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Il primo parlamento libero della Birmania

Dopo 25 anni di dittatura, e la vittoria elettorale del partito di Aung San Suu Kyi, il Myanmar volta pagina

Si è insediato a Naypyidaw il nuovo Parlamento birmano, dominato dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace nel 1991, attivista dei diritti umani, figlia del generale Aung San, eroe della lotta del popolo birmano per ottenere, nel 1947, l'indipendenza dal Regno unito, nonché simbolo del movimento democratico contro la dittatura militare.   

Liberata nel 2010 dopo diciotto mesi di arresti domiciliari, a seguito di tre anni di condanna ai lavoratori forzati per il suo impegno a favore del popolo birmano, Suu Kyi, a cui la Costituzione preclude la presidenza per la cittadinanza straniera del suo ex marito e dei due figli, punta ora a controllare il governo in un Paese dove l'11 novembre scorso ci sono state le prime elezioni libere dal 1990, anno in cui - a seguito della vittoria della sua Lega Nazionale per la Democrazia - i militari presero con la forza tutto il potere, aprendo una stagione oscura nella storia della Birmania. 

La Birmania ora è attesa da una prova chiave: le elezioni dirette del presidente della Repubblica, calendarizzate tra due mesi e chiamate a eleggere uno dei tre candidati nominati dalla Camera bassa, dalla Camera alta e dall'esercito, che controlla ancora in base alla Costituzione un quinto dei seggi. Alle ultime elezioni l'Ncd ha ottenuto l'80% dei voti. 

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I volti di Aung Saan Su Kyi

STR/AFP/Getty Images

27 settembre 2013. La leader dell'opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, pronuncia un discorso presso la sede della Lega nazionale per la democrazia (NLD) a Yangon, Myanmar, in occasione del 25° anniversario della fondazione del suo partito. 

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