Mirage
(Armée de l'Air)
Difesa e Aerospazio

Oltre agli F-16 Kiev punta ai Mirage francesi

Per cercare di arginare la superiorità di Mosca nei cieli l'Ucraina prova a bussare alle porte dell'Eliseo, a caccia di aerei

Da ipotesi alternativa in attesa della consegna e dell’entrata in servizio degli F-16, a reale trattativa. E dopo mesi di voci è arrivata la conferma da parte ucraina: “Sì, stiamo parlando di aerei da combattimento con la Francia", ha detto domenica scorsa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in una conferenza stampa tenutasi a Kiev, a margine del G7 in corso. Prima di lui, all’inizio del mese di febbraio, Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare, al quotidiano francese Libération aveva dichiarato: “Ci aspettiamo che la Francia ci fornisca i velivoli” In particolare, il presidente e l’alto ufficiale avevano richiesto alcuni dei velivoli Mirage 2000 in versione “D”, biposto, che l’Armée de l’’Air avrebbe in eccedenza e che il produttore francese Dassault ha ottimizzato per le missioni di attacco al suolo. Ma i funzionari francesi, interrogati dalla stampa specializzata per avere conferma della notizia, hanno menzionato anche la variante “C” monoposto e più adatta alla difesa aerea.

Si tratta, in entrambi i casi, di un monoreattore supersonico che dalla metà degli anni Ottanta e per vent’anni è stato il pilastro della difesa aerea francese, per poi essere sostituito a partire dal 2000 con i più moderni bireattori Rafale, terminando la dismissione dei vecchi jet nel 2022. Tra questi però ci sarebbero 13 unità “2000C” ancora con margini operativi interessanti in termini di ore di volo, ma anche 48 aeroplani “D” che sono stati recentemente aggiornati scegliendoli tra gli 86 rimasti definitamente a terra. Qualora Kiev potesse disporre anche di questa fornitura, le capacità operative vedrebbero l’aviazione ucraina poter usare missili aria-aria a guida radar Mica (mediante il radar Doppler impulsivo Rdi) e le bombe a guida laser.

L’urgenza di Kiev non è campata per aria, poiché gli ultimi Sukhoi Su-27 e Su-24 costruiti negli anni Ottanta che sono finora sopravvissuti ai combattimenti stanno accumulando molte ore di volo e vanno verso l’esaurimento, rischiando di smettere di volare prima dell’arrivo degli F-16. Purtroppo per Kiev non esiste una compatibilità di armamento tra le tre flotte, quindi, i piloti ucraini dovrebbero essere addestrati chi sui jet di costruzione americana, chi su quelli francesi che potrebbero prendere il posto dei Su-24. Kiev naturalmente mira a ricevere i “D” anche perché adatti a lanciare i missili Scalp (lunga gittata), e con la maggior parte delle altre munizioni aria-terra di precisione di cui francesi dispongono e, soprattutto, sarebbero ben felici di fornire perché da sempre mirano all’export militare.

Tuttavia, una parte dei vertici militari di Parigi ha espresso la preoccupazione sul fatto che l'addestramento dei piloti ucraini sul Mirage 2000 potrebbe richiedere comunque troppo tempo per fare la differenza nella guerra e che mantenere i vecchi jet in servizio sarebbe una sfida per l’aeronautica ucraina. Ecco perché, nonostante i proclami da parte ucraina, i leader francesi non hanno ancora detto un sì definitivo.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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