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(Ansa)
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La guerra a Gaza non è la causa dell'antisemitismo dilagante, ma la scintilla che ha riacceso la brace

Molti commentatori sostengono che l'ondata di odio verso gli ebrei in tutto il mondo sia legata alle azioni di Israele a Gaza. In realtà è solo la scusa per gridare un odio che esiste da sempre

Il conflitto tra Israele e il movimento terroristico Hamas è ormai un fatto globale. L'aeroporto di Makhachkala, capitale della repubblica russa del Daghestan a maggioranza musulmana, domenica sera è stato chiuso dopo essere stato preso d'assalto da almeno 150 persone. Sono entrati per attaccare un aereo proveniente da Tel Aviv (Israele). Secondo il media indipendente russo Sota si trattava di un volo di transito che sarebbe dovuto decollare verso Mosca alle 21:00 (20:00 ora italiana). Alle 21:30, ora italiana, l'agenzia aeronautica russa ha riferito che la folla era stata evacuata. Lunedì mattina il ministero degli Interni russo ha informato che negli scontri sono state arrestate 60 persone e che 9 agenti di polizia sono rimasti feriti.

Secondo i media Izvestia e RT, diverse decine di uomini hanno fatto irruzione sul tetto dell'aeroporto e sulla pista quando è stato annunciato l'arrivo di un volo da Israele. «A seguito dell'intrusione di sconosciuti nella zona di traffico dell'aeroporto di Makhachkala, è stato deciso di chiudere temporaneamente l'aeroporto ai voli in arrivo e in partenza».

I video pubblicati sui social network mostrano questi uomini mentre abbattono le barriere, cercano di controllare le auto in uscita dall'aeroporto oppure mentre sfondano le porte all'interno del terminal. Uno dei video mostra un uomo appostato su una delle ali di un aereo russo Red Wings. Prima di entrare nel terminal diversi manifestanti avevano anche controllato i passaporti delle persone in uscita, secondo le immagini pubblicate sui social network. Uno di loro aveva in mano un cartello: «Gli assassini di bambini non hanno posto in Daghestan» e altri gridavano «Allah Akbar».

Vladimir Putin non ha condannato l’accaduto e non perso l’occasione per diffondere notizie false e teorie cospirazioniste sulle responsabilità per quanto accaduto, tanto che a Ria Novosti ha affermato: «I disordini avvenuti nella serata di ieri a Makhachkala, nella repubblica del Daghestan, sono stati ispirati sui social dall’Ucraina e dalle agenzie di intelligence occidentali. Il regime di Kiev sta cercando di istigare pogrom in Russia sotto la guida di mecenati occidentali». Putin ha poi aggiunto che i servizi segreti russi, le forze dell’ordine e i capi regionali devono «agire con fermezza, tempestività e chiarezza per proteggere l’ordine costituzionale, i diritti e le libertà dei cittadini russi, nonché l’armonia tra etnie e religioni nel Paese».

Le parole di Putin sono state subito riprese dal leader della repubblica russa caucasica, Sergei Melikov, che ieri mattina ha affermato sempre a Ria Novosti: «I promotori di questa azione, ovviamente, sono i nostri nemici, coloro che hanno organizzato queste azioni dal territorio dell'Ucraina». Poi ha aggiunto che i gestori del canale Telegram «Outro Daghestan», critico nei confronti del governo locale, «è gestito da traditori ucraini». Il canale in oggetto è seguito da più 60.000 persone e domenica sera ha lanciato un appello a riunirsi all'aeroporto di Makhachkala, invitando le persone ad impedire l'arrivo di passeggeri «indesiderabili» del volo Red Wings in arrivo da Tel Aviv. Con l’abbraccio mortale di Putin ai jihadisti di Hamas ricevuti negli scorsi giorni a Mosca evidente come si stia risvegliando l’antisemitismo in Russia, già presente in età zarista e almeno fino agli Anni 60 e 70 di quella sovietica.

Al Quotidiano Nazionale (QN) Antonella Salomoni, professoressa di Storia contemporanea all’Università di Bologna e una delle più grandi esperte a livello italiano della storia dell’Ebraismo in Russia, ha ricordato come l’antisemitismo è storicamente presente nel Paese, pronto a venire usato, anche dal governo, come strumento di divisione: «In Russia c’è stata una lunga tradizione di pogrom contro gli ebrei. Penso che in questo momento sia importante nominare questi episodi alla stessa maniera e ho trovato assolutamente straordinario che la stessa scelta sia stata compiuta da media non allineati al Cremlino come Novaja Gazeta e Meduza». Gli ebrei da tempo hanno lasciato la Russia visto il clima nei loro confronti tanto che sono solo 82mila su una popolazione di 144 milioni di persone.

Gli atti antisemiti aumentano dal 7 ottobre 2023

Secondo un nuovo rapporto dell’Anti-Defamation League (ADL), gli Stati Uniti stanno registrando un aumento significativo dei casi di antisemitismo in seguito all’attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre. I primi dati del Centro ADL sull'estremismo mostrano che gli episodi di molestie, vandalismo e aggressione segnalati finora sono aumentati del 388% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. L'ADL ha registrato 312 incidenti antisemiti tra il 7 e il 23 ottobre 2023, 190 dei quali erano direttamente collegati alla guerra in Israele e Gaza, afferma un rapporto pubblicato mercoledì. Nello stesso periodo dell’anno scorso, l’ADL ha ricevuto rapporti preliminari di 64 casi, di cui quattro legati a Israele. L'ADL ha anche seguito le manifestazioni anti-israeliane a partire dal 7 ottobre,109 nelle quali il gruppo ha riscontrato un sostegno esplicito o forte implicito a Hamas e/o alla violenza contro gli ebrei in Israele. Sempre l’ADL ha rivelato un aumento degli antisemiti del 300% in Austria. Nel Regno Unito, la polizia di Londra ha affermato che dal 1° al 18 ottobre sono stati denunciati 218 crimini di odio antisemita, più di 13 volte in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In Germania, l’organizzazione di monitoraggio dell’antisemitismo RIAS ha segnalato un aumento del 240% degli incidenti antisemiti dal 7 ottobre, un totale che, secondo il commissario nazionale per l’antisemitismo, rischia di riportare il paese ai suoi «tempi più orribili».

In Francia il ministro degli Interni Gérald Darmanin ha annunciato su BFMTV-RMC che sono stati registrati 819 atti antisemiti in Francia, dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. «Stiamo investendo risorse molto significative nella protezione dei francesi di fede ebraica». Darmanin, ha poi affermato che le sinagoghe, così come le scuole, ora vengono protette dalla polizia. Ha inoltre riferito di «414 arresti da parte della polizia e della gendarmeria di persone che hanno commesso atti antisemiti». Di chi la colpa? Di coloro che hanno votato per decenni donne e uomini politici che hanno permesso che l’Europa venisse invasa da musulmani pieni di odio che oggi mettono a ferro e fuoco le città che li avevano accolti con generosità. Oggi più che mai difendere Israele vuol dire difendere la nostra libertà e le nostre democrazie. Ecco perché come scriveva il Foglio qualche giorno fa Israele siamo Noi.

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Stefano Piazza