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Salute

Vaccino Covid: le domande sulla campagna al via a gennaio

Dalla seconda metà di gennaio partirà la più grande operazione di vaccinazione di massa della storia d'Italia, con mille dubbi su tempi, modalità, sicurezza

Ci siamo quasi. Il 29 dicembre e il 12 gennaio avremo il primo responso dell'Ema (European Medicines Agency) in merito ai dati raccolti da Pfizer e Moderna. E se il responso sarà positivo, nella seconda metà di gennaio inizierà la vaccinazione di 1,7 milioni di italiani. Man mano che le dosi arriveranno, l'obiettivo sarà quello di raggiungere l'immunità di gregge, quella soglia di copertura vaccinale della popolazione oltre la quale il virus circola così poco che anche gli individui non vaccinati hanno una probabilità molto bassa di infettarsi. Insomma, è quella percentuale di vaccinati al di sopra della quale non dovremmo più vedere grandi ondate di contagi come adesso, con tutte le loro conseguenze. E qui sorgono varie domande alle quali proveremo a rispondere.

Qual è la soglia minima dell'immunità di gregge?

Per una data malattia, dipende da vari fattori, e in particolare dal numero medio di infezioni causate da un caso infetto. Per esempio, la soglia minima del morbillo è del 92 per cento, quella dell'Ebola circa del 50-60 per cento, quella delle influenze stagionali tra il 35 e il 44 per cento. E quella del Covid? Non è ben conosciuta. ma alcuni studi la indicano attorno al 60 per cento. Se questo è vero, bisognerà vaccinare circa 30-35 milioni di persone entro ottobre.

Chi si è già ammalato di Covid deve vaccinarsi?

La risposta è un "no" condizionato. Se una persona si è infettata ed è guarita, vuol dire che ha già sviluppato anticorpi contro il Covid. Potrebbe comunque succedere che nel tempo questi ultimi diminuiscano in maniera tale da non fornire protezione efficace. Quindi tutti coloro che si sono infettati dovrebbero controllare i loro livelli nel tempo, e qualora questi si abbassino sotto una certa soglia, valutare se vaccinarsi o meno. Di fatto è altamente improbabile che i già infettati si vaccineranno, almeno in tempi brevi. La ragione è che riammalarsi è possibile, ma non sembra che sia così frequente. Meglio dunque usare prima il vaccino per coloro i quali sono più soggetti ad ammalarsi o a diffondere il contagio.

Chi si è vaccinato può trasmettere il Covid?

Nel caso del Covid, a causa degli studi ancora insufficienti, gli esperti si dividono sulla risposta a questa domanda. In generale, quando uno si vaccina è protetto contro la malattia e dunque ha una bassissima probabilità di ammalarsi. Però, potrebbe lo stesso infettarsi senza ammalarsi, ovvero potrebbe albergare il virus nelle vie aree e dunque trasmetterlo. Nel caso specifico dei vaccini contro il Covid non ci sono ancora abbastanza evidenze su se o no i singoli vaccini che arriveranno in Italia saranno capaci di bloccare anche la possibilità di trasmettere il virus, come avviene, per esempio, nel caso di vaccini per malattie come la rosolia, il morbillo e la varicella. Valga per tutti il caso specifico di Moderna: il direttore della ricercaTal Zaks ha affermato che gli studi fin qui effettuati non suggeriscono che i vaccinati non potranno infettare altre persone". Sembra dunque probabile che continueremo a usare la mascherina ancora per molto tempo.

Chi sarà obbligato e chi no a prendere il vaccino?

In una prima fase sussisterà l'obbligo solo per gli operatori sanitari, sociosanitari, amministrativi degli ospedali pubblici, delle Rsa e dei loro ospiti, nonché coloro che lavorano in condizioni tali da poter contagiare facilmente altre persone. Gli insegnanti saranno dunque facilmente tra coloro i quali dovranno vaccinarsi fra i primi. Nel caso a fine autunno non si dovesse raggiungere l'immunità di gregge, il Governo potrebbe pensare a un obbligo di vaccinazione o ad altre strategie per favorire la vaccinazione di massa.

Sarebbe utile vaccinare per prima le persone giovani?

Di principio, questa è sicuramente una buona idea dato che sono tra le categorie che fanno circolare di più il virus. Di fatto, in un a situazione di pandemia con pochi vaccini a disposizione e il tempo che stringe, per evitare altre morti occorre pensare prima agli anziani e i soggetti a rischio. La possibilità che il Governo in una seconda fase includa i giovani tra le categorie da vaccinare subito è concreta.

Come avverrà la convocazione per la vaccinazione?

La direzione dell'assessorato alla Sanità nelle varie regioni, in seguito a richiesta del commissario Arcuri, individua i soggetti coinvolti nella prima fase di sperimentazione (200mila nel caso della Regione Lombardia). Ciò significa che effettua un conteggio degli operatori delle strutture sia pubbliche sia private. A quel punto invia comunicazione scritta al Commissario sia del numero dei soggetti sia della capacità di stoccaggio dei vaccini. Nel caso della regione Lombardia, sono stati individuati 168525 operatori sanitari di Asst (Aziende Sociosanitarie Territoriali) e Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) e circa 57mila ospiti di queste strutture. Con tutta probabilità, tutte queste persone riceveranno comunicazione per vaccinarsi nella seconda metà di gennaio. Sempre in Lombardia, allo stoccaggio si stanno preparando 11 Asst ed è stata indetta una gara per l'acquisto di circa 100 congelatori.

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Luca Sciortino