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(Ansa)
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Israele, Hamas, Hezbollah, Iran. le forze in campo nella guerra in Medio Oriente

Numero di uomini ed equipaggiamento di eserciti e milizie che si stanno fronteggiando tra Israele e Gaza

Secondo il quotidiano israeliano Haaretz i raid israeliani di ieri sera a Khan Younis hanno colpito la casa del comandante militare di Hamas, Mohammed Deif, uomo degli iraniani a Gaza, uccidendo suo padre, il fratello, i suoi figli e altri parenti. Il capo delle Brigate del martire Izz al-Dīn al-Qassam non si trovava nella casa del quale esiste una sola foto risalente al lontano 2001. Intanto mentre prosegue l’assedio totale alla Striscia di Gaza si avvicina l’operazione militare di terra dell’Esercito israeliano (IDF), che si annuncia molto complessa vista la presenza degli ostaggi, ma che servirà ad annientare i jihadisti di Hamas e quelli delle altre organizzazioni terroristiche.

Le forze in campo

Israele

L’esercito israeliano è composto da circa 180.000 militari del servizio di leva, ma può contare su almeno 450.000 riservisti che non svolgono quotidianamente funzioni militari ma hanno un’occupazione civile. Complessivamente Israele dispone di circa 3.754.252 cittadini-militari dei quali 300.000 sono attualmente dislocati vicino alla Striscia di Gaza per la guerra contro Hamas. Jonathan Conricus portavoce dell’IDF su X ha affermato: «Quello che stiamo facendo in queste zone vicine alla Striscia è stato inviare e schierare la nostra fanteria, i nostri soldati corazzati, il nostro corpo di artiglieria e molti altri soldati delle riserve: 300.000 in tutto. E questo per garantire che Hamas, alla fine di questa guerra non avrà alcuna capacità militare con cui minacciare o uccidere i civili israeliani». Israele dispone 2.200 carri armati, la flotta aerea è composta da 601 gli aerei da combattimento mentre la flotta navale ha a disposizione 67 navi da guerra. Ovviamente si tratta di numeri parziali che non tengono conto dei droni e delle armi segrete a disposizione di Gerusalemme. Inoltre, Israele è uno dei pochi Stati al mondo che ha la capacità di lanciare in orbita satelliti di ricognizione di propria produzione. e come ricorda Freedonm Antomy «anche nel settore missilistico, lo Stato israeliano si afferma come uno dei migliori produttori di missili antiaerei e di missili antimissile, ovvero di batterie difensive antiaeree e antimissilistiche».

Hamas

Nel 2021, The Times of Israel citando un anonimo comandante israeliano di alto livello ha scritto che Hamas aveva un esercito di 30.000 uomini, rifornito dalla guerra del 2014 con Israele. Nessuno è in grado di confermare questi numeri e Hamas non divulga certo queste tali informazioni. Un problema con queste stime è che non è esattamente chiaro cosa costituisca un combattente di Hamas. Per effettuare l'attacco di sabato, il gruppo militante ha utilizzato alcune delle sue forze d'élite, vale a dire l'unità della Nakba, che conta da 3.000 a 5.000 combattenti, ha affermato a Nbc News Michael A. Horowitz, analista geopolitico e di sicurezza di Le Beck International. Come scrive l’analista dell’International Institute for Strategic Studies Ben Barry gli arsenali conosciuti di Hamas e della Jihad islamica consistono in razzi a propellente solido non guidati con una gittata compresa tra dieci e 250 chilometri. Nel 2021, l’intelligence israeliana ha stimato che il numero totale di razzi a disposizione delle fazioni a Gaza fosse di circa 30.000. Mentre in passato l’Iran e la Siria hanno contrabbandato razzi a Gaza, la maggior parte dei razzi ora sembra essere stata prodotta localmente. L’Iran ha assistito in modo significativo Hamas e la Jihad islamica nella creazione di infrastrutture per la produzione di razzi a Gaza. La Guardia Rivoluzionaria aveva dichiarato già nel 2014 che consentire alle fazioni palestinesi di costruire razzi era una priorità strategica. Sembra molto probabile che la produzione locale sia stata fondamentale affinché Hamas e la Jihad islamica acquisissero le grandi scorte di razzi che si vedono oggi.

Iran

Come ormai noto quella che si sta vivendo da sabato scorso è una guerra scatenata dall’Iran contro Israele nella quale utilizza i jihadisti sunniti di Hamas, Jihad Islamica e delle Brigate dei martiri di al-Aqsa che hanno nelle loro mani gli oltre 130 ostaggi israeliani, e non ci sono più dubbi che quanto accade non sia altro che l’inizio della «Jihad globale».

Le forze armate iraniane comprendono l'Esercito della Repubblica Islamica dell'Iran (Arteš), il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (Sepâh) e la Legge Forze di polizia. Quelle di Teheran sono le Forze armate più grandi del Medio Oriente in termini di truppe attive. Secondo le ultime stime, sono composte da circa 610.000 membri del personale in servizio attivo più 350.000 riservisti e personale addestrato che possono essere mobilitati quando necessario, portando la forza militare del paese a circa 960.000 effettivi totali. L'Iran ha assistito l'«Ufficio Costruzioni» di Hamas nell'acquisto di alcuni dei mezzi visti nel raid contro gli insediamenti dell'OTAF a Gaza. Gran parte dell'addestramento e dei mezzi della forza aviotrasportata provenivano dai vertici dell'area di Hamas in Malesia, Qatar e Turchia, come risulta evidente dall'analisi dei mezzi di mobilità e dell'aeronautica utilizzata durante l'addestramento preliminare e durante l’operazione.

Hezbollah

Da giorni gli Hezbollah lanciano missili su Israele dal Libano provando ad approfittare della situazione ma appare improbabile che decidano di attaccare Israele via terra ma anche qui tutto potrebbe cambiare improvvisamente. Le stime variano moltissimo tuttavia, nell’'ottobre 2021 il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha affermato che la sua organizzazione conta 100.000 combattenti addestrati mentre nel 2017 il un periodico settimanale Jane's aveva valutato la forza di Hezbollah in oltre 25.000 combattenti a tempo pieno e circa 20.000-30.000 riservisti. Come per Hamas gli Hezbollah sono finanziati in parte dall'Iran e addestrati dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane. Questa mattina Israele ha bombardato il Sud del Libano dopo un nuovo lancio di razzi sul suo territorio (quarto giorno consecutivo). L'IDF ha dichiarato «di aver bombardato il territorio libanese in risposta a lanci di missili anticarro contro i soldati israeliani».

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Stefano Piazza