Vannacci
(Ansa)
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Vannacci «promosso» per competenza e sotto indagine per il suo libro

Al Generale un nuovo incarico che scatena polemiche politiche ma che è perfetto per il suo curriculum; al tempo stesso sotto inchiesta dall'Esercito per il suo libro

Come se ce ne fosse bisogno da 24 ore il Generale Roberto Vannacci è tornato al centro della polemica politica. Colpa della decisione dell'Esercito di nominarlo «capo di Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri». Apriti cielo. La sinistra parla di «promozione scandalosa» legata ovviamente al successo del suo libro che tanto ha fatto discutere e tanto ha diviso, ed al suo posizionamento politico.... Il ministro della Difesa, Crosetto, dal canto suo ha precisato che il vertice dell'Esercito «ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso». Attenti alle parole: competevano, competenza.

Cerchiamo per una volta di valutare la scelta e l'incarico solo su questo, dimenticandoci del Vannacci scrittore (e recordman di vendite del 2023). Nel suo curriculum troviamo: formazione all'Accademia Militare di Modena , tre lauree, in Scienze Strategiche, Militari ed un Master. Sul campo da incursore nel 2004 ha esordito con incarichi operativi nel COFS (Comando Interforze Operazioni Forze Speciali); nel 2009 è assistente del Capo di Stato Maggiore dell'ISAF in Afghanistan. Poi coordina e gestisce operazioni in Somalia, Ruanda, Yemen, Iraq ed Afghanistan. Qui nel 2013 diventa Capo di Stato Maggiore delle forze speciali NATO. Comanda il Col Moschin poi la Brigata «Folgore». Nel 2017-2018 è stato Capo del progetto di addestramento delle forze irachene.

Si potrebbe andare avanti ancora ma ci fermiamo qui, perché è evidente che se c'è in Italia un uomo che ha la competenza per Comandare le forze operative terrestri quello è il Generale Vannacci. Che, a dirla tutta, più che sorprendere il nuovo ruolo doveva far pensare quello precedente, cioè il Comando dell'Istituto Geografico Militare, di Firenze... Quello si che suona stonato. Rambo in biblioteca davvero non lo si poteva vedere.

Scherzi a parte la sostanza non cambia. Non si fosse chiamato Roberto Vannacci e non avesse detto e scritto quello di cui tutti da mesi parliamo nessuno avrebbe detto nulla, anzi, si sarebbe applaudito alla scelta «meritocratica». Invece tutto questo non basta, non conta se hai osato contrastare il politically correct. L'appartenenza politica che supera la competenza. E questo è davvero il Mondo al Contrario.

Ps. Poco fa la notizia che oltre a dagli un nuovo incarico l'Esercito ha notificato a Vannacci l'apertura di un procedimento e di un'inchiesta per il suo libro... Alla faccia della promozione...

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Andrea Soglio