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Il caro prezzi dei biglietti non frena la voglia di viaggiare in aereo

I numeri di aerei in partenza superano quelli registrati nel 2019 e il numero dei passeggeri cresce del 28,3%. Lasciata la paura del Covid alle spalle, gli italiani per primi riscoprono mete internazionali. Alla faccia del caro biglietti

Il caro prezzi dei biglietti aerei non sembra frenare la voglia di partire degli italiani. Si conta ad esempio che l’11 luglio il numero di voli commerciali registrati da Flightradar24 siano arrivati a quota 133.520, superando di gran lunga i dati relativi al 2019 (123.687). Un aumento previsto, almeno secondo ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile), che in un rapporto pubblicato all’inizio dell’anno dichiarava: «Nel 2023 la domanda dei passeggeri aerei tornerà rapidamente ai livelli pre-pandemia sulla maggior parte delle rotte entro il primo trimestre».

Una crescita che nemmeno l'aumento dei prezzi dei biglietti, tanto decantato, è riuscito a frenare. Gli italiani che lo scorso anno avevano preferito il Belpaese per le loro ferie quest'anno hanno deciso per l'estero, in aereo, costi quel che costi.

La crescita prevista entro la fine dell’anno è del 3% rispetto ai dati del 2019, periodo pre-Covid in cui l’aviazione cresceva in media dell’8% ogni anno. Sempre secondo ICAO, il numero di passeggeri aerei trasportati nel 2022 sarebbe aumentato del 47% rispetto al 2021, mentre i passeggeri-chilometro (RPK) sono aumentati di circa il 70% nello stesso periodo, grazie soprattutto alla rapida ripresa della maggior parte delle rotte internazionali.

Secondo le statistiche pubblicate da IATA (International Air Transport Association) lo scorso giugno, il numero di passeggeri nel 2023 sarebbe cresciuto del 28,3% rispetto all’anno precedente per un ricavo complessivo di 546 miliardi di dollari, riducendo sensibilmente il divario con il 2021, quando il mondo viveva ancora nell’incertezza della pandemia. Il margine di profitto è infatti risultato positivo per il primo anno (1,2%) con aumenti sensibili nel numero di passeggeri a livello globale pari al 28,3%.

Più precisamente gli Stati Uniti hanno registrato una crescita pari al 16.5%, l’Europa al 19,6%, l’Asia al 63%, il Medio Orienta al 20,8%, l’America Latina al 14,2% e l’Africa al 30,1%.

Per quanto riguarda gli italiani, l’agenzia di viaggi online eDreams ha sottolineato come il 2023 abbia sancito il ritorno delle vacanze all’estero per i cittadini del Bel Paese. Per quest’estate, infatti, il 56% dei connazionali ha prenotato voli continentali, il 37% nazionali e il 7% ha optato per rotte intercontinentali. Tra queste ultime, a registrare il maggior tasso di crescita rispetto allo scorso anno troviamo: Share El-Sheikh con un più 53%; Cairo (più 39%); Amman (più 32%); Tel Aviv (più 30%) e Bangkok (+26%).

«È interessante osservare i flussi turistici degli italiani in questo momento: c’è sempre più voglia di viaggiare e di instaurare relazioni. Non solo, infatti, la richiesta di alloggi su Airbnb è in crescita, ma si nota che l’evoluzione nel modo di viaggiare iniziata gli anni scorsi non si è fermata. I nostri connazionali soggiornano più a lungo rispetto al passato, cercano opzioni convenienti ed esplorano nuove destinazioni» ha invece sottolineato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia, in merito ai trend di questi mesi.

Esplorare sembra il mantra di quest’estate 2023, soprattutto tra i più giovani. Secondo l’Holiday Barometer Ipsos-Europ Assistance, quasi una persona su due, tra quelle che andranno in vacanza, ha in mente un viaggio in un Paese straniero con il 73% dei giovani tra i 18 e i 24 anni che decide di prenotare un soggiorno fuori dall’Italia.

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Mariella Baroli