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(Ansa)
Politica

Il rischioso «all-in» di Salvini con Vannacci

Come dimostra la vicenda «disabili» ogni parola del generale e candidato della Lega sarà utilizzata, sviscerata e strumentalizzata; il tutto mentre Salvini si gioca tutto con due obiettivi matematici e concreti: evitare il sorpasso di Forza Italia e puntare al 10%

Sono passate 48 ore dalla comunicazione della candidatura del Generale Vannacci tra le fila della Lega ed ecco che il militare si è già conquistato le prime pagine di telegiornali e quotidiani; merito o colpa della frase detta o no sui disabili nelle scuole. Oggi infatti il militare, dopo le accuse di ieri, ha replicato raccontando un’altra verità rispetto quella finita al centro delle polemiche ieri dove abbiamo registrato scontate le critiche di tutti, ma proprio tutti, gli altri partiti. Un po’ meno scontato è stato vedere che all’interno della Lega i no, le prese di distanza sono state molteplici e questo non aiuta il partito di Salvini, anzi, lo stesso segretario che proprio della scelta del discusso militare ha fatto il motore della campagna elettorale di un partito alla ricerca di voti e consensi.

Salvini spera con l’aiuto del generale di arrivare a due risultati: il primo è evitare il sorpasso di Forza Italia come secondo partito della coalizione di governo. Il secondo raggiungere il 10%. Ci riuscisse, avrebbe vinto la sua scommessa; non fosse così però le conseguenze sarebbero inevitabili.

I rischi però della sua scommessa sono sotto gli occhi di tutti. Quando non si candida un politico si corre sempre un rischio; un politico infatti conosce perfettamente il peso delle sue parole che devono in qualche modo essere il linea con la direzione e la segreteria. Un singolo cittadino invece parla a ruota libera seguendo la propria personale linea politica. Se questa persona poi è un uomo le cui dichiarazioni molto nette stanno facendo discutere da oltre un anno, beh, il rischio di trovarsi tra le mani una patata bollente è altissimo, anzi, inevitabile. Vannacci non è uomo da mezze misure ed è sempre abituato a dire quello che pensa. E proprio per questo da oggi al 9 giugno verrà bersagliato da giornalisti e cronisti alla ricerca di un’uscita ad effetto, di una frase pronta da strumentalizzare e trasformare in polemica su disabili, omosessuali, famiglia, migranti, guerra etc etc; frasi come quella sui disabili a cui seguiranno precisazioni, repliche, etc etc.

Salvini, in poche parole, si è portato in casa un rischio grosso, non sappiamo quanto calcolato. Questo lo dirà solo lo spoglio, la sfida con Forza Italia ed il 10%.

Abbiamo detto da queste pagine che candidandosi in prima persona Elly Schlein ha fatto «all-in» ed in caso di cattivo risultato per il Pd l’addio alla segreteria sarebbe logica conseguenza. Anche solo per onestà intellettuale dobbiamo dire lo stesso per Salvini.

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Andrea Soglio