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(Ansa)
Dal Mondo

Biden conferma il sostegno occidentale a Kiev

Parlando a Varsavia, il presidente americano ha ribadito il sostegno occidentale all'Ucraina. E intanto la linea atlantista di Giorgia Meloni si rafforza

Joe Biden ha ribadito il sostegno occidentale all’Ucraina. È questo, in estrema sintesi, il succo del discorso da lui tenuto oggi a Varsavia. “Un anno fa, il mondo si preparava alla caduta di Kiev. Bene, sono appena tornato da una visita a Kiev e posso riferire che Kiev è forte. Kiev è orgogliosa, giganteggia e, cosa più importante, è libera”, ha dichiarato il presidente americano. “Quando il presidente Putin ha ordinato ai carri armati di entrare in Ucraina, ha pensato che ci saremmo arresi. Aveva torto”, ha proseguito, per poi aggiungere: “La vile sete di terra e potere del presidente Putin fallirà e prevarrà l'amore degli ucraini per il loro Paese”.

“Ho chiarito che l'impegno degli Stati Uniti è reale e che un anno dopo direi che la Nato è più forte di quanto non sia mai stata”, ha affermato Biden. “Posso dire con orgoglio che il nostro sostegno all'Ucraina rimane incrollabile”, ha aggiunto. Poi l’inquilino della Casa Bianca si è rivolto a Mosca. “Stasera parlo ancora una volta al popolo russo. Gli Stati Uniti e le nazioni europee non cercano di controllare o distruggere la Russia. L'Occidente non stava complottando per attaccare la Russia come ha detto oggi Putin”, ha detto, riferendosi al discorso pronunciato alcune ore fa dal capo del Cremlino. “Questa guerra non è mai una necessità. È una tragedia. Il presidente Putin ha scelto questa guerra”, ha aggiunto. Biden non ha comunque nascosto le preoccupazioni per il futuro. “Mentre l'Ucraina continua a difendersi dall'assalto russo e lancia una propria controffensiva, continueranno ad essere giorni duri e molto amari. Vittorie e tragedie”, ha dichiarato.

Il discorso del presidente americano è stato pronunciato, mentre il responsabile Esteri del Partito comunista cinese, Wang Yi, si recava a Mosca per incontrare domani il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. Pechino avrebbe d'altronde approntato un piano di pace, che verrà reso pubblico a giorni, per quanto non manchino le perplessità. Nonostante si ostini a definirsi attore imparziale, il Dragone non ha finora condannato l’invasione russa dell’Ucraina e, anzi, ha intensificato la cooperazione militare con Mosca. Non solo. Secondo gli Stati Uniti, Pechino starebbe addirittura prendendo in considerazione l’ipotesi di fornire alla Russia del supporto letale. D’altronde, il sospetto è sempre stato che la Cina abbia costantemente visto in questa crisi un’opportunità per massimizzare il proprio tornaconto geopolitico. Ecco perché chi continua a suggerire, sia negli Usa sia nell’Ue, un coinvolgimento di Pechino nella diplomazia, dovrebbe forse essere molto più cauto.

Infine, ma non meno importante, si scorge un secondo punto significativo nel discorso di Biden. Il presidente americano ha infatti ringraziato l’omologo polacco Andrzej Duda per l’impegno di Varsavia a fianco del popolo ucraino. Vale la pena ricordare che proprio Varsavia rappresenta uno degli alleati più importanti del governo Meloni: tanto che ieri il nostro presidente del Consiglio si è incontrato con l’omologo polacco Mateusz Morawiecki, ribadendo la forza dei legami che intercorrono tra Roma e Varsavia, senza dimenticare ovviamente il comune impegno a favore di Kiev. Un impegno, questo, che sarà sottolineato domani pomeriggio alla Camera da una conferenza stampa di Fratelli d’Italia, organizzata dal capogruppo di Fdi alla commissione Esteri di Montecitorio, Giangiacomo Calovini.

La sponda con i conservatori polacchi dimostra che Giorgia Meloni non è isolata come dice qualcuno. Del resto, proprio quella sponda consente all’attuale governo italiano di consolidare indirettamente i propri legami con Washington e di rafforzare il proprio peso in seno all'Alleanza atlantica (soprattutto in vista di un eventuale rilancio del suo fianco meridionale).

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Stefano Graziosi