Firenze: sgomberato l'hotel occupato in cui è scomparsa la piccola Kata
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Firenze: sgomberato l'hotel occupato in cui è scomparsa la piccola Kata

Nel primo pomeriggio le forze dell'ordine hanno avviato la procedura di rimozione degli occupanti dello stabile. Continua la ricerca della bambina

L'ex hotel Astor, situato in via Maragliano a Firenze e occupato da diverse famiglie, è stato sgomberato. La decisione è stata presa dopo la scomparsa della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni che viveva nel palazzo insieme alla sua famiglia.

Le forze dell'ordine, tra cui polizia, carabinieri, guardia di finanza e municipale, sono presenti sul posto. Il tratto di strada che si affaccia sull'ex hotel e la strada laterale, via Boccherini, sono state bloccate al traffico. L'occupazione dell'edificio risale a settembre dell'anno scorso, con predominanza di famiglie di origine peruviana e romena.

Gli occupanti che escono dall'edificio sono accompagnati dalla polizia, e tra i primi ad essere evacuati ci sono alcune donne, un uomo e un bambino di origine sudamericana. Fino ad ora, le operazioni sembrano procedere in modo ordinato, senza problemi evidenti. Il coordinamento dello sgombero è affidato alla questura, che ha inviato anche il dirigente e il personale della Digos sul posto. I vigili del fuoco sono intervenuti con l'attrezzatura necessaria per aprire eventuali porte chiuse. Le famiglie evacuate saranno assistite dai servizi sociali del Comune di Firenze per la loro ri sistemazione.

Il sindaco Dario Nardella e l'assessore al welfare Sara Funaro stanno monitorando attentamente l'operazione di sgombero in stretta collaborazione con la prefettura e le forze dell'ordine. In loco sono presenti anche i servizi sociali del Comune.
Alcuni degli occupanti dell'ex hotel Astor di Firenze hanno lasciato l'edificio in via Maragliano per salire a bordo di un pulmino appartenente alla cooperativa Il Girasole. Il Palazzo Vecchio e la prefettura si stanno attivando per trovare altre soluzioni abitative per queste persone, come dichiarato dalla procura della Repubblica in una nota.

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Redazione Panorama