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Ansa
Calcio

La corsa contro il tempo della Juventus

Plusvalenze, stipendi e partnership sospette con altre società: i bianconeri alle prese con la necessità di evitare stangate e che i processi sportivi producano danni anche nella prossima stagione. Ecco come possono riuscirci...

La tempistica fin qui è stata rispettata: il Collegio di Garanzia del Coni ha dimezzato i tempi per scrivere e depositare le corpose motivazioni del verdetto che ha rimandato indietro un pezzo del processo sulle plusvalenze, restituendo temporaneamente alla Juventus i 15 punti in classifica, e la Corte d'Appello Figc si è adeguata fissando la prossima e definitiva udienza nel minor tempo possibile. La data evidenziata sul calendario è quella di lunedì 22 maggio prossimo venturo. Nuova corte, non quella presieduta dal giudice Torsello che in gennaio stangò i bianconeri con il -15 di cui si è discusso a lungo, ma un compito sulla carta non difficile perché le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni hanno tracciato una strada chiara.

In ballo c'è la ridefinizione del peso avuto dai dirigenti usciti assolti nel passaggio al Coni perché la loro condanna è stata ritenuta immotivata. Figure tutte senza deleghe e senza potere di firma, a partire da Pavel Nedved che di Andrea Agnelli era consigliere e amico. Ridefinizione che significa quasi certamente uno sconto rispetto al -15, non la trasformazione della sanzione sportiva in amministrativa (multa) visto che lo stesso Collegio ha messo nero su bianco che la tipologia della punizione è a discrezione della Corte d'Appello Figc.

Dunque, sarà sconto. Ma non sufficiente da preservare l'eventuale qualificazione alla Champions League che la squadra di Allegri si sta costruendo sul campo e, forse, nemmeno a quella dell'Europa nel suo complesso se è vero che il procuratore Giuseppe Chiné potrebbe ripartire dove si era fermato in gennaio. Allora aveva ipotizzato un -9 per mettere la Juventus alle spalle della Roma, l'ultima qualificata in quel momento. Oggi il ragionamento potrebbe essere simile e il 22 maggio, con ancora solo la 37° e 38° giornata da giocare, il quadro in mano ai giudici sarà più chiaro.

Da tenere d'occhio, però, è soprattutto la tempistica. La doppia accelerazione nel deposito delle motivazioni e nella fissazione dell'udienza davanti alla nuova corte significa una sola cosa: l'intenzione è chiudere il processo per la vicenda plusvalenze prima della fine di maggio. Perché? Semplice. Così facendo, la Figc potrà produrre alla Uefa la lista delle squadre iscritte alla prossima stagione delle coppe europee senza la Juventus, probabilmente bloccando ulteriori azioni da parte di Nyon o in ogni caso limitandole a qualcosa che possa assomigliare a una sorta di accordo.

Nella tempistica entra anche il ragionamento sull'altro filone, quello legato alle manovre stipendi e alle partnership sospette. Il 13 maggio scadono i termini per depositare da parte della Procura Figc la notifica di deferimento o proscioglimento. Da escludere la seconda strada, vista la mole di documenti ereditati dall'inchiesta Prisma di Torino, non è detto che tutto avvenga come da cronoprogramma attuale. Una proroga tecnica consentirebbe, ad esempio, di attendere il verdetto definitivo sulle plusvalenze e a quel punto aprire la strada al famoso patteggiamento. Che non è un'ammissione di colpa ma una strategia processuale.

E che avrebbe il pregio di comprimere tutto entro la fine della stagione: penalizzazione sportiva e magari una maxi multa. Senza ulteriori strascichi e asterischi vari che non convengono alla Juventus e nemmeno al movimento, già provato da un campionato vissuto con l'altalena dei tribunali a scrivere e riscrivere la classifica. Indietro resterebbe la posizione delle altre società per cui le rispettive procure hanno aperto indagini, materiale che arriverà a Chiné nei prossimi mesi e solo a quel punto potrà essere vagliato.

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Giovanni Capuano