Quando Grillo diceva: "Se perdo me ne vado"
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Quando Grillo diceva: "Se perdo me ne vado"

Era l'ottobre 2013: il fondatore del M5S disse che, se gli italiani avessero sostenuto il governo, se ne sarebbe andato

«Se perdiamo le elezioni, e gli italiani votano ancora un governo così, noi semplicemente non siamo adatti a questo Paese. E io, personalmente, non ho più assolutamente voglia di continuare. Ma voglio sapere prima che cosa ne pensano gli italiani». Così parlava, il 28 ottobre scorso, nella sala stampa del Senato, il fondatore del M5S, Beppe Grillo. Concetto che aveva già espresso, durante una manifestazione, il 30 settembre 2013 . «Voglio una verifica: o noi andiamo a governare perché ci date il voto o io me ne torno a casa, e non faccio più parte di questa Italia» diceva.

Ieri, a fronte della debacle elettorale, ha citato sul suo blog If di Kipling e promesso ancora battaglia. A sua (parzialissima) discolpa, per essersi rimangiato la parola, il fatto che allora c'era ancora il governo Letta e che Grillo si riferiva alle elezioni politiche. Ma è difficile pensare, dopo gli stracci volati, che il premier Matteo Renzi - l'Ebetino - gli abbia fatto cambiare idea. E sarebbe, dopo la debacle subita alle europee, una giustificazione un po' pelosa. 

 

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