E anche Britney Spears finì rottamata a Sin City
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E anche Britney Spears finì rottamata a Sin City

Da qualche anno Las Vegas è il ventre molle del pop rock, il buen retiro per music star dal passato glorioso e dal presente incerto. Band e musicisti che un tempo collezionavano sold out nel mondo e che, adesso, come pianisti di piano bar, si esibiscono cinque sere a settimana in sale concerto di alberghi-casinò lungo The Strip, fra turisti, militari in licenza e giocatori d’azzardo. Unica consolazione, i soldi. Per avere Britney Spears a Sin City il Caesars Palace ha messo sul piatto 100 milioni di dollari (per un anno consecutivo di show). Cinque concerti alla settimana e apparizioni spot in club extralusso e locali di lap dance per vip. Spears non ha ancora firmato. Secondo i più cinici, solo perché spera che i rivali del Caesars offrano ancora di più. La sottile arte del rilancio.

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