Shopping, saldi estivi e regole nuove
(Ansa)
Economia

Al via i saldi estivi, con regole nuove

Le nuove disposizioni impongono regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi durante sconti, promozioni e saldi. E, per la prima volta, la regolamentazione riguarda anche le vendite online.

Sconti finti… addio. Domani partono i saldi estivi. Parliamo di 3,4 miliardi di euro e per la prima volta si farà shopping scontato con regole diverse. Dal 1 luglio infatti anche in Italia, con estremo ritardo, è entrata in vigore la Direttiva europea Ombibus, che prevede nuove norme che tutelano i consumatori. Quindi la novità non è solo la data: i saldi partono giovedì 6 luglio e non il primo sabato del mese, come eravamo abituati. La novità principale è che le nuove regole impediranno gli “sconti farlocchi”.

Ogni famiglia spenderà in media 213 euro (95 euro a persona) secondo le stime di Confcommercio, che prevede un valore totale di 3,4 miliardi di euro per la stagione estiva dei saldi. L’attesa è di un + 5% sul 2022. Un italiano su quattro spenderà di più durante le liquidazioni estive, rispetto a quelle invernali. Nella classifica degli acquisti la vetta spetta, come ogni anno, all’abbigliamento (82%), seguito dai prodotti per la cura della persona (29%). L’indagine dell’ufficio studi di Confesercenti ci dice che il 70% degli acquirenti farà shopping durante i saldi estivi e che il 90% degli esercenti applicherà gli sconti.

Ma la novità vera è l’applicazione del nuovo Codice del Consumo (misure previde dal decreto legislativo dello scorso 7 marzo, che recepisce la direttiva europea 2019/2161). Le nuove disposizioni impongono regole più rigide sulla trasparenza dei prezzi durante sconti, promozioni e saldi. E, per la prima volta, la regolamentazione riguarda anche le vendite online. Sono previste anche sanzioni di centinaia e migliaia di euro davanti a pratiche commerciali scorrette. La novità principale, a favore dei consumatori, riguarda gli “sconti farlocchi”. Si sa che in periodo di saldi spesso i commercianti alzano il prezzo del prodotto prima di applicare la percentuale di sconto. La maglietta che abbiamo atteso di comprare in saldo costava 100 euro, la promozione estiva è del 20%, quindi ci aspettiamo di averla nel nostro guardaroba a 80 euro. Ma improvvisamente vediamo che in sconto è a 96 euro. Perché? Perché il prezzo a cui viene applicato il 20% è 120 euro. Ma non costava 100 euro due settimane fa? Ecco questa pratica diventa impossibile a partire da questa stagione di saldi. E se non impossibile, sanzionabile. La nuova normativa obbliga i negozianti ad indicare oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più di listino), applicato nei 30 giorni precedenti. Nel nostro esempio i 100 euro ai quali era in vendita la maglietta devono restare tali. Chi sgarra rischia una sanzione che va dai 516 euro ai 3098 euro. E tutto questo non riguarda solo i negozi fisici, ma anche l’e- commerce e le vendite online.

C’è un’altra importante novità nella direttiva europea e oggi anche in Italia, sempre a tutela dei consumatori. Viene punita la dual quality cioè la proposta di prodotti che hanno la stessa marca e packaging e che quindi sembrano essere identici, ma in realtà hanno qualità diversa. Viene tipicamente messa in atto fra Stati membri differenti dell’Unione europea. E ovviamente è una pratica commerciale sleale. Le nuove regole puniscono questa pratica (diffusa soprattutto per i prodotti alimentari) innalzando da 5 a 10 milioni di euro il limite massimo di sanzioni erogabili da Agcom (Autorità garante della concorrenza e del mercato).

Da domani, con la partenza dei saldi, restano sempre valide le “dritte” delle associazioni di tutela dei consumatori per fare shopping sicuro nei due mesi di promozione estiva. Qualche esempio? Conservare lo scontrino: anche i prodotti comprati in sconto si possono cambiare e se non c’è un altro capo uguale si ha diritto alla sostituzione dei soldi, non a un buono. Diffidare degli sconti oltre il 50%: è alto il rischio di magazzino da svuotare. Pagamenti: il negoziante deve accettare la transazione elettronica anche per i saldi.

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Cristina Colli