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È il momento di scegliere la scuola superiore

Quale scuola superiore scegliere? Come affrontare la scelta con i propri figli? Che cosa aspettarsi dalla conoscenza virtuale delle scuole, in tempo di Covid? Nel mese degli open day, ecco una breve road map per decidere al meglio a quale istituto iscrivere i vostri figli. A cura dei professori Marcello Bramati e Lorenzo Sanna, autori di Basta Studiare! e Leggere per Piacere.

Dopo open day virtuali, dati incrociati, pareri e consigli di istituto, colloqui con i docenti e i risultati dei diversi test validi per l'orientamento arriva il momento della scelta e i nodi vengono al pettine. Dopo l'orientamento, ora è il momento della decisione, quindi dell'iscrizione.

Genitori e figli però non sempre sono d'accordo, anzi. Magari la scelta cade su istituti diversi, addirittura su indirizzi diversi. Che
fare? I genitori stessi certamente avranno già escluso tra gli elementi decisivi della scelta e del dialogo un punto di vista che possa partire da un topico «Ai miei tempi...». I tempi sono inevitabilmente cambiati, alcuni indirizzi di studi liceali hanno subito un radicale mutamento nell'offerta formativa e una scelta per tradizione familiare trascina spesso incomprensioni e disillusioni.

In primo luogo, è necessario trovare il tempo per parlarne, per condividere punti di forza e criticità delle varie opzioni sul tavolo,
perché servirà comunque arrivare a una decisione condivisa. Una scuola scelta senza accordo porterà inevitabilmente a disagio, crisi, «te l'avevo detto» di fronte alle prime difficoltà. Ed è bene non concedere alibi all'adolescente alle prese con un nuovo e comunque complesso percorso. Il consiglio è un foglio condiviso e appeso in casa, sul frigo: pro e contro delle scuole contese, poi starà ai genitori la lungimiranza e il dialogo necessario per arrivare a una felice conclusione delle questioni.

Un'altra situazione critica potrebbe essere l'indecisione: avete visto diverse scuole, nessuna prevale sull'altra. Nessuna pare migliore dell'altra, oppure due scuole sono parimenti interessanti. In questo secondo caso, poche paure: ogni scelta è un prendere e un lasciare, per cui se ci sono due istituti ugualmente validi, potrete affidarvi a uno o all'altro, andrà comunque bene.

Nel caso dell'indecisione per mancanza di convinzione, invece, la cosa è più delicata, perché il rischio è quello di iniziare la scuola superiore con timidezza, con poca fiducia. In questo caso, c'è ancora il tempo per approfondire: un ultimo colloquio, magari un'occhiata agli alunni attualmente frequentanti, perché uno di loro sarà vostro figlio tra poco, magari un confronto con genitori che conoscono quella scuola perché i figli la stanno vivendo, o l'hanno appena conclusa.

Fondamentale, inoltre, non procedere nella scelta con il criterio dell'esclusione: chi evita un indirizzo di studi perchè non sa
scrivere, chi scappa da un altro perchè odia la matematica, chi trascura alcune scelte perchè non è in grado di concentrarsi. Gli adolescenti crescono continuamente, tra alti e bassi, e il fattore determinante per impegno, entusiasmo e concentrazione è la
motivazione.

Anche nel dialogo sulla decisione è centrale agire sulla motivazione e condurre un percorso di scelta basato sulle opportunità, ragionando insieme sulle diverse opportunità offerte dalla scuola, sulle diverse scintille che possano accendere entusiasmo, sui percorsi più affini al carattere e alle passioni dei figli. Un'ultima volta quindi si può prendere in mano l'offerta formativa e i diversi potenziamenti, gli ambienti, i progetti di scambio con l'estero, le collaborazioni con l'università. Non si tratta di moltiplicare ulteriormente i dubbi, ma di rafforzare le motivazioni, affinché vostro figlio, senza fuggire, affronti «certus iter» i passi decisivi della decisione.

Da ultimo, un grande dubbio può provenire dall'indirizzo che sarà indicato dal consiglio di classe di terza media. È un parere formale, ma è un parere da parte di chi conosce e valuta vostro figlio da qualche anno, per cui è bene prenderlo in considerazione. Se questo dato fosse incoerente con la scelta su cui vi state indirizzando, vale la pena chiedere lumi ai docenti della scuola media, ma anche ai docenti della possibile scuola superiore, perché si tratta di un dato, ancora una volta, non di un giudizio. Un dato da cui parte un nuovo dialogo e una scelta importante. È tempo di serrare le fila, insomma, ma c'è ancora tempo e spazio per fugare gli ultimi dubbi, preferendo la cura all'istinto e il dialogo al litigio o al silenzio.

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