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La Juventus preferisce Lukaku a Vlahovic per 60 milioni (euro) di motivi

Oltre alla preferenza «tecnica» di Allegri la differenza lorda nel triennio tra gli stipendi e l'ammortamento dei due bomber è abissale. Vlahovic infatti ha un contratto a salire dalle cifre pesantissime - LA STRANA GUERRA CONTRO LUKAKU

Nella crociata dei tifosi della Juventus per chiedere la conferma di Dusan Vlahovic e che Romelu Lukaku venga tenuto lontano dalla maglia bianconera, causa sposata anche a livello giornalistico da chi da settimane insiste in una campagna contraria all'affare tra Chelsea e Juventus, c'è un convitato di pietra che molti fingono di non considerare. La partenza di Vlahovic, al netto di ogni considerazione tecnica sulla quale tutte le opinioni sono legittime, sarà (nel caso venga portata a compimento) anche e soprattutto una questione di equilibrio dei conti che la nuova dirigenza juventina è obbligata a perseguire.

Quella "sistematina ai conti" evocata da Cristiano Giuntoli nel giorno di presentazione che tradotta in concreto significa sacrifici sul mercato. La Juventus delle ultime stagioni si è distinta per un monte ingaggi abnorme e rigido, quella del futuro immediato è già consapevole che il fatturato sarà limitato a causa della mancanza di partecipazione alla Champions League che significa una 'dieta' obbligata di almeno 80 milioni di euro. E siccome il piatto già piangeva prima - passivo degli ultimi tre bilanci 539 milioni di euro - ecco che la strada dei tagli è obbligata.

Dusan Vlahovic rappresenta l'asset con più mercato e anche quello con maggiore impatto sul bilancio da risistemare. Le mancate conferme di Di Maria, Paredes e Cuadrado non bastano a soddisfare l'esigenza di compressione dei costi. Serve altro. Il serbo, acquistato nel gennaio 2022 dalla Fiorentina, è stato pagato, oneri compresi, oltre 81 milioni di euro e ha un ingaggio che non beneficia degli sconti del Decreto Crescita venendo dal campionato italiano.

Stipendio che appartiene a un'altra era storica bianconera, seppure avallato da Arrivabene e da un gruppo dirigenziale già alle prese con i problemi di conti. Vlahovic ha firmato per 7 milioni netti più bonus nel primo anno e poi a crescere col passare delle stagioni: 8 nel 2022/2023, 9 nel 2023/2024 e a salire fino agli 11,5 più bonus del 2025/2026. Netti. Da raddoppiare o poco meno al lordo.

Il conto è semplice: se resterà in bianconero, il peso dell'attaccante serbo sul bilancio di questa stagione sarà di 35 milioni di euro tra ammortamento e ingaggio lordo. Un'enormità che oggi nessun club italiano, tanto meno la Juventus, può permettersi. Anche Lukaku guadagna tanto, ma per fare due conti in tasca alla possibile operazione costerebbe circa 12-13 milioni lordi di stipendio (con Decreto Crescita) e una decina di ammortamento alle valutazioni che vengono fatte in queste settimane dai due club.

Significa che Lukaku nei prossimi tre anni costerebbe alla Juventus almeno 60 milioni in meno di Vlahovic. Ecco perché lo scambio conviene, al netto delle valutazioni tecniche e delle critiche per il modo in cui il belga ha scaricato l'Inter. Parlare dell'affare senza considerare i numeri e il contesto significa ignorare un pezzo importante della storia. Forse, quello decisivo.

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Giovanni Capuano