Ci vuole un vino morbido e sontuoso: ecco che l’Amarone della Valpolicella fa al caso nostro. In seconda battuta un Ripasso sempre di Valpolicella o un Merlot, ma di alta qualità.
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Costume
L'alcol dei Vip
Sono sempre più numerosi i personaggi dello spettacolo (e c'è persino la regina Elisabetta II) che hanno deciso di investire nel mercato degli alcolici. Un business destinato a superare il miliardo e mezzo di dollari entro il 2025.
13 October 2024
«Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa». Guardando ai numeri del mercato degli alcolici, le parole di Charles Bukowski non potrebbero essere più vere. Secondo le previsioni di IWSR, il settore è destinato a crescere del +2,9% entro la fine del 2021 con un ritorno ai livelli pre-Covid entro il 2023.
Se nel 2020 il volume totale delle bevande alcoliche è diminuito del 6,2% a causa della chiusura di bar e ristoranti, l'accelerazione dell'e-commerce - che ha raggiunto i 29 miliardi di dollari di fatturato nel 2020 - e il forte consumo domestico nei mercati chiave ha permesso al settore di restare a galla nonostante le difficoltà.
Tra gli alcolici più apprezzati troviamo la tequila, cresciuta del più 9,6% nel 2020, trainata dai guadagni negli Stati Uniti (+46%) dove la bevanda è ora la più venduta dopo vodka e whiskey (superando il rum). Ed è proprio questo alcolico ad aver attratto l'attenzione delle celebrities d'oltreoceano. Ultima della lista è Kendall Jenner che proprio quest'anno ha lanciato il suo brand 818.
«Recitare era il modo in cui pagavo l'affitto, ma ho venduto un'azienda di tequila per un miliardo di dollari. Non ho bisogno di soldi». George Clooney è stato uno dei primi a comprendere il potenziale del settore degli alcolici e lanciare, insieme all'amico Rande Gerber (marito di Cindy Crawford), la sua linea di tequila: Casamigos. Lo hanno seguito Micheal Jordan con la sua Cincoro Tequila - venduta in bottiglie numerate - e il cantante Nick Jonas con Villa One, una linea di tequila 100% sostenibile. Ma ci sono anche i cantanti Justin Timberlake (Sauza 901) e Adam Levine (Santo Mezquila) e l'attore Dwayne Johnson - meglio conosciuto come “The Rock" - che ha costruito la sua distilleria da zero (Teremana Tequila).
Kate Hudson ha invece preferito puntare sulla vodka con il brand King St. Vodka. Anche Sean Combs (il rapper Diddy) ha stretto nel 2007 una partnership con Ciroc, portando in meno di 10 anni le vendite da 30.000 casse l'anno a un milione. Oggi la sua vodka è seconda solo a Grey Goose nel mercato di fascia alta. «Ciroc ha ha contribuito a diversificare un intero settore» ha dichiarato il musicista al Washington Post citando come il 54% delle vendite sia rivolto a persone di colore. L'attore Channing Tatum ha invece ideato Born and Bred, una vodka distillata dalle patate dell'Idaho e dall'acqua delle montagne del Grand Teton.
Se la vodka mantiene il suo primato, il gin è destinato a crescere del più 4,5% entro il 2025 trainato da Brasile, Sud Africa e Russia. Lo scorso anno, il rapper Snoop Dogg ha annunciato il lancio di Indoggo Gin, un gin con infusione di fragole e limone. È invece a base di erbe, l'azienda acquistata nel 2018 dall'attore Ryan Reynolds: Aviation Gin. Ma il gin più inaspettato arriva direttamente da Buckingham Palace. Ideato per raccogliere fondi per la Royal Collection of Art, il gin delle Regina Elisabetta II è andato sold out in meno di otto ore.
Il whiskey rappresenta invece una delle categorie maggiormente colpite dalla pandemia, ma secondo l'analisi di IWSR ci si aspetta che i prodotti giapponesi e americani aiuteranno la ripresa del segmento. Tra le etichette create da personaggi del mondo dello spettacolo troviamo Heaven's Door Whiskey di Bob Dylan, Virginia Black American Whiskey del cantante Drake e l'Haig Club dello sportivo David Beckham. Infine, il lottatore Connor McGregor ha lanciato lo scorso anno il suo whiskey - Proper No. Twelve - registrando un sold di di una fornitura per sei mesi in soli dieci giorni. E guadagnando mezzo milioni di followers su Instagram in cinque mesi.
L'attore Jamie Foxx ha invece optato per il Bourbon, lanciando nel 2016 l'etichetta Brown Sugar. Wild Turkey Longbranch ha invece lavorato con Matthew McConaughey per la creazione di un bourbon che mixa vaniglia e spezie. Lo scorso settembre, anche i “vampiri" Ian Somerhalder e Paul Wesley hanno annunciato il lancio di Brothers' Bond.
La partnership alcolica più originale resta però quella di Denny De Vito. L'attore ha infatti deciso di investire sul Limoncello, prodotto esclusivamente con i limoni di Sorrento.
