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(Ansa)
Tasse

Sanzioni tributarie, le nuove norme approvate in Consiglio dei Ministri

Bastone e carota con maggiore equilibrio globale; ecco la linea dell'esecutivo che preferisce ridurre le sanzioni penali a scapito del recupero economico

Sanzioni più eque e proporzionate. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato il nono decreto attuativo della delega fiscale che è intervenuto sulle sanzioni tributarie, amministrative e penali. Per quanto riguarda quelle amministrative il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha spiegato che queste “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità''. Le sanzioni penali, verranno invece adeguate alle norme relative alla non punibilità, aiutando chi non può pagare, per cause di forza maggiore e chi decide di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l'intera imposta, le sanzioni e gli interessi. Zero comprensione invece per i furbetti.

''Verranno colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco'', assicura Leo. ''Lo Stato deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi'', conclude. Sempre lato sanzioni penali, il testo approvato in Cdm prevede che le pene per i reati tributari siano diminuite fino alla metà e senza pene accessorie "se, prima della chiusura del dibattimento di primo grado, il debito tributario, comprese sanzioni amministrative e interessi, è estinto", oppure se è "in fase di estinzione attraverso rateizzazione" anche a seguito delle procedure conciliative e di adesione all'accertamento. Un passo in avanti notevole visto che attualmente lo sconto di pena lo si ottiene solo se il debito tributario viene estinto "prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado" con "pagamento integrale degli importi dovuti" anche a seguito delle procedure conciliative.

Sanzioni tributarie

Oltre alla riduzione da un quinto e un terzo, tra le novità approvate si prevede infatti che la sanzione sia "aumentata fino al doppio nei confronti di chi, nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell'atto, è incorso in altra violazione della stessa indole”. Inoltre, il contribuente che si adegua alle indicazioni fornite dal Fisco “provvedendo, entro i successivi 60 giorni dalla pubblicazione delle stesse (circolari, interpelli) alla presentazione della dichiarazione integrativa e al versamento dell’imposta dovuta”, non è punibile, “semprechè la violazione sia dipesa da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria”.

Iva

Infine, un’ultima novità fiscale sull’Iva. Si può dire addio alle sanzioni che potevano arrivare anche al 240% per le partite Iva e gli autonomi. Con il decreto attuativo alla riforma fiscale approvato, le sanzioni non potranno mai superare il 60%. “Per chi negli anni non ha avuto a che fare con Equitalia potrà sembrare roba da poco ma a chi invece le gambe gli sono tremate nell'aprire le buste verdi e vedere il proprio debito quadruplicare vi posso garantire che è un giorno da festeggiare. Ricordo ancora ai sinistri che chi riceve cartelle esattoriali non è un evasore". Lo dichiara Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d'Italia.

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Giorgia Pacione Di Bello