taiwan DF-17
(Pla/China Press)
Difesa e Aerospazio

Taiwan si blinda contro gli attacchi elettromagnetici della Cina

Nonostante il Ministero della Difesa di Taiwan abbia negato che la Marina di Taipei stava costruendo una nuova base per sviluppare tecnologie a contrasto di attacchi compiuti con impulsi elettromagnetici lanciati da alta quota, lunedì 30 ottobre l’emittente RW News, citando fonti vicine alla Difesa di Taiwan, ha affermato che la Marina avrebbe in realtà già realizzato una base nel distretto di Sanzhi in grado di resistere a questo tipo di arma

Il Ministero della Difesa di Taiwan (Mnd) ha confermato che la Marina di Taipei ha recentemente rafforzato le sue basi contro eventuali attacchi compiuti con impulsi elettromagnetici lanciati da alta quota (in sigla, sistema Hemp), ma nega al contempo di aver costruito appositamente una nuova base per sviluppare tecnologie a contrasto di questo tipo d’arma. Dietro queste esigenze c’è l’eventualità che Pechino decida, nell'ambito dei preparativi per l'invasione dell’isola, di consentire all'Esercito popolare di liberazione (Pla) di far esplodere armi nucleari ad alta quota lanciando missili MH-17 appositamente attrezzati, con lo scopo di paralizzare istantaneamente tutte le apparecchiature elettroniche e ostacolando gli sforzi militari per difendere il paese. Lunedì 30 ottobre, l’emittente RW News aveva citato fonti vicine alla Difesa di Taiwan secondo cui la Marina avrebbe in realtà già realizzato una base nel distretto di Sanzhi (Nuova Taipei City) in grado di resistere agli attacchi elettromagnetici. Secondo quanto riferito, la base si chiamerebbe Gangping Camp e sarebbe affiliata alla Brigata Haifeng, l'unità missilistica terrestre antinave della Marina che utilizza principalmente missili Hsiung Feng II e III, ma che in seguito potrà usare anche missili antinave occidentali Harpoon.

Gioiello di Gangping Camp sarebbe la cosiddetta “stanza degli scudi”, una serie di locali progettati e costruiti secondo gli standard militari di protezione nucleare degli Stati Uniti, dotate di strutture a sei lati complete di pareti in acciaio zincato a doppio strato. Tali strutture combinerebbero travi in acciaio esterne e colonne in acciaio interne per bloccare le onde elettromagnetiche delle radiazioni, riducendo la loro forza da un massimo di 50.000 volt per metro a 5 volt per metro, ovvero meno del campo elettromagnetico permesso nelle città. Fonti della Marina hanno affermato che la “sala degli scudi” avrebbe a disposizione un sistema completo di monitoraggio delle navi che navigano nelle acque che circondano il nord di Taiwan, nonché un centro di controllo missilistico antinave basato a terra. Se così fosse, nel caso che la Cina dovesse lanciare un attacco di tipo Hemp, la base di Sanzhi sarebbe probabilmente ancora in grado di comandare il lancio di missili antinave nelle aree costiere settentrionali, e il lancio di tali missili impedirebbe alle navi della marina cinese di entrare nelle acque settentrionali e nordorientali dello Stretto di Taiwan.

Alla richiesta di confermare la costruzione della base il ministro della Difesa di Taipei, Chiu Kuo-cheng, ha detto che i lavori compiuti a Sanzhi facevano parte di un progetto in corso, ma non ha confermato che si tratti di una base anti-radiazioni. Stando a quanto appurati negli ultimi tre anni in fatto di rafforzamento delle , attualmente sia il centro di comando militare di Heng Shan, nel distretto di Zhongshan di Taipei, il Comando combattente dell'aeronautica militare e la base dell'aeronautica militare di Chiashan, ed anche la struttura di Shizishan presso la base aerea di Chihhang avrebbero tutte implementato progetti di schermatura contro attacchi Hemp, mentre le altre basi militari hanno costruito solo capacità di difesa a impulsi elettromagnetici (Emp).

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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