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(Ansa)
Economia

Musk e Tesla, l'ultima bomba è legata al Bitcoin

Comprare in criptovalute: intuizione di un miliardario visionario o bolla azionaria?

La finanza tradizionale ancora una volta rischia di trovarsi spiazzata dall'ennesima trovata di Elon Musk. Dopo il caso dell'impennata delle azioni Game Stop che aveva avuto come burattinaio neppure troppo occulto il capo di Tesla il miliardario ha deciso, infatti, di mettere ancora una volta alla prova le coronarie dell'alta finanza investendo 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin nel quadro delle politiche di diversificazione degli asset di Testa.

Musk e la passione per le criptovalute

Non arriva a sorpresa la scelta di puntare sulle criptovalute da parte di Musk che già il passato 29 gennaio aveva modificato il campo "descrizione" del suo profilo Twitter inserendo il simbolo del Bitcoin.

Qualche giorno dopo aveva pubblicamente promosso la criptovaluta definendola "una cosa positiva" e ammettendo di essere arrivato tardi al fenomeno visto che avrebbe dovuto comprare Bitcoin già otto anni fa.

Nei giorni successivi aveva inserito una serie di tweet su Dogecoin, una criptovaluta basata su un'altra blockchain ma che allo stato attuale non viene molto utilizzata.

Nonostante questo i suoi tweet avevano fatto schizzare (come nel caso di GameStop) la valutazione criptovaluta alle stelle determinando un aumento del suo valore del 1.000% in 13 giorni tanto da aver raggiunto il valore di 10 miliardi di dollari.

Perché puntare sul Bitcoin

Il progetto di Musk, secondo gli osservatori, è quello di mettere la firma in calce al primo grande esperimento di utilizzo delle criptovalute nei consumi comuni accettando i Bitcoin come mezzo di pagamento Testa.

Il valore di Bitcoin, all'annuncio dell'investimento, è balzato del 10% fino al nuovo record di oltre 44mila dollari. Su base annua la crescita è di quelle da capogiro con un valore percentuale maggiorato del 332%.

Secondo le previsioni degli analisti di RBC, dopo Tesla potrebbero essere altre le grandi società che decidono di investire in criptovalute a partire da Apple.

Non solo Tesla

Apple, secondo RBC, gode di una base enorme su cui costruire un business nelle valute digitali, composta di circa 1,5 miliardi di persone, il che significa che potrebbe guadagnare fino a 40 miliardi di dollari l'anno da uno scambio crittografico.

Quella che sembra oggi fanta-finanza in qualche anno potrebbe diventare realtà con una scommessa sul tavolo di proporzioni enormi, cioè quella di far entrare le criptovalute all'interno degli scambi comuni.

Se questo è il sogno la prospettiva di un risveglio da incubo è altrettanto concreta. Va ricordato, infatti, che il valore di Testa è 1.330 volte superiore ai suoi utili e che lo spettro della bolla finanziaria è dietro l'angolo. Considerando che Bitcoin è un concetto del tutto virtuale il cui valore è difficile da stimare non essendo un azienda ci si trova davanti a una "bolla" che sta comprando un'altra "bolla", con tutto quello che questo potrebbe determinare.

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Barbara Massaro