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Economia

Tutto quello che c’è da sapere sulla riforma del Fisco

Cambia soprattutto la Dichiarazione Precompilata

Fisco amico, non più bullo. Va in questa direzione, al motto “semplificare e tutelare il contribuente” la riforma del Fisco del governo Meloni. Il Consiglio dei Ministri ha approvato due nuovi decreti legislativi in attuazione della riforma fiscale (dopo quelli su Irpef e fiscalità internazionale della scorsa settimana) che cambiano i rapporti tra contribuenti e fisco. Pagamenti semplificati, niente cartelle in agosto e dicembre, nuove scadenze, precompilata per tutti e più tutela per i cittadini (lo statuto dei diritti del contribuente viene modificato dopo 23 anni).

Dichiarazione dei redditi e calendario fiscale

Dal 2024 arriva la precompilata per tutti. La precompilata, che esclude i controlli del fisco, viene estesa anche ai contribuenti con partita Iva e titolari di redditi diversi (si chiamerà modello Redditi), non più solo a dipendenti e pensionati (resta il nome 730). A questo si aggiunge che i cittadini troveranno un percorso semplificato: tutte le informazioni in possesso dell'Agenzia delle Entrate saranno visibili in un’area apposita del sito e ognuno dovrà solo confermare o modificare i dati che vede inseriti. Entra in vigore anche un nuovo calendario. Le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società si allineano e dovranno essere inviate nel 2024 entro il 30 settembre e non più entro il 30 novembre. Dal 2025 si anticipa ancora: quelle cartacee tra il 1 aprile e il 30 giugno, quelle mandate in via telematica tra il 1 aprile e il 30 settembre. I sostituti di imposta e gli intermediari potranno presentare la dichiarazione tra il 1 aprile e il 31 ottobre di ciascun anno. Quindi avremo meno tempo per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi, ma l’obiettivo è anticipare il controllo e quindi l’erogazione dei rimborsi.

Pagamenti semplificati, più rate per le imposte e novità per le partite Iva

Dal 2024 le tasse si potranno pagare direttamente con carta di credito e farsi addebitare i pagamenti delle imposte sul proprio conto corrente. Gli F24 potranno pagarsi su Pago Pa. E i rimborsi dei crediti di imposta, su richiesta, potranno essere erogati dall'Agenzia dell'Entrate, anche se c'è un sostituto di imposta. Sale a 100 (oggi è 20) il versamento minimo dell'iva trimestrale e arriva una rata in più per versare saldo e acconto delle imposte. Sarà il 16 dicembre. Per le partite Iva “fisco a rate”. Potranno rateizzare in 5 rate mensile dal 16 gennaio 2024 i soggetti che hanno un reddito annuo sotto i 170mila euro. Rate ammesse solo le somme relative al pagamento delle imposte, non per il versamento degli oneri contributivi e previdenziali. Per i forfettari Iva stop alla certificazione unica dei datori di lavoro e scatta la fattura elettronica. Novità per le compensazioni di crediti d’imposta Iva: l’obbligo del visto di conformità del professionista parte da 70mila euro (adesso parte dai 50mila). Per i crediti Ires, Irpef e Irap il limite sale invece da 20mila a 50mila.

Tregua fiscale per Natale e le vacanze estive

L’ Agenzia delle Entrate e Riscossione sospende l’invio cartelle esattoriali ai contribuenti nei mesi di agosto e dicembre. Stop alle “comunicazioni relative ai controlli automatizzati, controlli formali e liquidazioni delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata e delle lettere di compliance” in questi due mesi dell’anno.

Evasione, tutela del contribuente e rapporto più semplice e diretto con il Fisco

Entra in campo il principio di proporzionalità: procedimenti e sanzioni devono essere proporzionati agli illeciti. L’obiettivo è operare con equilibrio tra "protezione dell'interesse erariale alla percezione del tributo " e "tutela dei diritti fondamentali del contribuente". L'equilibrio è l’obiettivo sia delle misure di lotta all'evasione, sia della gestione delle sanzioni. Arriva così anche il Garante nazionale dei contribuenti. Nominato dal ministro dell'Economia tra magistrati, professori universitari di materie giuridiche e economiche, notai, avvocati, commercialisti in pensione, resterà in carica 4 anni e avrà il compito di tutelare i cittadini e vigilare sullo stato dei rapporti tra fisco e contribuente. E sempre in questo senso va la ridefinizione dell’autotutela per le possibili sanzioni. In caso di errore evidente da parte dell'amministrazione finanziaria sarà lei, di propria iniziativa o su richiesta del contribuente, ad avviare il ritiro dell'atto più velocemente rispetto a prima. Si va verso un rapporto di equilibrio di forze tra contribuente e fisco.

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Cristina Colli