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(Ansa)
Dal Mondo

Dubai allagata. Gli effetti collaterali dell'«inseminazione delle nuvole» colpiscono gli Emirati

Il dubbio che le ingenti precipitazioni di martedì siano in parte dovute alle crescenti attività di "cloud seeding" ha riaperto il dibattito su questa tecnologia, utilizzata anche in altre aree del mondo, che gioca con il meteo in un periodo in cui è il cambiamento climatico a farla da padrone

Alla fine della giornata di ieri, più di 142 mm di acqua avevano bagnato Dubai in 24 ore, riversando in poche ore sulla città-stato desertica più di un anno e mezzo di pioggia e allagando le principali autostrade e l'aeroporto internazionale.

Sui social network, specialmente TikTok, sono migliaia i video "prima della tempesta". Il cielo che diventa scuro all'improvviso alle due di pomeriggio, poi verde. Le raffiche di vento che spazzano via dai balconi sedie poltrone e vasi, in un turbinio di acqua che ha mandato in tilt gli Emirati.

Sebbene ora la città si prepari alla seconda ondata di maltempo, urge una riflessione sulla natura di queste tempeste d'acqua davvero inusuali.

Da qualche tempo, a Dubai, è stata avviata una missione: il cloud seeding. Letteralmente si tratta di "inseminare le nuvole", una tecnica che mira a cambiare la quantità ed il tipo di precipitazione attraverso la dispersione nelle nubi di sostanze chimiche che fungano da nuclei di condensazione per favorire le precipitazioni. Questo processo comporta la dispersione di particelle minime nelle nuvole, che agevolano l'aggregazione delle gocce d'acqua e la formazione di pioggia. Il Centro Nazionale di Meteorologia (NCM) è incaricato del programma di semina delle nuvole, che concentra le sue attività sulle specifiche formazioni nuvolose delle montagne a nord-est, dove le precipitazioni estive sono più probabili.

Negli ultimi due decenni, gli Emirati Arabi Uniti hanno registrato un notevole successo nelle missioni di semina delle nuvole, posizionandosi come leader nella tecnologia e come uno dei primi paesi del Golfo ad adottare questo approccio per incrementare le precipitazioni e affrontare la carenza d'acqua, soprattutto nei mesi estivi.

Questo approccio si basa sull'uso di materiali ecocompatibili, come cloruri di potassio o di sodio, che, una volta dispersi nelle nuvole, favoriscono l'aumento delle precipitazioni. Inoltre, sono impiegati nano-materiali, rivestiti con biossido di titanio, che amplificano l'efficacia dell'operazione, aumentando fino a tre volte la quantità di pioggia rispetto ai materiali igroscopici.
Le missioni di semina delle nuvole vengono principalmente eseguite tramite aerei, come i Beechcraft KingAir C90, che dispersano i materiali direttamente sotto le nuvole. Questo processo sfrutta i flussi ascensionali all'interno delle nuvole per far crescere le gocce d'acqua e generare precipitazioni.

Sebbene il progetto "cloud seeding" sia datato 1982, il programma di semina delle nuvole ha preso il via all'inizio del 2001 attraverso la collaborazione con organizzazioni internazionali come il National Centre Of Atmospheric Research in Colorado, l'Università del Witwatersrand in Sudafrica e la NASA negli Stati Uniti con l'obiettivo primario di migliorare la sicurezza idrica del paese, contribuendo alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecniche per l'aumento delle precipitazioni.

Guardando al futuro, tredici anni dopo, e soprattutto guardando alle piogge torrenziali di ieri e al cambiamento climatico in corso in tutto il mondo, il dubbio che il cloud seeding abbia aiutato all'allagamento di Dubai è più che lecito.

Dubai è stata sommersa da più di 142 mm di pioggia, un evento meteorologico eccezionale per la città. In condizioni normali, l'Aeroporto Internazionale di Dubai registra una media di 94,7 mm di pioggia all'anno, ma questa improvvisa ondata ha superato di gran lunga tale cifra. L'aeroporto, il più trafficato al mondo per i viaggi internazionali e un hub principale per la compagnia aerea Emirates, è stato gravemente colpito dalla pioggia torrenziale con le piste di rullaggio che sono state sommerse da pozze d'acqua, costringendo l'aeroporto a sospendere gli arrivi nella notte di martedì. Anche l'accesso all'aeroporto è stato gravemente compromesso: nella giornata di oggi è stato diramato un comunicato che avverte che l'impatto dell'allagamento è stato di così vasta portata che a oggi ci sono "opzioni di trasporto limitate" a causa delle condizioni meteorologiche avverse con Emirates ha dovuto sospendere il check-in per i passeggeri provenienti dall'aeroporto dalle 8 del mattino fino a mezzanotte di oggi.

Le scuole in tutti gli Emirati Arabi Uniti hanno chiuso prima dell'arrivo della tempesta, e molti dipendenti governativi sono stati invitati a lavorare da remoto. Ma con le strade allagate e una città brulicante di affari, sono migliaia le automobili che sono rimaste intrappolati dalle acque che hanno bloccandone i motori. Le autorità locali hanno inviato camion cisterna per pompare via l'acqua dalle strade e dalle autostrade, ma diverse abitazioni sono state inondate, costringendo i residenti a svuotarle. Nessuna stima complessiva dei danno è stata ancora fornita, ma a Ras al-Khaimah, l'emirato più settentrionale del paese, la polizia ha riferito della morte di un uomo di 70 anni trascinato via dalle acque di piena. Fujairah, un emirato sulla costa orientale degli Emirati Arabi Uniti, ha registrato la maggior quantità di pioggia, con 145 mm di precipitazioni solo nella giornata di martedì. Le autorità hanno chiuso le scuole e istituito nuovamente il regime di smartworking per mercoledì. Anche altri paesi della regione hanno registrato piogge, inclusi Bahrain, Qatar e Arabia Saudita. Nel vicino Oman, almeno 18 persone sono state uccise nelle forti piogge degli ultimi giorni, tra cui 10 bambini trascinati via in un veicolo durante una piena.

Se l'efficacia delle operazioni di semina delle nuvole è monitorata costantemente attraverso la raccolta di dati meteorologici e l'analisi delle precipitazioni per garantire l'accuratezza e l'efficacia del programma, consentendo di adattare le strategie in base alle condizioni atmosferiche e di ottimizzare l'utilizzo delle risorse, qualcosa tuttavia sembra oggi essere andato storto. Nonostante tutto, la pioggia è un fenomeno insolito negli Emirati Arabi Uniti dove si verifica solo occasionalmente durante i mesi invernali. La mancanza di infrastrutture di drenaggio adeguate rende le inondazioni un problema serio anche con precipitazioni relativamente moderate.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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