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(iStock)
Economia

Il live streaming commerce cinese conquista l’Occidente, ma in versione no social

Dalla Cina e dintorni il nuovo modo di fare business che sta prendendo piede anche da noi

Un personaggio noto (o meno noto) che appare durante la programmazione e mostra e racconta la nuova poltrona alla moda chiacchierando con gli spettatori cosa vi ricorda? Le televendite anni ’80. Ecco non sono andate in pensione, si sono trasformate. Sono il live streaming commerce o shoppertainment. Nato in Cina, sta conquistando il mercato americano ed europeo. Si vende così online, oggi. Secondo i dati Cisco, l’82% del traffico web nel 2024 sarà costituito da contenuti video. E visto che gli acquisti online hanno numeri record (nel 2023 solo in Italia 33 milioni di clienti, +13% di giro d’affari, i 54,2 miliardi di euro secondo l’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano) anche questo settore si “adatta” a nuovi formati.

Lo shopping online è dunque sempre più live streaming commerce. È una forma di commercio elettronico che unisce l’acquisto online all’intrattenimento, all’esperienza che solo un video live streaming può aggiungere. I clienti possono vedere i prodotti diversamente da un sito di e-commerce tradizionale, possono fare domande in diretta e comprare in live stream. Interazione è la parola chiave. I presentatori, che possono essere dipendenti dell’azienda, influencer o esperti del prodotto, presentano in diretta video i prodotti e come funzionano e rispondono ai clienti. Si può trasmettere dai punti vendita, così da fidelizzare il consumatore e “abituarlo” anche all’acquisto in presenza. Ci sono aziende che creano eventi, come ha fatto per esempio Leroy Merlin, proponendocoking show per promuovere i prodotti in vendita.

Lo shopping in live streaming è nato in Cina nel 2016 e ha conquistato il Paese. Basti pensare che durante la pandemia anche i contadini vendevano i loro prodotti usando questa modalità. E nel 2023 il 25% delle vendite online è avvenuto tramite live streaming. In Europa e negli Stati Uniti tutto è arrivato dopo e ora è il momento del boom. In Italia è stata creata anche la Live Streaming School, la prima scuola per la formazione di professionisti del Live Shopping, gli “stremer”, organizzata da Marlene Live. Negli Stati Uniti sono sbarcate agenzie di marketing digitale che con il supporto di esperti cinesi formano gli stremer americani, con tanto di manuale cinese, tradotto ovviamente in inglese.

Il fulcro è chiaro: unire la fisicità e l'online. Si vince per questo. Proporre esperienze aiuta a vendere. Ricorda un po’ il principio delle piattaforme del turismo (Airbnb e Booking) che uniscono al classico pernottamento le possibili esperienze che si possono fare durante il soggiorno. Nello shopping in live streaming partecipi, ti sembra di esserci. Uno studio recente di Deloitte sottolinea infatti che il 69% dei clienti, online o in presenza, preferisce i brand che personalizzano. Molte aziende in Europa stanno andando in questa direzione: intrattenimento e personalizzazione attraverso l’interattività nelle loro dirette. Sessioni di Q&A, quiz, elementi di gamification, survey e contest. Ci sono esempi celebri come i live streaming commerce di Sephora, di Carrefour, ma anche del Museo archeologico di Napoli e della Farmacia Loreto del gruppo Farmacie Italiane.

Nel mondo le persone che fanno live shopping hanno tra i 25 e i 36 anni secondo uno studio di McKinsey & Company fatto su Cina, USA, America Latina e Europa. Nel Vecchio Continente e nel Paese asiatico i clienti sono più giovani: dai 18 ai 34 anni. Fashion e beauty sono le categorie dove ci sono più acquisti sulla scia del live streaming commerce. A seguire ci sono i dispositivi elettronici. L’impatto economico sulle aziende? Una sessione di live shopping di venti minuti fatta lo scorso settembre in diretta dalle passarelle della New York Fashion Week ha portato PatBo (brand brasiliano di moda femminile) ad un incremento del 300% dei ricavi sul canale di e-commerce dove gli ordini sono cresciuti del 125%. Il mercato delle live negli Stati Uniti ha portato 32 miliardi di dollari di vendita nel 2023 (Coresight Research), 647 miliardi di dollari in Cina.

Dove avviene tutto questo? Sui social o sui siti del brand o su piattaforme specializzate nel live streaming. Un costo per le aziende? “Una piattaforma live semplice ed immediata che permette, attraverso l’utilizzo di uno o più smartphone contemporaneamente, di costruire il proprio racconto in altissima qualità senza i costi di una produzione tradizionale”, racconta Massimiliano Molese, ideatore e fondatore di Purparlè, una piattaforma di live streaming interaction.

Infatti, a differenza della Cina, dove il live streaming commerce avviene soprattutto sui social, in Occidente si prediligono le piattaforme e-commerce dei brand. Mentre i clienti cinesi seguono piattaforme come Taobao Live (usata dal 61% degli utenti di live commerce) e Douyin, la versione cinese di TikTok (88%), americani ed europei si affidano di più ai siti web. A influire su questo è stato sicuramento lo stop di Meta negli ultimi mesi e anni al live shopping su Facebook e Instagram. Negli Stati Uniti e in Europa dunque social e live shopping sembrano aver preso due strade diverse.

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Cristina Colli