Economia, Usa
(Ansa)
Economia

Al via «Jackson Hole», il simposio dove si decidono le sorti economiche del mondo

Il vertice dove i banchieri centrali (la Fed prima di tutti) tracciano la rotta delle politiche monetarie e lanciano segnali ai mercati: quello che succede in questi tre giorni alle pendici delle Montagne Rocciose riguarda tutto il mondo

È il fischio di inizio della stagione economica e inizia oggi. Al via l’annuale Jackson Hole Economic Policy Symposium, organizzato dalla Federal Reserve. Il vertice dove di solito i banchieri centrali (la Fed prima di tutti) tracciano la rotta delle politiche monetarie e lanciano segnali ai mercati. Tutto accade ogni fine agosto alle pendici delle Montagne Rocciose, in una delle contee più ricche degli Stati Uniti, in un resort a Jackson Hole, il paradiso dei magnati del petrolio e finanzieri e dei ceo della Silicon Valley. Il tema principale del vertice quest’anno è "Cambiamenti strutturali nell'economia globale". Governatori delle banche centrali, esperti e accademici si danno appuntamento qui fino a sabato e gli occhi sono tutti puntati su domani (pomeriggio ora italiana) quando a parlare sarà il capo della Fed, Jerome Powell e a seguire la presidente della Bce Christine Lagarde. Quello che succede in questi tre giorni alle pendici delle Montagne Rocciose riguarda tutto il mondo.

Il simposio di politica economica della Federal Reserve è nato a Kansas City nel 1978, ma nel 1982 la sede fu spostata a Jackson Hole. All’inizio era un evento per banchieri, ma è presto diventato un evento per banchieri centrali, oltre ad essere estremamente selettivo (si partecipa solo su invito della Fed del Kansas). Tre giorni di incontri, dichiarazioni e confronto. E occhi aperti perché nella storia questo è stato il palcoscenico di annunci rilevanti sul panorama economico e finanziario globale. L’anno scorso Powell confermò qui la linea dura della politica monetaria contro l’inflazione e le borse europee e americane risposero andando Ko. Nel 2014 l’allora presidente della Bce Mario Draghi presentò qui a Jackson Hole le basi del programma di quantitative easing per stabilizzare i mercati finanziari e promuovere la crescita economica dell’Eurozona.

Cosa succederà quest’anno? Il simposio si apre con una situazione economica mondiale molto frammentata. Ci sono ancora gli effetti della guerra in Ucraina, l’inflazione domata ma che ancora viaggia veloce, ombre di recessione in Europa, una Cina indebolita (crisi del settore immobiliare e un rallentamento economico che fa male al mondo intero), oscillazioni brusche di borse e mercati, debiti sorvegliati speciali e i Paesi del Brics e del Brasile che spingono per allentare la dipendenza mondiale dal dollaro. Le parole di Powell potrebbero riguardare tutto questo e sono le più attese. Che messaggio lancerà? L'obiettivo non è stato ancora raggiunto ed è presto per tagliare i tassi? E la Bce lo seguirà? Secondo l’analisi di Bank of America il presidente della Federal Reserve potrebbe confermare la posizione restrittiva ribadendo l’impegno a raggiungere il 2% dell’inflazione. Aldilà della politica monetaria Jackson Hole potrebbe essere anche il palcoscenico da cui rilanciare un coordinamento e una cooperazione transatlantico (Usa-Europa) e un asse dollaro-euro. E i mercati, come sempre, risponderanno.

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Cristina Colli