F16
(Ansa)
Difesa e Aerospazio

F16 all'Ucraina, tra finto entusiasmo e ritardi reali

Ieri l'annuncio della consegna a Kiev, arrivata diversi mesi dopo i piani iniziali. e ci vorrà ancora tempo per vederli in azione. L'addestramento chiede 6-8 mesi

Come era facilmente prevedibile l’aviazione ucraina non potrà ricevere e operare i velivoli F-16 prima della fine dell’autunno. Sebbene gli Stati Uniti hanno dato la loro approvazione affinché i Paesi Bassi e la Danimarca forniscano i loro aeroplani, come hanno ribadito venerdì 18 agosto i funzionari di Washington, il vantaggio per Kiev costituito da questi caccia-bombardieri non avrà alcun impatto sull’andamento della guerra nel corto e medio periodo. Almeno fino a quando gli attuali equilibri non saranno cambiati dal successo di nuove operazioni di fanteria oppure da una improbabile apertura diplomatica.

Dai siti di analisi militare arriva però una conferma delle reali difficoltà che i militari russi già piloti abbiano incontrato nelle prime fasi di addestramento, difficoltà dettate essenzialmente da due fattori: la scarsa o nulla conoscenza della lingua inglese (e specialmente di quella dell’aviazione, come poche pregna di sigle e concetti operativi precisi), e nella necessaria conversione nel modo di pilotare il Fighting Falcon, totalmente diverso da quello del MiG-29 sul quale erano abituati. Basti pensare che sullo F-16, dove la posizione del pilota è particolare, con le ginocchia quasi all’altezza delle spalle, lo strumento principale in certe manovre è l’indicatore dell’angolo di attacco dell’ala al flusso d’aria e non l’anemometro che indica invece la velocità. Così anche se negli Usa e in Europa i piloti di Kiev non perdono una sessione di addestramento, giocoforza almeno sei-otto mesi di tempo saranno necessari per poter imparare a gestire una macchina volante complessa.

Nel cielo di scontro poi le cose vanno ancora diversamente: l'Ucraina nel lanciare una controffensiva contro le forze del Cremlino senza copertura aerea ha messo le sue truppe alla mercé dell'aviazione e dell'artiglieria russa. Nell'Ucraina orientale, i piloti di elicotteri d'attacco di Kiev hanno ammesso che in questo modo la Russia ha un chiaro vantaggio nei cieli, situazione che permarrà fino all’arrivo dei primi velivoli occidentali e che in seguito dovrà comunque fare i conti con le contromosse del Cremlino, come l’arrivo dei MiG-35 e Su-57. Ciò che sappiamo è che rispetto ai MiG-29 lo F-16 è costruito in modo che abbia un vantaggio di manovrabilità sopra i 200 nodi di velocità, mentre il MiG-29 al quale gli ucraini erano abituati aveva un'ottima manovrabilità in volo lento, ma è più limitato in fatto di visibilità esterna e totalmente differente in fatto di sistemi avionici.

L'esito di un combattimento aereo dipende da una moltitudine di fattori, non solo dalle capacità dei mezzi, e tra questi fattori è essenziale l'abilità e l'esperienza dei piloti, le varianti specifiche dell'aereo utilizzato, le condizioni dell'ingaggio come l’altitudine, il tempo, la visibilità e sempre le tattiche impiegate. L'F-16 Fighting Falcon, noto anche come Viper, è un aereo da combattimento multiruolo monomotore. Oltre al tettuccio a bolla senza cornici, quindi il massimo della visibilità, ha lo stick di comando (la cloche) montato lateralmente per facilitare il controllo durante le manovre e lo schienale del seggiolino eiettabile inclinato di 30° per ridurre gli effetti delle accelerazioni (G) sul pilota.

Se immaginiamo un pilota ucraino che arriva dall’esperienza del MiG-29, questo è un aeroplano da caccia a reazione bimotore (mentre lo F-16 ne ha uno soltanto da gestire) sviluppato dall'ufficio di progettazione Mikoyan come caccia per la superiorità aerea negli anni Settanta insieme al più grande Sukhoi Su-27, sviluppati per contrastare caccia statunitensi lo F-15 Eagle e appunto lo F -16. Tra le capacità ricercate dai russi quella di eseguire manovre ad alto angolo d’attacco ed essere leggermente più veloce, ma avere ancora armamenti che richiedono una interazione continua tra pilota e aeroplano. Dunque, in termini di avionica – ovvero strumentazione - l'F-16 ha un leggero vantaggio con il suo sistema fly-by-wire (comandi elettronici digitali) e i moderni sistemi radar e di puntamento. Tuttavia, anche il radar del MiG-29 è abbastanza capace e ha l'ulteriore vantaggio di un sistema di ricerca e puntamento a raggi infrarossi molto efficiente. Quindi un pilota abituato a volare in un determinato modo e a pensare su come trovarsi sempre nelle condizioni migliori per affrontare uno F-16 (come altri velivoli), ora dovrà disimparare a pensare di cercare e usare i vecchi sistemi e imparare come trovarsi in situazione contraria. In definitiva, l'esito di un possibile combattimento aereo tra un F-16 e un MiG-29 o un -35 russi dipenderà probabilmente più dall'abilità dei piloti e dalle tattiche usate che dalle specifiche tecniche dei velivoli.

L’unico vantaggio per i piloti di Kiev è che sanno che cosa cercano e come quelli russi sui MiG-29. Quindi l'addestramento e le tattiche usate dai piloti dell'F-16 divengono cruciali e queste i piloti ucraini dovranno impararle in fretta dai colleghi occidentali. Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken ha inviato una lettera alle sue controparti olandesi e danesi la scorsa settimana, offrendo la garanzia formale che gli Stati Uniti avrebbero approvato rapidamente tutte le richieste di terze parti per trasferire gli F-16 in Ucraina. A oggi nella fornitura di questa capacità sono coinvolte undici nazioni: Paesi Bassi, Belgio, Canada, Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia e Regno Unito. Tuttavia, la Danimarca consegnerà alcuni dei suoi F-16 solo dopo aver ricevuto i nuovi F-35 che li sostituiscono, cosa che avverrà a partire dal 1° ottobre.

TUTTE LE NEWS DI DIFESA

I più letti

avatar-icon

Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

Read More