Napoli, assalto al vertice Bce
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Napoli, assalto al vertice Bce

Uno dei manifestanti ha tentato di scalare il muro per entrare nella sede del vertice. La polizia ha usato gli idranti per disperdere i manifestanti. Intanto De Magistris annuncia: "Mi ricandiderò nel 2016"

Era iniziata nel migliore dei modi: negozi chiusi ma continui applausi della gente lungo viale Colli Aminei al passaggio del corteo contro il vertice Bce, diretto verso la Reggia di Capodimonte.  Poi, arrivati al limite della zona consentita alla manifestazione, i manifestanti e la polizia in assetto antisommossa si sono scontrati.

Un gruppo di manifestanti ha sfilato una scala in ferro da un furgone e l'ha posizionata sul muro di cinta della Reggia per scavalcarlo. Un dimostrante è riuscito a salire oltrepassando il muro. A questo punto la reazione delle forze dell'ordine che con un'azione di respingimento e con l'uso di idranti. Dai manifestanti è partito un lancio di petardi.

"È stato fatto terrorismo mediatico - dice al microfono Alfonso De Vita, attivista del corteo - non dovete avere paura di noi, ma di Draghi e di chi è rinchiuso alla Reggia di Capodimonte".  I manifestanti all'altezza degli uffici del Tribunale minorile avevano fatto esplodere alcuni grossi petardi e lanciato all'interno della struttura chiusa alcuni fumogeni: uno di questi ha raggiunto un balcone al primo piano degli uffici. Il personale che si trova all'interno della struttura ha subito provveduto a spegnerli. Nel corteo c'è un gruppetto di manifestanti con il volto coperto.

"Siamo studenti costretti a studiare in scuole che cadono a pezzi, universitari costretti a lavorare a nero e sottopagati per mantenersi agli studi. Siamo disoccupati, quelli che non hanno un reddito. Siamo lavoratori che stanno perdendo le ultime garanzie. Ecco oggi chi siamo".

Gli organizzatori del corteo spiegano chi oggi sta scendendo in strada. "Ci hanno fatto credere che la crisi è uguale per tutti ma non è così. C'è ualcuno che si è arricchito e troppi che si sono impoveriti. Ancora decidono sulle nostre teste. Noi siamo in piazza per dire che non ci stiamo, che il direttivo della Bce è illegittimo perché non è rappresentativo di niente e nessuno. Le istanze di base dicono che un'altra uscita dalla crisi è possibile. E loro se ne devono andare".


Intanto in città occhi puntati anche sul sindaco Luigi De Magistris, sospeso stamattina dal suo incarico. "Ho battuto il record dei sindaci sospesi": è la considerazione che De Magistris, ironizzando sui tempi di emissione del provvedimento, ha fatto a Raimondo Pasquino, presidente del Consiglio comunale di Napoli, subito dopo la notifica dell'atto che è immediatamente esecutivo.

Pasquino racconta ai cronisti che De Magistris gli ha ricordato come "per il sindaco di Terzigno siano stati necessari 13 giorni per la notifica, per quello di Latina addirittura sette mesi".


De Magistris, quando è sospesa anche la coerenza

ANSA/ CIRO FUSCO
Un momento dei disordini durante il corteo della Rete dei Movimenti campani contro il vertice della Bce

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