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Nepal flagellato da monsoni e inondazioni - Foto

Decide di morti a causa di piogge torrenziali, straripamenti di fiumi e frane. In ginocchio anche Bangladesh e India

Il Nepal è nella morsa micidiale di piogge monsoniche torrenziali, straripamenti di fiumi e inondazioni, che hanno flagellato le pianure meridionali e le colline orientali. I morti sono almeno 80, mentre decine di migliaia di persone hanno subito danni totali o parziali alle case. 

Circa 600 turisti domenica 13 agosto erano rimasti bloccati, nell'area del parco naturale di Chitwan, a Sauraha, che con i suoi rinoceronti è un'attrattiva popolare. Il fiume Rapti è esondato inondando hotel e ristoranti. L'indomani, grazie ad operazioni di soccorso avvenute soprattutto per mezzo di elefanti, sono riusciti ad abbandonare la zona.

Le alluvioni e conseguenti frane avevano colpito anche altri due Paesi dell'Asia meridionale, Bangladesh e India: in tutto il bilancio è di 252 morti e almeno 20 dispersi.    

Il numero più alto di vittime causato da frane e crolli di edifici è stato registrato nello Stato settentrionale indiano di Assam, dove negli ultimi giorni almeno 2.250.000 persone sono state colpite in varia misura, con un bilancio di almeno 99 morti.    

Nello Stato settentrionale indiano di Himachal Pradesh, sabato 12 agosto, nella notte, una frana provocata dai temporali si è abbattuta su due autobus che sostavano su una piazzola di sosta lungo la statale Mandi-Pathankot.

Bambino vittima delle inondazioni
Ansa/EPA/NARENDRA SHRESTHA
Dev Kumar Sada, zio di Kamal Sada, vittima delle alluvioni di 8 anni, porta il corpicino del bimbo morto nel fiume Koshi, nel villaggio di Kulari, distretto Saptari, Nepal, 13 agosto 2017. Kamal è morto in seguito all'esposizione continua a piogge e allagamenti. Nella cultura locale, quando un ragazzp muore, il corpo dovrebbe essere sepolto, ma dato che tutta la terra del villaggio è inondata, i membri della famiglia hanno deciso di lasciare il corpo di Kamal nel fiume.

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Redazione