bidello lavoro usurante
(Ansa)
Economia

Lavori usuranti, ecco chi potrà andare in pensione prima

Anche i bidelli (o collaboratori scolastici) sono stati inclusi nella lista di chi potrà risparmiarsi qualche anni di lavoro

Dopo la fine di quota 100 sarà ancora possibile andare in pensione anticipatamente? L'obiettivo del governo è dare una risposta positiva a questa domanda: tra le misure allo studio dell'esecutivo per il prossimo anno – quota 100 verrà archiviata il 31 dicembre – c'è il progetto di allargare e rendere strutturale l'Ape sociale, il provvedimento di anticipo pensionistico introdotto con la legge di Bilancio 2017 per accompagnare all'età della quiescenza alcuni soggetti in determinate condizioni. In sostanza si tratta di un'indennità erogata dall'Inps, che viene corrisposta fino al raggiungimento dell'età prevista per la pensione di vecchiaia, o dei requisiti per ricevere un trattamento pensionistico in anticipo.

Un provvedimento che non ha avuto il successo sperato, visto che dal 2017 al 2020 ha riguardato appena 4.300 lavoratori. L'ostacolo maggiore, secondo gli osservatori, è stata l'eccessiva selettività dei criteri adottati per identificare i lavoratori interessati: in quattro anni il 61% delle domande è stato infatti respinto. Anche la nuova Ape sociale si dovrebbe rivolgere a determinate categorie di persone, cioè quelle che svolgono i mestieri più gravosi e usuranti: e la scorsa settimana l'apposita commissione, istituita nel 2018 dal governo Gentiloni e ora presieduta dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, ha stilato una lista di mansioni più ampia ed esaustiva.

I lavori usuranti sono ora divisi in 67 gruppi – prima erano 15 – per un totale di 203 mansioni o sottogruppi, contro le 65 previste in precedenza. A quanto si è appreso, l'obiettivo sarebbe fare accedere questi lavoratori all'opportunità di ricevere l'indennità prevista dalla nuova Ape sociale con 63 anni di età e 36 di contributi, a condizione di aver svolto questo genere di attività per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci. Il nuovo elenco è stato stilato dall'Inail a partire da tre criteri scientifici: frequenza degli infortuni rispetto alla media, numero di giornate medie di assenza per infortunio, numero di giornate medie di assenza per malattia. Le mansioni gravose così individuate sono 108, per un totale di mezzo milione di lavoratori coinvolti: non tutti potranno però accedere all'anticipo pensionistico, che ovviamente riguarderà solo chi avrà maturato i 36 anni di contributi. Un criterio che rischia peraltro di tagliare fuori diverse lavoratrici. Le altre mansioni sono invece state individuate dall'Inps, che ha messo in fila una serie di attività gravose simili a quelle attualmente coperte dall'Ape sociale, ma finora escluse dal beneficio. Sarà poi il governo, con i ministri dell'Economia Daniele Franco e del Lavoro Andrea Orlando, ad avere l'ultima parola su quali lavori inserire nella lista dei mestieri usuranti.

Per ora, a scorrere la lista della commissione emergono come "gravosi" diversi mestieri: tra gli altri troviamo bidelli, tassisti, falegnami, saldatori, conduttori di autobus e tranvieri, magazzinieri, macellai, benzinai, panettieri, commessi e cassieri, insegnanti di scuola elementare, operatori sanitari qualificati, portantini, forestali, verniciatori industriali. Per altre categorie, come quella dei lavoratori edili, l'ipotesi è di concedere la possibilità di accedere all'anticipo pensionistico con 30 anni di contributi, requisito che attualmente è già previsto per i destinatari dell'Ape sociale.

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Chiara Merico