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Economia

Al via Btp Valore 2024: nuova emissione. A chi conviene e perché

Grandi rendimenti e caccia all'acquisto per i risparmiatori

Ci siamo: è partito il terzo collocamento di Btp Valore, il titolo di Stato pensato per le famiglie e i piccoli risparmiatori. Si possono acquistare da oggi (lunedì 26 febbraio) a venerdì 1 marzo, salvo chiusura anticipata. Conviene a chi ha liquidità da investire, non vuole rischi, ma cerca un flusso di cedole invece di lasciare i risparmi sul conto corrente. E conviene a chi vuole diversificare il portafoglio, compensando gli investimenti a rischio con i titoli di Stato.

È il terzo collocamento e gli ultimi due sono stati un successo. Nel 2023 il Mef ha effettuato due emissioni (a giugno e ottobre) per un ammontare di 35 miliardi totale. Oggi sul mercato arriva il Btp Valore 2024: durata di 6 anni, cedole pagate ogni tre mesi, investimento minimo mille euro, tassi minimi garantiti del 3,25% per i primi tre anni poi al 4% e premio finale dello 0,7% (se si tengono i titoli fino al 2030).

L’intento è quello di fornire alle famiglie un supporto di liquidità per compensare almeno un po’ l’erosione del potere d’acquisto causato dall’inflazione degli ultimi anni: un flusso di cassa per lavoratori e pensionati.

È la scelta ideale per chi pensa di non aver bisogno della somma investita e quindi la parcheggia per sei anni invece che sul conto corrente in un “posto” che ha un buon rendimento garantito. Senza però pensare di poter andare in crociera per settimane con questi guadagni, come prospetta lo spot in circolazione. Investendo 1000 euro oggi fra sei anni saranno 224,5 gli euro maturati, investendone 3mila nel 2030 le cedole avranno garantito 673,5 euro.

I risparmiatori si chiedono anche quanto influiranno i tassi d’interesse sull’investimento di oggi. Si avrà una perdita se ci saranno altri rialzi e si deciderà di vendere prima della scadenza dei sei anni. Se al contrario i tassi scenderanno, allora ci sarà una plusvalenza. Ma se chi oggi compra il Btp Valore 2024 non venderà prima del 2030, ecco che non sarà soggetto alla fluttuazione dei tassi. Ma c’è un aspetto da tenere in considerazione. Il titolo ha un meccanismo “step-up”, quindi il tasso è uguale i primi tre anni e poi cresce dal quarto al sesto anno. Questo è interessante soprattutto oggi, in vista e previsione di una riduzione dei tassi di interesse. Perché se così sarà, oggi si acquista un rendimento che in futuro sarà più difficile da trovare sul mercato delle obbligazioni, quando i tassi scenderanno.

Il prodotto conviene anche alle famiglie e ai piccoli risparmiatori che hanno già un portafoglio e che cercano un prodotto sicuro da affiancare a quelli a rischio rendimento. È come avere un piccolo “cuscinetto” certo, sempre che si tenga il titolo fino alla scadenza. Venderlo prima vuol dire perdere il bonus finale e assumersi il rischio del valore del mercato in quel momento.

Infine, guardando dal lato dello Stato, il Btp Valore 2024 (come quelli del 2023) conviene politicamente perché significa sganciare parte del debito italiano dal mercato internazionale, soggetto a fluttuazioni e manovre speculative. E significa consolidare la quota di debito in mano ai piccoli risparmiatori, che hanno un comportamento finanziario stabile. Insomma, meglio avere in prestito i soldi dai risparmiatori italiani che da investitori esteri.

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Cristina Colli