il verde cura lo stress. Istituto bioeconomia Cnr e Club alpino italiano
(Ansa)
Salute

Il verde cura anche lo stress

La ricerca si è basata su una complessa osservazione di centinaia di partecipanti in sessioni standardizzate di terapia e su un metodo statistico avanzato standard nella ricerca clinica

Niente di più rilassante che una bella passeggiata in mezzo alla natura. Tutti lo sanno ma pochi si sono chiesti perché mai il verde curi lo stress. Secondo una ricerca dell’Istituto per la bioeconomia del Cnr e del Club alpino italiano, pubblicata sull’International Research and Public Health, alcuni oli essenziali emessi dalle piante e abbondanti nei boschi ridurrebbero i sintomi dell’ansia. Sono i mono-terpeni, una classe di molecole dalla struttura complessa, contenenti atomi quali carbonio, idrogeno, ossigeno e fosforo, responsabili di quei profumi e sapori che ci sono familiari in erbe, spezie, fiori e frutti. Per esempio, sono monoterpeni il mentolo, che conferisce odore alla menta, la canfora, prodotta dall’albero Cinnamomum canfora, l’eucaliptolo, che ha azione antisettica ed espettorante, il timolo, contenuto nelle foglie e nei fiori di timo e avente azione battericida.

Al di là di questi esempi, in realtà, lo studio dei ricercatori italiani si è concentrato in particolare sul pinene, contenuto nella resina di varie conifere e anche usato per la produzione di caramelle balsamiche. L’obiettivo dello studio era trovare una correlazione tra marcata riduzione dei sintomi di ansia e quantità di mono-terpeni inalati.

La fase sperimentale è stata condotta in 39 luoghi del nostro Paese, comprendenti zone montagnosee collinose, ma anche parchi urbani. Quello che è emerso è che, appena veniva superata una certa soglia di concentrazione di mono-terpeni totali, diminuivano i sintomi di ansia e questo al di là di qualunque altro parametro ambientale e individuale. Per l’esattezza, inalare questi composti naturali per tre ore all’aria aperta migliorava lo stato d’ansia e contribuiva alla sensazione di benessere.

Come si può immaginare, la ricerca si è basata su una complessa osservazione di centinaia di partecipanti in sessioni standardizzate di terapia e su un metodo statistico avanzato standard nella ricerca clinica. Proprio sull’uso di questo metodo si basa l’oggettività della ricerca che ha aspetti interessanti anche per quanto riguarda il rischio cardiovascolare, essendo quest’ultimo connesso agli stati di ansia.

Come spiegano i ricercatori nel loro articolo di ricerca, sulla base dell’evidenza che i mono-terpeni hanno effetto ansiolitico si può dire che una cura all’ansia potrebbe prevedere una visita regolare di siti in cui l’aria è ricca di pinene. Proprio per questo occorre individuare e mappare questi siti misurando i composti organici volatili o, almeno, occorre identificare le aree in cui ci sono specie di piante che rilasciano grandi quantità di queste sostanze nell’atmosfera.

Non si deve escludere che vi siano altri fattori capaci di aumentare lo stato di benessere e che erano fuori dagli obiettivi dello studio. Piacere estetico, assenza di rumori, predominanza della colorazione verde, aria salubre e altro ancora contribuirebbero al senso di benessere in aggiunta ai mono-terpeni. Ciò significa che è importante perseguire la promozione della salute dei cittadini concentrandosi sull’ambiente.

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Luca Sciortino