Musk chiude la porta alle news, X punta su shopping e videogame
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Musk chiude la porta alle news, X punta su shopping e videogame

Addio agli articoli sul social media e spazio a nuove funzionalità nella speranza di riprendere quota e convincere gli inserzionisti a investire su X

Cancellare il passato per ridisegnare una nuova piattaforma. Il piano di Elon Musk per l'ex Twitter continua a gonfie vele nella mente del magnate di origini sudafricane, meno per i numeri che fa segnare il social che fu simbolo delle breaking news. Dopo aver lanciato la spunta blu a pagamento, stravolto lo spirito originario con l'apertura a più lunghi tweet testuali, aver provato a limitare la visibilità dei messaggi con una differente soglia per abbonati e utenti free, e infine rinominato la compagnia e la piattaforma, rispettivamente X.com e X, adesso il padrone di Tesla e SpaceX ha deciso di eliminare i titoli degli articoli condivisi sul social media e nascondere i relativi link all'interno delle foto. In sostanza, quindi, se prima era immediatamente chiaro quando ci si trovava di fronte a un articolo giornalistico, adesso lo si può percepire come una immagine allegata a un tweet, perché le differenze grafiche si riducono al nome in piccolo della testata posizionato nella parte bassa dell'immagine. Musk ha spiegato la mossa come una volontà di migliorare l'estetica di X, consapevole quanto disinteressato, forse, di aver diffuso una tesi opposta alla verità.

Oltre a confondere gli utenti, la scelta appare poco sensata per una pura questione di convenienza: inserire i link all'interno delle immagini porta l'utente interessato alla lettura fuori dalla piattaforma. Un passaggio che cozza contro la prima regola di ogni social media: mantenere i membri il più a lungo possibile all'interno del suo recinto per, almeno potenzialmente, monetizzare quell'intervallo trascorso passando da un post all’altro. Non è plausibile che Musk e il suo team possano aver sottovalutato tale sviluppo, mentre appare evidente come uno degli obiettivi sia tagliare il terreno disponibile per le testate giornalistiche. Al di là della scarsa stima del capo verso New York Times, Washington Post e altri fogli (diversi giornalisti di queste testate si sono ritrovati in passato gli account bloccati, prima di essere poi riattivati) che lo criticano da quando ha acquisito Twitter, la scelta di Musk è un ulteriore colpo inflitto ai media tradizionali, per cui ci sarà sempre meno spazio nella trasformazione di X in una app che riunirà video e messaggistica con servizi bancari, shopping e videogame. Pazienza avrà pensato Musk, se tale strategia determinerà un'ulteriore diffusione di disinformazione, proprio in virtù della quasi invisibilità dei link, risvolto utile per chi propaga fake news.

Ciò che conta e preoccupa, sempre guardando lo scenario con gli occhi di chi si è accollato un investimento da 44 miliardi di dollari per prendere il controllo di Twitter, è la pessima accoglienza circa la presentazione degli articoli registrata dagli inserzionisti che, secondo il sito di tecnologia statunitense Engadget, non sono rimasti soddisfatti. Se addirittura lo stesso Musk ha ammesso che il valore di Twitter è in costante discesa, attestandosi attorno ai 20 miliardi di dollari, è sempre più forte la necessità di accelerare la metamorfosi nel tentativo di riprendere quota. Due dei nuovi fronti che Musk intende esplorare sono i videogame e lo shopping, terreni fertili per richiamare l'attenzione di un'ampia fetta di pubblico, che potrebbe coinvolgere anche coloro che finora non hanno trovato motivazioni valide per iscriversi a Twitter. Una diretta di oltre 50 minuti sul profilo dello stesso Musk intento a giocare a Diablo IV ha rilanciato l'ipotesi dell'arrivo di una funzione per videogiocare in streaming. Allo stesso tempo, X ha chiuso un accordo con Paris Hilton per ideare contenuti video live esclusivi, dedicati allo shopping.

Certo è che servirà tempo per testare le novità e capire se e come modificarle prima dell'eventuale rilascio su scala globale. Tuttavia il tempo stringe e dopo il flop degli abbonamenti a X Premium - che ha costretto la compagnia a rivedere i propri piani e, come anticipato da Bloomberg, offrire tre opzioni con prezzi diversi (Basic, Standard e Plus) - la possibilità di errore si assottiglia sempre di più. Anche per questo è in rampa di lancio l'obbligo di una sottoscrizione mensile per restare su X, come anticipato nelle scorse settimane dallo stesso Musk, che nel frattempo è finito sotto indagine della Securities and Exchange Commission (Sec, l'ente che vigila sulle transazioni delle società quotate in Usa) per chiarire se ha rispettato o meno le norme vigenti per acquisire Twitter.

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Alessio Caprodossi