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Economia

L'importanza degli studi professionali nel Pnrr

Gestione dei contributi Pnrr: il ruolo degli studi professionali nell'efficientamento del rapporto pubblico – privato

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è l'ultima norma in ordine di tempo varata con l'obiettivo di sostenere l'economia nel suo complesso, sia il settore pubblico sia quello privato. "Nel piano sono presenti alcune caratteristiche comuni ad altri provvedimenti, come il fondo 394 che eroga contributi alle aziende all'estero: i bonus 90% e 110%, ad esempio, hanno la stessa natura e mettono in stretto contatto pubblico, privato e mondo professionale", spiega Massimo De Dominicis, socio fondatore di DDP & Partners, studio associato di Milano specializzato in consulenza alle imprese, in particolare per quanto riguarda ristrutturazioni aziendali, fusioni e acquisizioni e altre operazioni straordinarie.

"Sotto il profilo del rapporto con il mondo professionale il Pnrr, che ha come obiettivo settori particolari, come la digitalizzazione, la rivoluzione verde, la mobilità, l'istruzione e la ricerca, l'inclusione e la salute, presenta una caratteristica ulteriore: prevede infatti un processo di ricerca e reclutamento di figure professionali tramite un portale appositamente creato, sul quale i professionisti possono iscriversi per gestire l'erogazione di questi contributi", osserva De Dominicis. "La richiesta è tale che almeno nella fase iniziale sarà necessario ricorrere a collaborazioni esterne: quindi non a professionisti che sospendono la propria attività per mettersi a disposizione e iscriversi al portale, ma a specialisti che decidono di accettare anche questi incarichi".

Avviare un rapporto solido con il mondo professionale è fondamentale anche per la buona riuscita di altri provvedimenti varati di recente con l'obiettivo di sostenere l'economia. "L'esempio più calzante è quello dei bonus legati all'edilizia, che richiedono l'intervento di diversi professionisti: geometri, architetti, avvocati ma anche commercialisti", sottolinea De Dominicis. "Ad esempio, il nostro studio ha seguito, unitamente ad altri advisor, la strutturazione di un accordo quadro tra Cna Lombardia e una filiale milanese di Intesa Sanpaolo per i bonus 110% e 90%. Queste agevolazioni, come anche il Pnrr, coinvolgono spesso le Pmi, che non sono dotate di strutture sufficienti per gestire in modo corretto tutte le operazioni correlate, come redigere e presentare un business plan, relazionarsi con le banche, accertarsi che tutto sia fatto nel rispetto delle norme. In questo senso i professionisti hanno un ruolo molto importante, perché permettono a privati e società di istruire correttamente le pratiche, in modo che queste risorse vengano utilizzate nella maniera migliore, e dall'altro lato consentono al pubblico di avere maggiori garanzie sul fatto che quella effettuata sia davvero una 'spesa buona'. Quello dei professionisti è un intervento tecnico che media queste esigenze e che dovrebbe elevare la qualità degli investimenti, assicurando che vengano erogati a chi ne ha diritto, che le pratiche vengano svolte correttamente e che tutto sia fatto con una prospettiva che risponde a un piano preciso".

Le imprese più grandi, nota De Dominicis, "sono già strutturate in questo senso, con figure professionali specializzate all'interno. Invece le realtà più piccole si avvalgono spesso di servizi di consulenza on demand, che costano meno rispetto all'assunzione di risorse specializzate come il direttore finanziario". Per poter gestire al meglio queste necessità "non basta essere un professionista, ma bisogna dimostrare di possedere certe caratteristiche: sia i privati sia il portale relativo al Pnrr devono selezionare non solo chi possiede un determinato titolo di laurea, ma chi ha la specializzazione richiesta dal ruolo", spiega il socio fondatore di DDP & Partners. "Per gli studi professionali questo comporta la necessità di presentarsi meglio, di far capire le peculiarità della propria attività, tenendo presente che vista la magnitudo di questi investimenti c'è spazio per tutti: l'importante è che il professionista non 'sconfini' in ambiti di attività che non gli competono e che l'impresa vada a cercare le persone giuste".

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Chiara Merico