Negli ultimi anni, in molti hanno deciso di abbandonare i superalcolici a favore di un buon bicchiere di vino. Il vino fermo è cresciuto del +28% nel 2020, trainato da un aumento delle importazioni di maggiore qualità e prezzi sempre più accessibili. Si prevede che il mercato globale del vino raggiungerà, entro il 2028, un giro d’affari di circa 686 miliardi di dollari.
E anche in questo caso la lista di prodotti firmati da celebrities di ogni campo è sempre più lunga. C’è lo champagne Armand de Brignac brut di Jay-Z con note di pesca, albicocca, fiori d'arancio e brioche. Ma c’è anche il Sun Goddess Wines, il pinot grigio della cantante Mary J. Blige prodotto a Ramato, in Friuli-Venezia Giulia. Maison No. 9 è invece un rosé frizzante e rinfrescante prodotto da Post Malone. Rosè anche per Sarah Jessica Parker che per le sue bottiglie ha collaborato con Invivo Wines creando la miscela perfetta per le sere d’estate.
Anche Cameron Diaz ha deciso di abbandonare la recitazione e produrre vino. Avaline - l’azienda fondata con l’amica Katherine Power - produce vino 100% organico e vegano. Nelle versioni bianco e rosé. Anche Brad Pitt e Angelina Jolie, prima del divorzio, condividevano un’azienda di vini. Il loro Miraval è prodotto in Provenza, si tratta di un rosé arioso ed equilibrato, fresco ma complesso.
Ci sono poi LVE di John Legend con note di fragola fresca e nettarina bianca, Sofia di Francis Ford Coppola, il prosecco Della Vite delle sorelle Cara e Poppy Delevingne e il nuovissimo Fresh Vine Wines - a basso contenuto di zuccheri - dell’attrice Nina Dobrev e l’amica Julianne Hough, una delle ballerine più celebri di Dancing with the Stars.
L'ascesa dei cocktail «low alcool»
Ricordate il Barcardi Breezer? Quel mix fruttato e coloratissimo protagonista delle serate estive. Proprio lui, sta tornando. È proprio il gruppo Bacardi ad annunciare una previsione di crescita per il segmento “low alcool". Una crescita del 400% entro il 2024 per un valore in dollari che raggiungerebbe i 500 milioni.
Protagonista di questa crescita sono gli «hard seltzer» già super popolari negli Stati Uniti. Si tratta di bibite alcoliche frizzanti, arricchite con spezie, frutta e altri aromi con un contenuto alcolico che non supera mai il 5%. Tra le più famose troviamo White Claw, creato attraverso un mix di acqua gassata, alcool senza glutine e frutta. Ogni lattina - gli hard seltzer rientrano nella categoria delle birre - contiene solo 100 calorie e 1 grammo di zucchero.
Davanti a questi numeri, il rapper Travis Scott non ha perso tempo e lo scorso settembre ha lanciato CACTI, un seltz realizzato con agave weber blu di alta qualità al 100% disponibile in tre gusti: ananas, fragola e lime. «CACTI è qualcosa di cui sono davvero orgoglioso e su cui ho lavorato molto. Io e il team ci siamo davvero impegnati, non solo per ottenere il sapore giusto, ma anche per migliaia di prototipi creativi su qualsiasi cosa, dalla bevanda vera e propria, al concetto di lattina, alla confezione e al modo in cui viene presentata al mondo» ha dichiarato Scott.
Si dice che anche lo chef Gordon Ramsay abbia in programma una linea di hard seltzer per il 2021, mentre l'attrice Shay Mitchell ha ideato un altro prodotto a base di tequila chiamato Onda.
In vista di questi nuovi ingressi nel mercato, Truly - che al momento rappresenta il 36% del settore hard seltzer - ha recentemente siglato una collaborazione con la cantante Dua Lipa per promuovere i suoi prodotti.
La “battaglia" del low alcool è appena iniziata.
Il primo ministro inglese, ricordato per la lotta contro la follia nazifascista durante la Seconda guerra mondiale, in realtà era stato tutt’altro che ostile ai regimi italiano e tedesco. Per Hitler e Mussolini esprimeva parole di ammirazione, poi in fretta cancellate.
Avendo a disposizione un po’ di porcini di piccolo calibro abbiamo pensato di farci un semplice, ma buonissimo risotto. Che diventa una ricetta di riciclo. Anzi, è un consiglio: fatene un po’ di più, poi una volta freddo ne prendete un po’ su una mano, ci mettete un pezzetto di formaggio (col Taleggio vengono da urlo) al centro, richiudete il riso e ne fate una polpettina che panata, indorata e fritta diventa una crocchetta golosa.
