Donbass
(Ansa)
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Ucraina, la tensione sale. Nel Donbass donne e bambini evacuati | il reportage

L'inviata de La Verità a pochi km da dove gli scontri armati sono cominciati da giorni. In attesa e con la paura del grande attacco

La situazione si surriscalda ogni ora che passa, al confine tra Russia e Ucraina. Il Donbass è diventato ormai la terra delle continue violazioni al “cessate il fuoco” e le accuse tra Mosca e Kiev volano come le pallottole e i colpi di artiglieria pesante. La nuova escalation, cominciata con il bombardamento di un asilo a Lugansk del quale principali indiziati sono i separatisti filorussi, è proseguita con diversi scontri al confine. Morti e feriti arrivano in questi giorni nell’ospedale militare a pochi chilometri dalla zona del conflitto. “Ero sulla linea del fronte – racconta Ivan – militare di 23 anni, che ha assistito all’attacco all’asilo di Lugansk dal quale i bambini si sono salvati solo perché in quel momento erano in sala mensa – i colpi sono stati sferrati nella mattinata ma a noi è arrivato l’ordine di non rispondere, per non fornire ai russi il pretesto per un attacco su vasta scala”. Intanto, dalle regioni di Donestk e Lugansk, roccaforti dei separatisti, è stata ufficilizzata – tramite un appello online – la chiamata ad una “mobilitazione generale”. I territori separatisti sono stati evacuati, mentre dall’altro lato della barricata, alcuni civili ucraini hanno raggiunto la stazione di Kostantinovca per allontanarsi dai territori di confine. Difficile anche la situazione verso la Bielorussia. Alcune aree sono già state interdette al transito o alla visita ed è difficile non mettere in relazione questa realtà con le nuove esercitazioni militari cominciate da Putin e dall’alleato Lukashenko. Il sito di Chernobyl, luogo dell’esplosione nucleare del 1986, è stato chiuso al pubblico. Ufficialmente, questo non sarebbe collegato a quanto sta avvenendo in queste ore. Dietro le quinte, però, un addetto ai tour nella città visitata ogni anno da turisti e giornalisti, ci spiega altro. “La spiegazione ufficiale è che il sito è chiuso per ragioni tecniche non meglio specificate. Noi pensiamo invece che siano le minacce russe ad aver determinato questo stato di cose. Nella guerra dell’informazione, i tour di Chernobyl sono importanti anche per mostrare al mondo la capacità ucraina di combattere, il fatto che siamo pronti a rispondere in modo risoluto ad ogni aggressione. Pensiamo che questo possa dare enorme fastidio a chi vuole mostrare di avere i muscoli più potenti. Chernobyl e i suoi dintorni sono al sicuro, noi del posto siamo sopravvissuti alla terribile esplosione nucleare degli anni ottanta, non ci spaventa nulla”. L’evidenza è, intanto, che la storica località resterà off limits fino al venti marzo prossimo. Nel frattempo, da un lato e dall’altro delle barricate, i giovani riservisti sono stati richiamati alle armi. I medici militari ucraini hanno ricevuto una chiamata che li invita a “mettersi a disposizione” e alcuni sono già partiti verso est e verso nord. Quella che qualcuno aveva definito “guerra-fantasma”, insomma, inizia a vedersi abbastanza bene.

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Daniela Lombardi