Natale a 45°: l’importante è che sia in famiglia

Natale a 45°: l’importante è che sia in famiglia

di Benedetta Lanzirotti, da Augusta al Brasile per un semestre* Qui in Brasile il Natale è una festa molto sentita, tutti cominciano a decorare le case e i negozi dalla fine di novembre, nella mia città molte volte fanno anche …Leggi tutto

di Benedetta Lanzirotti, da Augusta al Brasile per un semestre*

Qui in Brasile il Natale è una festa molto sentita, tutti cominciano a decorare le case e i negozi dalla fine di novembre, nella mia città molte volte fanno anche delle competizioni per chi ha il negozio più addobbato! Sembrerebbe tutto normale se non fosse che “noi” brasiliani il Natale lo passiamo con +45° in media.

Per me e per mia sorella giapponese in foto, Mizuka, un’altra studentessa di AFS, l’atmosfera è strana, strana e meravigliosa! Molti studenti dicono che questo non sembra nemmeno Natale, per me lo è !

Una cosa che ho capito è che il Natale non dipende dal Paese o dal clima, il Natale acquista significato se lo passi in famiglia, ed è quello che sto facendo io quest’anno. Grazie mille AFS per questa esperienza!

*Ripensarsi come figli o come genitori. È quello che accade ogni anno ai 1.600 studenti delle scuole superiori che, accolti gratuitamente da una famiglia come dei veri e propri figli, trascorrono un periodo della loro vita in un altro Paese, in uno dei 60 Paesi con cuila onlus Intercultura sviluppa questi programmi di studio e di vita. Ma è quello che accade anche alle 800 famiglie italiane che ogni anno aprono le porte della loro casa a un ragazzo straniero. Con la stessa intensità di emozioni e di affetti che si può avere alla nascita di un figlio, la cui gestazione e la crescita si concentrano però in un unico anno, accompagnate da uno sguardo diverso non solo su di una cultura che sinora era sconosciuta, ma anche sulla propria identità di italiani. Simbolo di questa riflessione è proprio il Natale. Tra gli adolescenti all’estero c’è chi lo vivrà al caldo, su una spiaggia, chi lo sta aspettando per prima volta con trepidazione, avvolto nelle nevi del nord Europa, chi lo festeggerà tra un mese, perché si trova in un Paese ortodosso, chi proprio non lo celebrerà, perché, ad esempio si trova in Cina. Tra le famiglie italiane, la sfida sarà spiegare questo rito a chi probabilmente neppure conosce il cristianesimo, come noi non conosciamo il buddhismo o l’animismo, e di viverlo assieme, sviluppando un sincretismo del tutto personale.

 

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