Sarà scontato quanto volete, ma Francesco De Gregori ci sta perché dietro la (nostra) collina ci sono davvero «silenzi e funghi, buoni da mangiare, buoni da seccare, da farci il sugo quando viene Natale». Chi abita in città fa fatica a immaginarselo, ma noi abbiamo una chat dove si fa a gara per stabilire chi ne ha trovati di più, chi ha trovato, e quali sono, i migliori. Resta il fatto che il boletus (ce ne sono di quattro specie riconosciute) dà una gran soddisfazione gastronomica, anche se gli ovoli in insalata sono imbattibili e i galletti per un sugo con un po’ di maiale, a nostro avviso, non si possono superare. Avendo a disposizione un po’ di porcini di piccolo calibro abbiamo pensato di farci un semplice, ma buonissimo risotto. Che diventa una ricetta di riciclo. Anzi, è un consiglio: fatene un po’ di più, poi una volta freddo ne prendete un po’ su una mano, ci mettete un pezzetto di formaggio (col Taleggio vengono da urlo) al centro, richiudete il riso e ne fate una polpettina che panata, indorata e fritta diventa una crocchetta golosa.
Ingredienti - 400 gr di riso italiano (Arborio, Carnaroli, Vialone Nano, Sant’Andrea) da risotto, 300 gr di porcini freschi, due spicchi d’aglio, un peperoncino, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva, 50 gr di burro di primo affioramento, 80 gr di Parmigiano Reggiano o Grana Padano o Asiago stravecchio grattugiato, una carota, un gambo di sedano, una cipolla rossa, un ciuffo abbondante di prezzemolo e sale q.b.
Procedimento - Mondate i porcini e puliteli con un panno umido, fateli a cubetti o a lamelle non troppo sottili, nel frattempo mettete in una pentola carota, sedano e cipolla ben lavati e avviate il brodo vegetale. In una casseruola scaldate l’olio extravergine con il peperoncino e due spicchi d’aglio. Una volta che l’aglio ha preso colore eliminatelo così come il peperoncino e mettete a cuocere a fuoco moderato i porcini. Trascorsi 6/7 minuti buttate il riso e fatelo tostare. Dopo un paio di minuti continuate a bagnare con brodo vegetale girando il riso di quando in quando. A tre quarti di cottura salate, fate tirare il riso (se volete fare le crocchette non potete lasciarlo all’onda) e a cottura ultimata fuori dal fuoco mantecate con burro, formaggio grattugiato e prezzemolo tritato finemente.
Come far divertire i bambini - Date a loro il compito di nettare i funghi, una volta privati di radici e terriccio, con il panno bagnato.
Abbinamento - Abbiamo scelto un rosso friulano intenso e profumato: il Refosco dal Peduncolo Rosso. Va benissimo anche un Merlot o un Pignolo o un altro rosso di buon profumo, ma di tannino non esuberante.
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Nel 2023 LA spesa militare globale ha toccato i 2.443 miliardi di dollari. E Ad armarsi non sono solo le superpotenze: tutti i paesi investono enormi risorse per forniture belliche sempre più sofisticate richieste dall’attuale «ordine mondiale». dove, dopo ucraina e medio oriente, i conflitti sono diventati un’opzione politica.
Approfittiamo degli ultimi bagliori estivi dell’orto per una ricetta iper-vegetariana, ma gustosissima che prende a piene mani dal raccolto a chilometro zero: quello dei nostri giardini di ottobre. Si tratta di mettere insieme verdure quasi autunnali come le coste di bietola, con i peperoni che stanno dando gli ultimi profumi e gli immancabili pomodori. È proprio una sorta di cacciucco vegetale che piacerà a tutti.
Ingredienti - Due mazzi di bietole (circa 600 gr), quattro o cinque peperoni meglio se rossi e verdi, 4 o 5 pomodori di bel calibro, due cipolle rosse, due spicchi di aglio, un peperoncino, 4 fette di pane raffermo di tipo pugliese o toscano sciapo, due cucchiai di paprika dolce, 8 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale qb.
Procedimento - Mondate le bietole, lavatele e lessatele in poca acqua senza salare. Fatele freddare. In una capace padella fate saltare in abbondante olio extravergine gli spicchi d’aglio e il peperoncino. Tritate grossolanamente le cipolle e passatele in padella a fuoco moderato in modo che diventino trasparenti. Ora fate a pezzettoni i pomodori e aggiungeteli alle cipolle. Mondate i peperoni, eliminate i semi, e fate anche questi a pezzettoni. Dopo cinque minuti che i pomodori stanno cuocendo aggiungete i peperoni, incoperchiate e fate cuocere per una decina di minuti. Se serve aggiungete appena un po’ d’acqua. Tagliate grossolanamente le bietole, eliminate dalla padella aglio e peperoncino e aggiungete le bietole, fate insaporire con le altre verdure, aggiustate di sale e aromatizzate con la paprika. Fate abbrustolire le fette di pane nel grill del forno, al microonde oppure passandole in un'altra padella con qualche goccia di extravergine. A cottura delle verdure servitele con una fetta di pane aggiungendo un filo di olio extravergine di oliva a crudo e aggiustando di sale se serve.
Come far divertire i bambini - Fate lavare a loro le bietole e le altre verdure, giocare con l’acqua in cucina sarà un autentico divertimento.
Abbinamento - Abbiamo scelto un Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg. Vanno bene anche i bianchi profumati come Sauvignon friulano, Muller Thurgau del Trentino, Malvasia laziale o del Carso.
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