Pisa polizia
(Ansa)
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A Pisa la Polizia ha sbagliato, come oggi certi criticoni anti-divisa

La gestione dell'ordine pubblico non è facile e a Pisa sono stati commessi degli errori di merito e metodo. Ma chi oggi parla di regime e critica tutta la Polizia, sempre, commette lo stesso errore

Ho passato i primi 15 anni del mio lavoro da giornalista occupandomi di cronaca; di cariche della Polizia ne ho viste da vicino (compreso qualche colpo proibito ricevuto, ma era il G8 di Genova, altra storia) decine, anzi, centinaia. So benissimo come funziona; le comunicazioni tra chi coordina le forze dell’ordine sul posto e la questura, i dialoghi, l’ansia, il faccia a faccia, gli insulti da una parte ed il silenzio obbligato dall’altra, fino alla decisione della carica che è l’extrema ratio, non la prima scelta.

Esperienza che mi fatto capire fin da subito che l’azione delle forze dell’ordine a Pisa sia stata sbagliata nella scelta ed esagerata nei modi. Sbagliata perché di fatto gli studenti erano finiti in un imbuto senza uscita e non c’erano grossi pericoli e soprattutto alcuna possibilità che potessero superare lo sbarramento per andare in zone più delicate. Esagerata perché dopo i primi colpi di manganello i manifestanti erano rapidamente scappati via. Bisognava fermarsi subito.

Lo sdegno di ieri è quindi motivato come motivate e sensate sono le parole oggi del presidente della Repubblica.

Però, come hanno sbagliato ieri certi agenti che hanno esagerato lo stesso non deve succedere oggi nell’accanirsi contro agenti e divise.

Cominciamo quindi a ricordare che non esiste alcun regime autoritario in questo paese dove, come successo ieri a Pisa, si può manifestare anche senza alcun tipo di autorizzazione. Se la cosa non fosse chiara basta guardare i video arrivati dalla Russia dove chi protestava in memoria di Navalny ha portato centinaia di persone all’arresto immediato e poco pacifico.

Aggiungiamo poi che gli agenti di Polizia, compresi quelli protagonisti dei fatti di Pisa, non sono dei violenti per natura, che si divertono anzi, che non vedono l’ora di far roteare scudi e manganelli contro qualcun altro. Si tratta per lo più di padri di famiglia che magari hanno dei figli identici a quelli che ieri si sono trovati davanti e che quando caricano lo fanno malvolentieri, solo per obbedienza ad un ordine dato da un superiore.

La gestione dell’ordine pubblico è complessa, molto complessa e le forze dell’ordine, lo Stato, hanno sempre e solo da perdere. Ed il limite oltre il cui l’uso della forza e dell’autorità sia lecito o esagerato è una linea sottile e pure trasparente. Difficile da vedere e tracciare.

È sicuramente più facile restare obiettivi e lucidi nelle analisi a freddo di quanto accaduto. Ma anche in questo c’è chi sta esagerando.

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Andrea Soglio