Ghali
(Ansa)
Politica

Ghali, il nuovo idolo della sinistra che odia politica, politici e non solo

Il rapper è da giorni portato sul palmo di mano dall'opposizione, come simbolo di un nuovo mondo e di un nuovo modo di pensare. L'ennesimo eroe della sinistra di breve durata e zero sostanza

Lanciamo una provocazione: Elly Schlein candidi Ghali alle prossime europee. D'altronde il cantante rap di genitori tunisini è da una settimana il nuovo idolo politico della sinistra. Gli è bastato anche poco; gli è bastato dichiarare il suo «Stop al genicidio» per guadagnarsi imperitura gloria al Nazareno e dintorni.

Questo dice molto della forza oggi di un partito e dell'intera opposizione; basta dirsi anti israeliani e filo palestinesi per arrivare sulla cima del monte. Ci ha provato anche Dargen D'Amico con la medesima dichiarazione il giorno seguente, non sappiamo se per reale convinzione o se per guadagnare qualche punto in più al televoto.... gli è andata male. La cosa bella è stato che dopo la dichiarazione ha detto che «non volevo essere politico. Ho fatto tante cazzate nella mia vita, ma mai farò politica...». Un concetto non nuovo dato che, ma tu guarda, proprio Ghali anni fa ha espresso in un'intervista il medesimo disprezzo per la politica: «Al giorno d’oggi credo che faccia più politica un rapper dilettante di 17 anni che un politico vero, per come vanno le cose qui in Italia».

Ecco, perché il passato di Ghali, l'idolo Ghali, è costellato da dichiarazioni che lo renderebbero un difficile candidato a politico. da giorni sono rispuntati dei tweet in cui il termine «frocio» viene utilizzato in maniera molto poco politically correct. E già qui la stessa Schlein comincia a vacillare.

Andiamo avanti. Una banale ricerca nei suoi testi compare la seguente frase sulla politica: «Qual è la differenza tra destra e sinistra? Cambiano i ministri ma non la minestra. Il cesso è qui a sinistra, il bagno in fondo a destra». Ecco, l'accostamento sinistra-cesso piace davvero a quelli che oggi, da quella parte politica, lo stanno portando in palmo di mano?

Passiamo al tema donne; 30 maggio 2014: «i cantanti italiani (ps, ma lui non si sente italiano?) danno delle mmerde ai politici un po' come su facebook le bambocce troie danno delle troie ad altre troie». Avanti ancora; 11 luglio 2014: «Com'è difficile in ramadan non guardare i culi davanti a me sulle scale all'uscita della metro». L'avesse detto Bandecchi sarebbe partita la caccia all'uomo...

La verità è semplice. Non ci stupisce il fatto che oggi Ghali sia un idolo; abbiamo visto altri fare la sua stessa fine: accendersi in un attimo come un cerino e come tale sparire poco dopo: Mattia Santori, la Sardina, Patrick Zaki (che in realtà qualcuno vorrebbe davvero candidare alle europee), per non parlare del duo Fedez-Ferragni, esempio fulgido di Comunisti col Rolex.

Ci stupisce il fatto che l'opposizione si lasci accecare da queste luci senza sostanza, persone che odiano la politica, persone che non hanno una proposta, una storia, una visione. La politica è roba seria, non è un televoto.

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Andrea Soglio