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Alice Cooper: ritorno alle origini per il genio del “black mamba rock”

Alice Cooper: ritorno alle origini per il genio del “black mamba rock”

Reunion dopo 50 anni per l’Alice Cooper Group: un disco nostalgico ma bellissimo

Era silente da cinquant’anni l’Alice Cooper Group, dai tempi di Muscle of love, uno degli album cult incisi dalla band negli anni Settanta. The Revenge Of Alice Cooper è il disco della reunion: con Alice ci sono Dennis Dunaway, Neal Smith e Michael Bruce. per sostituire alla chitarra Glen Buxton, morto nel 1997, il produttiore Bob Ezrin ha ingaggiato Gyasi Heus, un trentacinquenne innamorato del sound 70’s.

Una scelta azzeccata. Lo si capisce già dall’ascolto del primo brano, Black Mamba, arricchito dalla presenza alla chitarra di Robby Krieger dei Doors. Tutto il disco è un efficace ritorno alle origini tra rock and roll, blues, citazioni degli anni Sessanta e sprazzi di psichedelia. Gli ingredienti dell’Alice Cooper style ci sono tutti: l’ironia, la teatralità, l’attitudine dark e l’atmosfera cruda del garage rock.

Il risultato è un album ricco di perle vintage come la blueseggiante Intergalagtic Vagabond Blues o What a Syd, perfetta per un musical di Broadway a tinte dark. Intrecci di voci da spiaggia californiana dei Sessanta, riff di chitarra potenti e accenni di psichedelia sono i tratti distintivi di Blood on the sun, uno dei momenti migliori del disco.

In tutto sedici brani, quasi tutti a fuoco, fatta eccezione per due o tre “filler” che però non disturbano più di tanto. Wild Ones è una vibrante celebrazione del mito del rock and roll e dei cattivi ragazzi che ne erano i protagonisti. Funziona anche Up all night, affresco delle notti selvagge nelle metropoli d’America a cura di quattro signori più vicini agli ottant’anni che ai settanta (Cooper ne ha 77).

Il pianoforte che accompagna What happened to you e il riff di chitarra che sostiene il brano sono la quintessenza del rock and roll, com’era alle origini. A chiudere The Revenge Of Alice Cooper, l’ottima See you on other side, un saluto e un arrivederci dedicato ai rocker che non ci sono più. “Ci vediamo dall’altra parte”

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