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Ecco SU7, l'auto elettrica dietro i sogni di gloria di Xiaomi (che vince la gara contro Apple)

L'azienda di Pechino debutta nel mercato automobilistico con l'ambizione di mettere il turbo alla produzione cinese. E le premesse sembrano promettenti

Preferire i fatti alle parole è un tratto distintivo di Lei Jun, 54enne noto nel mondo per aver fondato Xiaomi. Un punto di partenza che nel tempo ha moltiplicato le forme e ampliato gli orizzonti, poiché l'azienda è oggi il terzo produttore al mondo di smartphone (dietro a Samsung e Apple), realizza un numero indefinito di prodotti che spaziano dall'intrattenimento alla cura personale fino alla mobilità e conta su un ecosistema con oltre 600 milioni di prodotti connessi su scala globale. A differenza delle altre aziende, però, Xiaomi è arrivata prima laddove in tante speravano di mettere in fila tutti gli altri: l'auto elettrica. Nelle scorse ore, infatti, a Pechino è stato svelato SU7, il veicolo che segna il debutto della compagnia in un settore complesso e in profonda trasformazione. Il momento ideale per inserirsi proponendo qualcosa di nuovo e diverso, per quanto lo stesso Jun è stato chiaro nel definire Tesla come uno dei riferimenti da cui prendere spunto.

“Lavorando duramente per i prossimi 15-20 anni, diventeremo una delle cinque principali aziende automobilistiche al mondo. É un nostro obiettivo per risollevare l'industria automobilistica cinese”, ha detto il numero uno di Xiaomi nel corso del lancio della prima berlina firmata dalla compagnia. Non sono frasi di circostanza, almeno guardando a un paio di cifre messe sul piatto: 10 miliardi di renminbi (pari a circa 1,5 miliardi di dollari) investiti nei tre anni di ricerca e sviluppo necessari per arrivare al progetto finale, 3.400 ingegneri impegnati nella produzione di SU7. Sintomo che si tratta di un progetto ad ampio raggio con l'ambizione di ritagliarsi un ruolo di primo piano anche nel comparto auto.

SU7, la prima auto elettrica firmata Xiaomi


Realizzata insieme a Baic Group, nello specifico con un'unità della casa automobilistica statale in uno stabilimento di Pechino, sarà prodotta in 200.000 unità all'anno. Le batterie sono firmate da Catl, mentre Xiaomi firma tutta la parte software dell'auto (compatibile con Apple AirPlay e CarPlay), che potrà sfruttare le funzionalità dei dispositivi dell'azienda di Lei Jun. Lo schermo centrale da 16,1 pollici è basato sul sistema operativo HyperOS, sviluppato in casa da Xiaomi, e chip Qualcomm Snapdragon 8295, con l'interfaccia che ricrea su uno spazio più grande l'esperienza d'uso di smartphone e tablet Xiaomi. Novità da scoprire sono le tecnologie di intelligenza artificiale racchiuse in Xiaomi Pilot, capace ad esempio di generare mappe su richiesta che riconoscono i segnali stradali sfruttando le undici telecamere e radar integrati.

Il design elegante che strizza l'occhio alle linee di Porsche e Tesla insieme all'autonomia che nella versione base arriva a 668 km e nel modello Max addirittura a 800 km sono due punti di forza di SU7, che è in grado di toccare i 265 km/h (la velocità massima si abbassa a 210 km/h per la versione standard). Tra i pro dell'auto ci sono anche i vantaggi della guida autonoma (livello 3) collegata Xiaomi Pilot, come la capacità di parcheggiare da sola in spazi stretti, il blocco automatico dell'auto quando un pedone invade lo spazio del parcheggio e il saper riconoscere gli ostacoli che il mezzo troverà sulla sua strada. Non ci sono stati annunci in merito, ma è probabile che anche il prezzo si riveli un punto a favore per le vendite, poiché le stime degli analisti indicano un cartellino di partenza attorno ai 40.000 euro. Lo scopriremo nel corso dei prossimi mesi, quando sarà avviata la produzione di massa e l'auto di Xiaomi arriverà a tutti gli effetti sul mercato (al momento non c'è una data specifica per l'esordio in Cina).

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Alessio Caprodossi