Ucraina F16
(Ansa)
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Gen. Tricarico: «Come cambia la guerra con gli F16 a Kiev»

«Nel caso degli F16, il rafforzamento riguarderebbe le forze aerotattiche, un braccio armato a volte risolutivo che nel caso della guerra russo ucraina non ha interpretato il ruolo da tempo consolidato nella dottrina e nella pratica operativa degli eserciti occidentali»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky é giunto pochi giorni fa in una base dell'aeronautica militare olandese a nei pressi di Eindhoven, nel sud dell’Olanda La visita è arrivata a due giorni dopo il via libera degli Stati Uniti all'invio degli F16 americani a Kiev. Al termine dell’Incontro durante la conferenza congiunta Il primo ministro olandese Mark Rutte ha ufficializzato l'impegno di Paesi Bassi e Danimarca a fornire i caccia F16 all'Ucraina. Bene ricordare che Rutte è dimissionario e di fatto ha assunto la decisione senza passare dal Parlamento. Il presidente ucraino Zelensky ha definito «storica» la decisione di Paesi Bassi e della Danimarca di fornire i caccia F-16 a Kiev. Zelensky appena atterrato aveva affermato che gli F-16 servono «affinché possiamo proteggere il nostro popolo dal terrore russo » poi il presidente ucraino ha anche affermato: «Stiamo diventando più forti».

Quello che è certo è che l'Ucraina ha un disperato bisogno degli F- 16 perché le truppe ucraine muoiono ogni giorno a causa della scontata superiorità aerea russa. Qui occorre osservare che nonostante le molte promesse occidentali, i piloti ucraini hanno appena iniziato l'addestramento sugli aerei F-16, ha detto il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov: «L'addestramento sull'F-16 è iniziato», poi ai media ucraini ha riferito: «Oltre ai piloti, si stanno addestrando anche numerosi ingegneri e tecnici» Reznikov ha detto che non sarà reso noto quando sarà l'ultimo giorno di allenamento, ma ha osservato che «un periodo minimo di allenamento è di sei mesi».

L'approvazione della richiesta di trasferimento di terze parti dalla Danimarca è stato uno dei passaggi più’ difficili prima che i piloti di caccia ucraini potessero iniziare l'addestramento per pilotare i jet di quarta generazione che Kiev ha richiesto fin dall’inizio dell’invasione russa. La Danimarca ha reso noto che i piloti ucraini inizieranno l'addestramento sui jet F-16 alla fine di questo mese, parte di una coalizione di 11 paesi che saranno coinvolti nel programma di addestramento. Di questi temi parliamo con il Generale di Squadra Aerea Leonardo Tricarico già Capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare italiana e attuale presidente della Fondazione Icsa

Come cambierà la guerra con la consegna degli F-16 agli ucraini?

Non ci saranno stravolgimenti di equilibri, ne’ tantomeno capacità militari risolutive. Ci sarà però un ulteriore rafforzamento dello striumento militare complessivo, impegnato da tempo a “riconvertire” sul più avanzato sistema occidentale una parte non trascurabile delle sue componenti. Sempre che l’esercito di Zelenski riesca a sfruttare appieno tutte le potenzialità delle modernità di volta in volta fornite. Nel caso degli F16 poi, il rafforzamento riguarderebbe le forze aerotattiche, un braccio armato a volte risolutivo che nel caso della guerra russo ucraina non ha interpretato il ruolo da tempo consolidato nella dottrina e nella pratica operativa degli eserciti occidentali.

Che tipo di veicolo è l’F 16 e quali sono i suoi punti di forza e se li ha quelli di debolezza?

È un sistema “maturo” nel senso che vola ormai da una quarantina di anni in molte aeronautiche occidentali con risultati egregi in ogni condizione di impiego. E non riserva pertanto sorprese nel settore tecnico ed operativo. Inoltre nella sua vita operativa è stato oggetto di robusti MLU, (Middle Life Upgrade) ossia di aggiornamenti significativi nelle sue capacità di difesa e di attacco con le tecnologie piu moderne. Se le voci e gli impegni assunti da USA e paesi “donatori” dovessero corrispondere al vero, l’Ucraina verrà equipaggiata con una significativa flotta di mezzi tecnologicamente avanzati che le consentirà di difendersi meglio nei propri spazi aerei e di colpire con precisione chirurgica anche in profondità in territorio russo. Tra i punti di debolezza va rimarcata la vulnerabilità al FOD (Foreign Object Damage) ossia all’ingestione di impurità varie incontrate a terra con il motore in moto. Se si pensa che anche il risucchio di una sola vite può provocare l’arresto del motore si comprende come le predisposizioni infrastrutturali debbano essere particolarmente accurate.

Da più parti ormai si ritiene che questa guerra durerà anni. Cosa ne pensa?

Ormai è di acquisizione generalizzata che una risoluzione militare del conflitto non è ipotizzabile in tempi brevi o medi. Lo hanno affermato anche gli esperti, primo tra tutti il vertice delle forze armate statunitensi. Penso cio che ho sempre pensato fin dall’inizio e cioè che è indispensabile concepire e strutturare uniniziativa di pace che non sia maldestra come quelle tentate finora. Con gli USA in prima fila. in questo conflitto un grande ruolo lo stanno avendo i droni (anche sottomarini).

Si può dire che oggi sono imprescindibili in un conflitto?

Soltanto I disattenti -questione particolarmente grave se si tratta di esperti- stanno solo ora scoprendo le potenzialità dei sistemi a pilotaggio remoto. Non fortunatamente la nostra Aeronautica Militare che subito dopo il conflitto dei Balcani del 99, -il vero debutto operativo dei droni- ha avviato un programma robusto di acquisizione di capacità sugli unmanned ponendosi oggi, a distanza di 19 anni di ininterrotto impiego anche bellico dei droni, come il primo paese in Europa ed insieme ad USA ed Israele tra i più professionali in campo internazionale.

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Stefano Piazza