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Quello che sappiamo sulla sparizione della piccola Kata

Dal 10 giugno non si trova, investigatori e forze dell'ordine stanno facendo di tutto per ricostruire le ultime ore della bambina la cui sparizione potrebbe nascondere una vicenda dai contorni molto ampi

Dal 10 giugno scorso Kata non si trova più. Della piccola di 5 anni si sono perse le tracce a Firenze e nonostante indagini, testimonianze ed ispezioni della bambina non c’è traccia. Kataleya Mia Chicllo Alvarez sarebbe stata vista per l’ultima volta intorno alle 15 del 10 giugno nel cortile dell’hotel ex Astor occupato da diverse famiglie di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli.

La sua scomparsa è stata denunciata ai carabinieri di Santa Maria Novella, dalla madre Katherine Alvarez al 20.30 dello stesso giorno. Dopo la notizia della scomparsa sono stati impegnati nelle ricerche della piccola peruviana 225 volontari suddivisi in 94 squadre, coordinati dalla Protezione civile. Sono state perlustrate strade, giardini e argini del fiume tra l’ex stazione Leopolda e Peretola, comprese le Cascine, l’Indiano e le strade intorno all’aeroporto. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno perlustrato l’Arno e il Mugnone ma della piccola nessuna traccia.

La struttura dell’ex Astor che sembra aver inghiottito Kata è stata ispezionata prima controllando le stanze degli occupanti e poi si è proceduto con lo sgombero dell'immobile. Una stabile che all’interno ospitava circa cinquanta occupanti di diverse etnie, diciassette famiglie e 19 minori e di cui oggi si è preso carico il Comune di Firenze. Nonostante le ricerche siano proseguite anche nel weekend ed oggi al momento non sarebbero emersi particolari rilevanti.

Gli specialisti dell'Arma secondo quanto riportato dalle agenzie, hanno trovato un'intercapedine con accesso dal giardino e attraverso delle ispezioni effettuate con apparecchiature tecnologiche specifiche quali sonde, telecamere e droni è stato verificato il contenuto di vani angusti, intercapedini, controsoffitti, cunicoli, tubazioni, pozzetti e di un sottotetto, anche normalmente non accessibili. Inoltre in un cassonetto è stato rivenuto un cellulare "che sarà oggetto di successivi approfondimenti investigativi"hanno dichiarato gli inquirenti. All'ispezione hanno partecipato due tecnici inviati dal Gis (Gruppo d'intervento speciale) dei carabinieri insieme al personale Sis della scientifica.

I carabinieri hanno acquisito anche le immagini di un’ulteriore telecamera privata che inquadra il cortile sul retro dell'hotel Astor dove potrebbe essere stata portata Kata, per poi essere fatta uscire dalla struttura. L'ipotesi di una seconda via di fuga è presa in considerazione dagli inquirenti in quanto non ci sono immagini che inquadrano la bambina in uscita, dopo il suo rientro dentro l'albergo alle 15.01 di quel giorno.

Il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chicclo, si è presentato spontaneamente in procura per parlare con il pm Christine Von Borries, accompagnato dai suoi legali, Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, che hanno atteso fuori. I due legali dei genitori di Kata, hanno ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.

Le piste

Sono diverse le piste seguite dagli investigatori che per il momento non escludono nulla. Tra queste il racket delle stanze cedute dietro pagamento è quella privilegiata dagli inquirenti che con i magistrati della Dda e anche il Ros dei carabinieri, indagano per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ma è solo una delle ipotesi su cui stanno lavorando giorno e notte gli investigatori. Ci sarebbero anche due testimoni che parlano di un adulto che avrebbe portato via la bambina contro la sua volontà. Ma anche questa per il momento resta solo un'altra ipotesi. Sono stati poi sentiti tutti gli occupanti , per approfondire anche la guerra fra bande che si consuma nello stabile. Dissidi che secondo i genitori della bambina, sentiti anche loro dai magistrati, sarebbero il movente di un presunto rapimento.

Le ombre sul caso

La piccola non appare mai nelle telecamere quindi sembra non essere mai uscita dalla struttura da qui l'ipotesi che chi l'ha rapita sia passato dal retro, scavalcando un muro che dà sul cortile. L’altra ipotesi che non lascia presagire niente di buono e che Kata dall’Astor non sia mai uscita e le continue ricerche senza sosta sembra che stiano cercando di stabilire proprio questo. Anche se Luciano Garofano all’Adnkronos in veste di consulente dei genitori di Kata ha dichiarato: «La bimba è scomparsa da un posto che, come abbiamo visto dalle immagini, era un ‘porto di mare’ e il fatto che anche la ricerca effettuata oggi nei posti più reconditi di quello stabile non abbia dato esito ci fa considerare che è stata portata via».

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Linda Di Benedetto