Carlo Cracco alla corte di un Nobile di Montepulciano
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Carlo Cracco alla corte di un Nobile di Montepulciano

Intervista allo chef, intervenuto a Montepulciano per un pomeriggio a tema «buon vino fa buon sangue»

Carlo Cracco, uno dei più grandi chef ha omaggiato presso la Fortezza di Montepulciano uno dei vini più apprezzati al mondo durante il ciclo di incontri promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Nobili Parole, per un pomeriggio a tema «Buon vino fa buon sangue».

Carlo Cracco è stato l’allievo prediletto di Gualtiero Marchesi, ha trascorso tre anni alla corte di Alain Ducasse, ha lavorato come primo chef all’Enoteca Pinchiorri dove ha ottenuto le tre stelle Michelin ed è celebre per essere stato uno dei giudici più inflessibili di MasterChef. I suoi piatti più conosciuti e apprezzati sono l’uovo marinato, l’insalata russa caramellata e il riso a base di lenticchie e la sua passione per i vini lo ha portato a essere produttore e ad avere oltre 2.500 etichette provenienti da tutto il mondo nel suo ristorante a Milano in Galleria Vittorio Emanuele.

Ormai l’alta ristorazione non può far a meno dei grandi vini italiani, un binomio inscindibile che va a braccetto dal metà del ‘800. Non si può immaginare un pasto memorabile senza un buon vino. Il Nobile di Montepulciano ha in comune con i grandi chef come Cracco la volontà di emozionare per restare indelebile tra i più bei ricordi di una vita.

I cuochi sono ambasciatori di un territorio e Cracco è uno degli Ambasciatori dell’Italia nel Mondo. Qual è il messaggio che state mandando?

Il messaggio che noi mandiamo attraverso la nostra cucina è quello della valorizzazione, è quello di salvaguardare la terra, la nostra terra, perché da dei frutti che sono unici e noi nella biodiversità vinciamo, su questo siamo i numeri uno.

Non dobbiamo andare verso produzioni di massa, ma andare verso piccole produzioni di nicchia, uniche, che non vuole necessariamente dire care.

Un grande chef che utilizza materie prime di qualità quanto deve intervenire o quanto è meglio che le rispetti?

Il cuoco deve dare piacere, chi viene a mangiare viene per fare un’esperienza, viene per avere un’idea del diverso stile delle varie cucine.

Noi non dobbiamo essere tutti uguali e fare tutti la stessa cucina, ognuno deve fare quello che ha dentro di sé, nelle sue corde e dove opera.

Quanto si discosta l’alta cucina dalla trattoria toscana?

La trattoria toscana ha un valore va conservata, l’agriturismo, l’osteria sono legate al territorio e per questo vanno rispettate, mantenute ma non c’è solo quello. Come nei vini c’è la riserva e il vino base.

Esiste la buona cucina, gastronomica dove ci sono 10/15 persone in cucina che lavorano che imparano un mestiere e sfornano delle esperienze, è un mondo. La formazione dei ragazzi li abbiamo noi in carico perché poi vanno in giro per il mondo e sono loro gli ambasciatori futuri della nostra terra e dei nostri prodotti.

Per diventare grandi chef occorre talento, studio, passione, ricerca così come per creare grandi vini. Cracco e il Nobile di Montepulciano ti emozionano, stimolando i sensi, ti regalano attimi di felicità e di vita. Come diceva Oscar Wilde: «Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto».

Intanto a Montepulciano proseguirà per tutto giugno il ciclo di incontri con personaggi di spicco di vari settori che interverranno per raccontare il loro rapporto con il vino.

Dopo Carlo Cracco è stata la volta dello scritto Marco Malvaldi, ispiratore della serie televisiva i Delitti del BarLume, mentre il 23 maggio sarà ospite Katia Ricciarelli, soprano, protagonista di «Libiamo nei lieti calici» (questo evento in collaborazione con Palazzo Ricci).

Quindi «In vino Veritas», 8 giugno, è il contenitore pensato per Cesare Capitani, attore e autore, mentre il 22 giugno sarà la volta del calciatore Enzo Gambaro con «La sottile linea rossa».

Quindi si passa a settembre: il 14 con «Vino, genialità e follia» e la scrittrice Romana Petri e il 28 con «Vite, vino e ambiente» e la presenza dell’agronomo Alessio Capezzuoli.

Ultimo appuntamento, il 12 ottobre è con Beppe Convertini, conduttore TV di Linea Verde e Azzurro- Storie di mare con «Il vero viaggio di scoperta non è visitare nuove terre ma avere nuovi occhi». Tutti gli incontri si tengono alle 18.00 alla Fortezza.

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Federico Minghi