Nikki Haley
(Ansa)
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Adesso Nikki Haley è veramente nei guai

Dopo l'ennesima sconfitta elettorale, l'ex ambasciatrice ha perso il sostegno finanziario del network legato al miliardario Charles Koch. Un campanello d'allarme inquietante per la sua campagna

Nuovi guai per Nikki Haley. Dopo l’ennesima sconfitta rimediata sabato scorso in South Carolina, l’ex ambasciatrice ha perso l’appoggio del potente network di finanziatori, gravitante attorno al miliardario Charles Koch: Americans for Prosperity. Quest’ultimo ha infatti annunciato che cesserà di finanziare la candidata repubblicana, nonostante le avesse continuato a garantire sostegno dopo le sconfitte da lei registrate in Iowa e New Hampshire.

Si tratta di un duro colpo per la Haley. Sia chiaro: l’ex ambasciatrice ha ancora in cassa cifre importanti da spendere per la campagna elettorale. Tuttavia l’addio di Koch è per lei deleterio in termini di immagine. Un problema che va a sommarsi ai deludenti risultati che ha finora conseguito nel corso delle primarie repubblicane: dal magro terzo posto in Iowa all’umiliazione del Nevada, dove ha preso meno voti dell’opzione “nessuno di questi candidati”. Senza poi ovviamente trascurare il South Carolina: suo Stato d’origine, di cui fu anche governatrice, dove è stata staccata da Donald Trump di circa 20 punti.

Va anche rilevato come il sostegno di Koch alla Haley fosse caratterizzato da qualche stranezza. Il miliardario, storico finanziatore del Partito repubblicano, è un libertario fautore di una politica non eccessivamente ostile nei confronti di Russia e Cina. L’esatto opposto dell’ex ambasciatrice che, al contrario, auspica la linea dura verso Mosca e Pechino. Il sospetto è allora che Koch avesse puntato sulla Haley con l’unico scopo di mettere i bastoni tra le ruote a Trump, con cui è in pessimi rapporti. Tuttavia, dopo le ripetute sconfitte della sua candidata, ha preferito ritirarle il sostegno finanziario e concentrare le proprie risorse sulla campagna elettorale per il Senato.

Non è d’altronde escludibile che l’ostinazione della Haley a non fare un passo indietro nonostante l’impossibilità di vincere sia stata finora alimentata proprio da Koch. Se così fosse, l’ex ambasciatrice rischia di essersi bruciata il futuro politico. Restare in campo dopo la sconfitta in New Hampshire potrebbe infatti aver compromesso la carriera della Haley. Fino al New Hampshire aveva infatti senso che restasse in corsa: d’altronde era proprio su quello Stato che aveva scommesso molto per far decollare la propria campagna. Eppure non solo lì ha fallito ma, stando ai sondaggi, era chiaro che non avesse la possibilità di ribaltare la situazione né in Nevada né in South Carolina. Saggezza avrebbe quindi voluto che la Haley si ritirasse e scegliesse tra due opzioni: o negoziare una candidatura alla vicepresidenza al fianco di Trump o tirare i remi in barca, puntando sulla sconfitta dell’ex presidente e su una nuova candidatura nel 2028. Restando in corsa, l’ex ambasciatrice ha invece continuato a rimediare umiliazioni elettorali, finendo additata da ampi settori della base repubblicana come una sorta di alleata dei dem. E adesso si trova in un vicolo cieco.

Oggi si voterà in Michigan, dove un sondaggio di The Hill dà avanti Trump di oltre 50 punti. E la situazione non cambia per gli Stati in cui si voterà il 5 marzo in occasione del Super Tuesday. Insomma, la campagna della Haley sembra veramente a un passo dal tracollo. E anche sul suo futuro politico iniziano ad aleggiare pesanti nubi.

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Stefano Graziosi