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(Ansa)
Calcio

La Superlega non è illegale: ora deve solo partire

Anche il Tribunale di Madrid contro il monopolio di Fifa e Uefa. Le sentenze dicono che nulla osta l'avvio del torneo cui sta lavorando A22 Sports Management - IL PASSO INDIETRO DELLA FIGC: VIA LE SANZIONI ANTI-SUPERLEGA

Un tassello dopo l'altro, il puzzle della Superlega - qualunque sia la sua denominazione - sta prendendo corpo. Tanto da rendere apparentemente ineluttabile la nascita di una competizione calcistica ai massimi livelli fuori dal controllo della Uefa. La sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea dello scorso 21 dicembre 2023 ha fatto saltare il tappo. Impossibile fare finta che il verdetto dei giudici di Lussemburgo non esistesse. Ora anche il Tribunale di Madrid ha scritto nero su bianco che Fifa e Uefa "hanno abusato della loro posizione dominante e stanno impedendo la libera concorrenza nel mercato attribuendosi la facoltà discrezionale di proibire la partecipazione a competizioni alternative e imponendo restrizioni ingiustificate e sproporzionate che violano gli articoli 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE)”.

Tradotto in termini concreti: quando nell'aprile del 2021 hanno minacciato i club che volevano dare vita alla Superlega, progetto poi abortito nel corso di un paio di giorni, e più tardi nel continuare a ipotizzare sanzioni ed esclusioni dai campionati nazionali e dalle coppe europee semplicemente hanno tenuto un comportamento non legale. Contrario al libero mercato che norma il sistema comunitario, finalizzato solo a mantenere la posizione attuale di dominio su un settore che è niente meno di un'industria al pari di tanti altri presenti nell'economia dell'Unione.


Dunque, la Superlega non è illegale. Anzi. Per quanto la sentenza del Tribunale Commerciale numero 17 di Madrid (giudice Sofia Gil Garcia) sia appellabile ed è credibile che Fifa e Uefa faranno ricorso, il dato centrale è che le motivazioni vanno nella stessa direzione di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia UE. La strada per la nascita di una competizione alternativa a quelle attuali è spianata, la sfida sarà capire se Bernd Reichart, amministratore delegato di A22 Sports Management, riuscirà nell'obiettivo di raccogliere i 64 club per avviare il progetto il cui format è stato presentato a dicembre.

Non più la Superlega del 2021, è bene ricordare, ma un sistema su tre livelli con promozioni e retrocessioni, accesso garantito anche dai campionati nazionali, un minimo di 14 gare per le squadre partecipanti, perfettamente integrabile con l'attività nei tornei nazionali e con la novità storica della possibilità per gli appassionati di seguire i match gratuitamente in streaming attraverso la piattaforma Unify.

La strada è spianata anche perché, come si legge nel dispositivo del Tribunale di Madrid, ad essere non conforme al libero mercato è il comportamento tenuto da Fifa e Uefa anche successivamente all'abbandono del primo progetto della Superlega: "Non è possibile imporre una proibizione o restrizione in astratto; cioè, imporre una proibizione futura a qualsiasi altro progetto o modifica di quello già presentato. Accettare il contrario significherebbe accettare una sorta di proibizione o blindatura di qualsiasi progetto di competizione calcistica presentato dalle richiedenti, il che non è accettabile".

La sentenza di Madrid segue di pochi giorni il provvedimento preso dalla Figc che ha sospeso tutte le norme anti-Superlega cancellando la delibera con cui obbligava i club a dichiarare in maniera ufficiale e definitiva la loro abiura a qualsiasi competizione entra Fifa-Uefa-Figc pena la mancata concessione della licenza per iscriversi al campionato. La Corte di Giustizia UE aveva già demolito l'impianto. Ora che si avvicina il momento della verità, semplicemente tutti si stanno adeguando.

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Giovanni Capuano