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Ansa
Calcio

Scommesse, l'ultimo scandalo che travolge il calcio italiano

Fagioli, Zaniolo e Tonali accusati di betting illecito, la Polizia che entra a Coverciano e il timore che si sia solo all'inizio. Il pallone tricolore finisce di nuovo in prima pagina

L'unica consolazione, molto parziale, è che agli atti non risulta nulla che faccia pensare a una riedizione del calcioscommesse degli anni '80 e neppure di qualche tentativo di taroccamento delle partite visto, raccontato e punito nella prima parte degli anni Duemila. Almeno questo dovrebbe essere stato risparmiato al calcio italiano travolto dall'inchiesta della Procura di Torino sul betting illegale che ha in un battito di ciglia esondato arrivando con la sua onda lunga fino a Coverciano. La sede del ritiro della nazionale che prepara la doppia sfida con Malta e Inghilterra e che avrebbe bisogno di concentrarsi solo campo e non pensare ad altro.

L'immagine della volante della Polizia che varca i cancelli, le foto rubate dei due calciatori convocati a colloquio dagli investigatori, la decisione legittima della Figc di favorire il loro ritorno presso i rispettivi club sono finiti su siti e giornali di tutto il mondo. Prima ancora di comprendere fino in fondo quale sarà la dimensione dello scandalo, basta questo per fotografare l'enorme danno di reputazione che è stato fatto a un movimento in perenne lotta per non soccombere.

Le voci di corridoio e i sussurri di procura dicono che non è finita qui. Che Zaniolo e Tonali, insieme allo juventino Nicolò Fagioli che ha già compiuto i primi passi riparatori davanti alla Procura federale, non sono gli unici. Una decina di nomi, non necessariamente tutti di primo piano: ragazzi con il mondo in mano, dotati di talento e spesso accompagnati da contratti milionari che hanno scelto di rischiare e che possono buttare via carriere promettenti. Il perché accada, nonostante i club si impegnino nella formazione dei propri calciatori, spiegano quanto sia pericoloso avvicinarsi a certe pratiche, è qualcosa che affonda nella psicologia personale dei protagonisti.

Sul tavolo rimane l'onda di fango che travolge tutto e tutti. A portare all'accelerazione nell'esplosione dello scandalo sono state le rivelazioni del fotografo e giornalista Fabrizio Corona, re del gossip a sua volta a lungo alle prese con vicende giudiziarie. In estate aveva fatto il nome di Fagioli, non creduto. Quanto accaduto tra Torino, Milano e Coverciano e quanto lui stesso annuncia di essere pronto a far uscire altro non è che un ulteriore momento di imbarazzo per tutto il sistema.

Se provate le accuse, i calciatori andranno incontro a squalifiche anche pesanti. I rispettivi club sono parte lesa, fino a prova contraria. Chissà cosa penseranno al Newcastle dopo aver investito 80 milioni di euro su Tonali per trovarsi oggi il rischio di un giocatore fermo e, comunque, con la reputazione segnata. Per tutti vale il principio dell'innocenza - c'è anche chi è uscito assolto dopo aver subito processi penali ed è stato riabilitato - e va anche detto che il ramo calcistico dell'inchiesta non è quello principale per la Procura di Torino (che si sta occupando di malavita, criminalità organizzata e piattaforme illegali attraverso cui riciclare denaro sporco).

Però è stato così anche in altri grandi momenti di scandalo del nostro pallone e non è una consolazione. Perché l'onda lunga della nuova scommessopoli non si fermerà in fretta e finirà per travolgere anche quanto di buono si sta cercando di fare per restituirci un competitività che abbiamo perduto.

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Giovanni Capuano