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(Ansa)
Politica

Cospito, Donzelli, Sestito ed il concetto di «sicurezza nazionale»

La sinistra lancia l'allarme legato alle dichiarazioni del parlamentare alla Camera di cui si parla da giorni. Ma del killer dell'ndrangheta evaso per la seconda volta dai domiciliari e pericoloso nessuno dice nulla

Da giorni chiunque di noi abituato a leggere un giornale o guardare siti o notiziari sa benissimo chi sia Alfredo Cospito. Da giorni infatti tutti, a tutte le ore, in tutti i programmi, parlano e discutono della vicenda giudiziaria del terrorista leader degli anarchici. Discussione sulla utilità e bontà del «carcere duro», il 41 bis.

Da due giorni poi i protagonisti del panorama mediatico-politico sono diventati Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli, entrambi parlamentari di Fratelli d’Italia. Quest’ultimo infatti alla Camera ha raccontato dettagli di un colloquio in carcere tra Cospito ed alcuni boss mafiosi, proprio sul tema del 41 bis. Apriti cielo.

Detto che forse Donzelli poteva arrivare al senso della sua intemerata senza usare termini che ora andranno passati al setaccio del gran giurì, ciò che ha colpito nel dibattito che ne è scaturito è la minaccia della «sicurezza nazionale». Difficile realizzare concretamente come la diffusione del contenuto della chiacchiera tra un boss ed un altro ergastolano possa minare la serenità quotidiana di tutti noi. O forse non siamo acuti abbastanza.

Siamo invece sicuri che chiunque abbia la buona creanza di ascoltare i tg o leggere i quotidiani, abbia mai sentito parlare ne’ conosca volto e storia di Massimo Sestito. Soprattutto il volto . Sestito infatti è evaso ieri, nel milanese…

Era ai domiciliari pur dovendo scontare l’ergastolo (un permesso, uno sconto di pena, una carezza la nostra giustizia non la nega a nessuno, anzi. Sestito ha ottenuto i domiciliari anche se era già evaso una volta in passato…). Si tratta di un pericoloso killer dell’ndrangheta condannato a 30 anni per l’omicidio di un appuntato dei Carabinieri, Renato Lio, ucciso durante un posto di blocco a Soverato. Sestito era in attesa della decisione della Cassazione sul processo per un altro omicidio. La sentenza arriverà domani ma lui, approfittando dei domiciliari, si è sfilato il braccialetto elettronico e ha fatto perdere le sue tracce. Ora gira libero, chissà dove, forse armato.

Ecco. Per quanto ci riguarda questa cosa è un serio pericolo per la «sicurezza nazionale», molto più delle frasi dette da Donzelli alla Camera. Ma chissà perché non fa notizia.

Sorge poi spontanea un’altra amara considerazione. I 4 deputati del Pd che sono andati a visitare Alfredo Cospito in carcere a Sassari ci hanno spiegato di averlo fatto per «ragioni umanitarie». Sarebbe però carino che oggi (anche se sarebbe stato meglio farlo ieri) gli stessi 4 andassero a fare visita alla vedova di Renato Lio, servitore dello Stato, ucciso da un uomo in fuga, evaso due volte, che ha ottenuto premi e sconti di pena. Non l’hanno fatto e non lo faranno.

Perché come nella vita normale, anzi, forse in politica ancora di più, vogliamo più bene agli amici che ai nemici.

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Andrea Soglio