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(Ansa)
Economia

Il «falco» Lagarde piomba sui conti dell'Italia, che protesta

La presidente della Bce non si ferma ed annuncia nuovi aumenti dei tassi di interesse che peggioreranno i conti di aziende, i mutui e non solo

Continua lo scontro a distanza tra il Presidente della Bce, Christine Lagarde, e il governo Italiano. Critiche, sulle ultime scelte di politica monetaria dell’Istituto di Francoforte erano già arrivate a metà mese quando la Bce aveva deciso di alzare ulteriormente di 25 punti base i tassi di interesse. Oggi, dopo le ultime dichiarazioni della Lagarde il governo italiano ha confermato la sua ostilità verso le scelte della Bce. "Il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio". Così la presidente della Bce, parlando al forum dell'istituto a Sintra, in Portogallo. "Gli shock che hanno fatto salire i prezzi si stanno ancora diffondendo nell'economia e rendono l'inflazione più persistente. Per rompere questo circolo, dobbiamo portare i tassi a livelli sufficientemente restrittivi e mantenerli lì per tutto il tempo necessario". La Lagarde ha poi ribadito come “l'inflazione nell'area dell'euro è troppo alta ed è destinata a rimanere tale per troppo tempo" (si stima che si arriverà al target del 2% solo nel 2025). Alla luce di ciò la Bce ha un solo obiettivo “riportare l'inflazione al nostro obiettivo a medio termine del 2% in modo tempestivo. E ci impegniamo a raggiungere questo obiettivo qualunque cosa accada".

Decisioni di politica monetaria che stanno inevitabilmente avendo delle ripercussioni negative sulle famiglie e le imprese. Stando alla relazione annuale sull'attività dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, durante il 2022 oltre la metà delle famiglie ha eroso i propri risparmi e “al forte aumento dei tassi praticati a famiglie e imprese per i prestiti bancari non è seguito un corrispondente aumento dei tassi di interesse riconosciuti ai depositanti”. Lo afferma il presidente dell'Antitrust, Roberto Rustichelli, che ha sottolineato come “la stessa presidente della Bce ha evidenziato l'esigenza di un dialogo tra banche e clientela che porti a una maggiore remunerazione dei depositi e dei risparmi”.

Un nuovo rialzo dei tassi a luglio farebbe inoltre impennare, ancora una volta, le rate mensili dei mutui, per tutte quelle famiglie che hanno un tasso variabile. Aspetto quest’ultimo sottovalutato dalla Lagarde dato che secondo il Presidente della Bce: "Per le famiglie, è dimostrato che ci vorrà più tempo perché i cambiamenti politici si trasformino in oneri per interessi in questo ciclo di inasprimento, poiché una quota maggiore di famiglie ha mutui a tasso fisso rispetto alla metà degli anni 2000". Aumento dei tassi che andrà a pesare sempre più, anche su chi deve acquistare una casa e necessita di un finanziamento. Secondo il Codacons tutti gli incrementi imposti dalla Bce hanno fatto salire la rata mensile di un mutuo a tasso variabile complessivamente tra i 240 e i 320 euro rispetto a quanto pagato nel 2021, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +2.880 e + 3.840 euro all'anno.

Le anticipazioni della Lagarde hanno dunque sollevato nuovamente polemiche da parte del governo italiano. Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato la sua contrarietà alla politica dei rialzi dei tassi di interesse: "credo che non sia giusto continuare ad aumentare i tassi di interesse, non condivido le scelte di annunciare in anticipo, come ha fatto la presidente della Bce, l'aumento dei tassi. La nostra inflazione non è un inflazione provocata da fatti interni, e questo giustificherebbe l'aumento dei tassi di interesse, cosa che sta accadendo in America: la nostra inflazione è provocata da fatti esterni, cioè dalla guerra in Russia, dal costo delle materie prime". Sulle possibili ripercussioni negative sulle società Tajani sottolinea come il governo dovrà ora “lavorare per aiutare le imprese. Rischiamo che un aumento dei tassi di interesse blocchi i prestiti alle imprese con conseguente riduzione della competitività e rischio di recessione, come successo in Germania". Sulla stessa linea anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, secondo il quale la Bce sta agendo “contro l'evidenza dei suoi stessi studi ed il buonsenso”. Il voler alzare ancora i tassi, andrà a colpire “pesantemente famiglie e imprese e non favorendo la crescita. Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa, anche perché l'inflazione è stata causata dai prezzi dell'energia".

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Giorgia Pacione Di Bello