Paul Krugman: le 5 previsioni economiche sbagliate
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Economia

Paul Krugman: le 5 previsioni economiche sbagliate

Ecco come il Premio Nobel rimette in discussione la sua analisi dei fatti degli ultimi anni

1. L'economia digitale

Nel corso di un’intervista con Business Insider, Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia e professore di economia all'Università di Princeton, confessa gli errori di valutazione commessi negli ultimi anni. “Ho grandemente sottostimato l’impatto economico dell’IT. Alla metà degli anni Novanta ero veramente scettico all’idea che avremmo avuto un boom produttivo. Ma avevo torto ed è arrivato”. 

2. La crisi fiscale

“Ho sbagliato anche a proposito della crisi fiscale. All’inizio del nuovo millennio credevo che gli Stati Uniti avrebbero potuto avere una crisi che poi hanno avuto. Devo ammettere che avrei dovuto prestare più attenzione ai segnali di avvertimento. E’ stata una di quelle volte in cui non sono riuscito a scrivere un modello. Mi sono affidato solo alle mie sensazioni, ma avrei dovuto dare più credito ai dati”. 

3. Gli effetti della bolla immobiliare

“Ho visto la bolla immobiliare, ho pensato che avremmo avuto una recessione quando la bolla è scoppiata, ma non ho previsto la devastazione che ha portato. Non ho prestato sufficiente attenzione al debito delle famiglie e non avevo alcuna idea della fragilità del sistema finanziario”.

4. La determinazione dell'Unione Europea

“Credevo che l’Europa si sarebbe divisa e non perché avessi frainteso le variabili economiche, ma perché ho sottostimato la determinazione delle élite europee di tenere insieme l’Unione. Non avrei creduto che Paesi che hanno sofferto come la Grecia e il Portogallo sarebbero rimasti insieme”.

5. Mario Draghi

“Infine, ho sottostimato Mario Draghi. Magari non ce la farà a tenere insieme l’Unione Europea, ma certamente ha fatto uno sforzo. Insomma, ho avuto un po’ di casi in cui la mia analisi è stata sbagliata”. 

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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