Cina
(Ansa)
Economia

La Cina lancia le “24 iniziative” per riconquistare le società europee

La Rubrica - Un Europeo in Cina

La pandemia da Covid-19 ha causato un arresto senza precedenti nel commercio e negli investimenti internazionali. In tale contesto, le aspettative di un vigoroso rilancio economico a seguito della riapertura della Cina avevano offerto un barlume di speranza in un clima economico mondiale altrimenti desolante. Tuttavia, la crescita economica della Cina, fino ad ora percepita come inesorabile, sembra aver raggiunto un punto di rallentamento. La tanto attesa forte ripresa non si è ancora materializzata, e questo ha indotto le aziende europee, già messe a dura prova da tre anni di incertezza, a considerare con prudenza la possibilità di espandere i loro investimenti in Cina.

In risposta al rallentamento economico, i leader cinesi hanno lanciato una campagna per attirare nuovi investitori stranieri. Ciò è dovuto a un marcato calo degli investimenti diretti esteri (IDE) in Cina, che nel secondo trimestre del 2023 hanno toccato il loro livello più basso in 25 anni. Per rispondere a questa situazione, i funzionari del governo hanno annunciato diverse iniziative volte a migliorare l'attrattività della Cina per gli investitori esteri.

Per ristabilire la fiducia e contrastare il crescente scetticismo verso il mercato cinese da parte delle aziende internazionali, le autorità di Pechino lo scorso Agosto hanno rilasciato un documento ufficiale, noto come Opinioni del Consiglio di Stato sull’ulteriore ottimizzazione dell'ambiente degli investimenti esteri e sull'aumento dell'attrattività degli investimenti stranieri. Il piano proposto dal Consiglio di Stato cinese e’ articolato in 24 punti e prevede specifiche misure per migliorare il contesto economico ed anche per incentivare gli IDE. Queste azioni sono volte a mitigare le incertezze delle imprese internazionali e a realizzare piani per un utilizzo più efficiente del capitale straniero.

Le 24 iniziative: cosa significano?

Le 24 iniziative delineano un quadro di azioni dettagliate volto a stimolare e proteggere gli investimenti stranieri in Cina, affrontando gli aspetti fondamentali per ottimizzare l'ingresso e la gestione del capitale estero nel paese. La prima parte del documento specifica le azioni per ottimizzare l'ambiente imprenditoriale per le aziende straniere; i punti dal 6 all'8 assicurano un trattamento imparziale per le società con capitali esteri; i punti dal 9 al 12 introducono meccanismi di tutela; i punti dal 13 al 16 sono volti a semplificare il processo di investimento; i punti dal 17 al 20 trattano delle misure di sostegno finanziario e fiscale; infine, i punti dal 21 al 24 si dedicano all'elaborazione di metodi avanzati per la promozione degli investimenti. La parte conclusiva del documento enfatizza la necessità di un'effettiva esecuzione delle misure proposte, esortando ogni organo governativo a migliorare le condizioni per gli investitori al fine di intensificare l'attività di attrazione di capitali esteri.

Pechino ha validi motivi per affrontare determinate problematiche economiche. Negli ultimi dieci anni, le imprese europee, insieme ad altre compagnie internazionali, hanno riscontrato crescenti difficoltà nel mantenere attività commerciali proficue in Cina. Il Business Confidence Survey ( sondaggio sulla fiducia delle imprese ) del 2023, condotto dalla Camera di Commercio Europea in Cina, ha evidenziato che un numero significativo di imprese dell'Unione Europea ha iniziato a riconsiderare le proprie strategie di investimento e operative nel mercato cinese. Queste imprese hanno segnalato una riduzione di ricavi e profitti; inoltre, il 64% dei partecipanti al sondaggio ha espresso che operare in Cina è divenuto più complesso. Per la leadership cinese, questo è un dato allarmante, poiché solo il 55% degli intervistati considera la Cina tra le prime tre destinazioni per investimenti futuri e più della metà non ha intenzione di espandere le proprie attività nel paese.

Le associazioni di imprese straniere, a partire dalla Camera di Commercio dell'Unione Europea in Cina, considerano la pubblicazione dell’Opinione con i 24 punti un passo nella giusta direzione tuttavia esistono dei dubbi sugli effetti che avranno sul contesto economico.

Se i "24 punti" dovessero essere attuati efficacemente, ciò potrebbe segnare l'inizio di una nuova era caratterizzata da una concorrenza più equa tra le aziende straniere e quelle cinesi.

Riteniamo consigliabile che vengano intraprese azioni decisive per prevenire il rischio che i "24 punti" si traducano in un crescente scetticismo da parte delle imprese, dovuto alla percezione che la promessa di apertura del mercato cinese non venga mantenuta.

I recenti sviluppi, quali l'ampliamento delle esenzioni dall'Imposta sul Reddito Individuale per i lavoratori stranieri in Cina, suggeriscono che le attese precisazioni e direttive potrebbero diventare realtà. Tuttavia, la sfida rimane quella di allineare le politiche annunciate con azioni concrete, un processo che richiede riforme di mercato sostanziali e un miglioramento costante nelle relazioni tra il settore pubblico e quello privato.

Il delicato equilibrio che la Cina sta cercando di mantenere tra l'aumento della fiducia degli investitori internazionali e la tutela della sicurezza nazionale è evidente. In tale scenario, alle aziende non resta che attendere per vedere se la Cina riuscirà a concretizzare i suoi impegni pro-business in misure che favoriscano effettivamente un ambiente imprenditoriale più aperto e trasparente per gli investitori stranieri.

A cura di: Avv. Carlo Diego D’Andrea, Vice Presidente della Camera di Commercio dell’Unione Europea in Cina

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