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(Ansa)
Salute

Tutti i guai del piano vaccinale italiano

Somministrazioni a rilento, scarsa organizzazione per gli over 80 e, per il vaccino di AstraZeneca, anche per la nuova «fila» quella degli under 55

In Italia ad oggi solo l'1,04% della popolazione ha ricevuto le due dosi del vaccino anticovid (659.665) e non è chiaro in che tempi il restante 99% della popolazione potrà essere vaccinato.

Nemmeno il piano strategico nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2 redatto dal Ministero della Salute ha fatto chiarezza. Anzi nel documento scritto a dicembre 15 giorni prima del Vaccine-Day, ci sono dei punti rimasti disattesi ed altri che non hanno tenuto conto di eventuali imprevisti lasciando ancora una volta il Paese impreparato davanti al virus. L'ennesima riprova la si è avuta ieri con il sito della Regione Lazio andato in tilt per le troppe domande di prenotazione del farmaco per gli over 80. Impreparazione, sottovalutazione, ritardi e problemi

Alla fila degli over 80 e delle persone fragili dovuta ai tagli di Pfizer e Moderna si é aggiunta un'altra fila quella nata dai limiti di utilizzo del vaccino di AstraZeneca. L'Aifa infatti ne ha concesso la somministrazione solo agli under 55, creando così una seconda lista da gestire ed organizzare. Inutile dire che la cosa ha colto il Ministero della Salute di sorpresa a ad oggi non c'è ancora un'idea di come organizzare la vaccinazione per gli under 55. Si sta pensando, come prima fase, di somministrare le dosi ad insegnanti, personale delle forze dell'ordine, militari. Ma poi?

Nel piano vaccinale diviso in 8 assi inoltre si fa riferimento ad un implemento di risorse informatiche del sistema sanitario nazionale necessario per far interfacciare Governo e Regioni, di cui ad oggi però non sembrerebbe esserci traccia. Inoltre a mancare totalmente nelle linee guida nonostante gli ultimi focolai avvenuti nelle carceri è la categoria dei detenuti: Chi è più esposto per età o patologie verrà scarcerato come si è visto nel caso di Verdini? Si vaccineranno anche loro e con quale priorità?

Tutte domande rimaste senza risposta e che avrebbero dovute essere discusse ieri in una riunione con il Governo, le Regioni ed il commissario straordinario che però è saltata all'ultimo momento con data da predestinarsi.

A quanto sembra nonostante nel Piano sia dia grande importanza alla comunicazione per "favorire un'ampia adesione della popolazione" allo stesso tempo non si forniscono informazioni precise sui tempi e le modalità delle somministrazioni e la tempestività come abbiamo già visto incide significativamente sui contagi, sui decessi e sulle mutazioni del Covid.

Il piano strategico nazionale per la vaccinazione anti SARS-CoV-2 del 12 dicembre 2020

Dosi e somministrazione dei vaccini

L'Italia, in base agli accordi stipulati, può contare sulla disponibilità delle seguenti dosi:

AstraZeneca 40,38 milioni

Johnson & Johnson 53,84 milioni

Sanofi 40,38 milioni

Pfizer/BNT 26,92 milioni

CureVac 30,285 milioni

Moderna 10,768 milioni

Valori, principi e categorie prioritarie

Le categorie prioritarie nella fase iniziale della campagna vaccinale sono state decise per la limitata disponibilità del vaccino. In base a queste criterio sono state definite prioritarie secondo le raccomandazioni europee ed internazionali le seguenti categorie:

Operatori sanitari e sociosanitari (1.404.037) che lavorano in prima linea in enti pubblici e privati e hanno un'esposizione maggiore al covid.

Residenti e personale dei presidi residenziali, perché un'elevata percentuale di residenze é stato colpita dal covid.

Gli anziani ospiti delle strutture: (570.087)

Persone di età avanzata e con fattori di rischio clinico:

Anziani over 80 (4.442.048)

Persone con un'età compresa dai 60 ai 79 anni (13.432.005)

Popolazione con almeno una cormobilità cronica (7.403. 578)

Con l'aumento delle dosi si inizieranno a vaccinare anche altre categorie dei servizi essenziali. Insegnanti, forze dell'ordine, personale delle carceri e luoghi di comunità che sarà incrementata anche da altre categorie nel corso dell'emergenza a seconda della disponibilità dei vaccini.

Logistica approvvigionamento stoccaggio e trasporto

Gli aspetti relativi alla logistica e alla catena di approvvigionamento (supply chain), stoccaggio e trasporto dei vaccini saranno di competenza del Commissario Straordinario. Per i vaccini che necessitano di una catena del freddo standard tra i 2 e gli 8 gradi si adotterà un modello di distribuzione "hub and spoke" per quelli con una catena del freddo tra -20 e -70 gradi (vaccini mRNA) verrano consegnati direttamente dall'azienda produttrice presso i 300 punti vaccinali predisposti. Al numero di siringhe, di aghi, diluente, dpi per il personale, cerotti e disinfettante provvederà il commissario straordinario.

Punti vaccinali, organizzazione delle sedute vaccinale e delle figure coinvolte

La governance del Piano è organizzata dal Ministero della Salute, dalla struttura del commissario straordinario e le Regioni, con l'identificazione nella fase iniziale di siti ospedalieri o peri-ospedalieri. Saranno impiegate anche unità mobili per chi non può raggiungere i punti di vaccinazione. Il personale per le vaccinazioni sarà composto da medici, infermieri, Oss e amministrativi per un totale di 20mila persone.

Sistema informativo

Si sta predisponendo un sistema informatico e interfacciabile con i diversi sistemi regionali e nazionali per ottimizzare tutti i processi organizzativi e gestionali. Gli aspetti sono relativI al sistema di chiamata/prenotazione, registrazione e certificazione della vaccinazione, sistema di recall e calcolo "real time" delle coperture vaccinali. Un rete che richiederà un implemento delle risorse informatiche di cui dispone il sistema sanitario nazionale.

Vaccino vigilanza e sorveglianza

È necessario attivare una vigilanza aggiuntiva a quella dei vaccini stessi, in termini di raccolta, di segnalazione e valutazione delle reazioni avverse ai nuovi vaccini anticovid, per caratterizzare eventuali rischi ancora non emersi. L'Aifa effettuerà in merito degli studi indipendenti e si è dotata di un comitato tecnico scientifico: Il CSV-Covid19 con l'obiettivo di coordinare le attività di farmacovigilanza e collaborare al piano vaccinale relativo all'epidemia Covid-19. Il Comitato istituito il 14 dicembre 2020 dall'Agenzia Italiana del Farmaco in accordo con il Ministero della Salute e il Commissario Straordinario, rimarrà in carica per due anni e potrà essere rinnovato in base all'evoluzione della pandemia e all'andamento della campagna vaccinale Covid-19.

Comunicazione

È necessario fornire informazioni complete

obiettive e accurate per favorire un'ampia adesione alla campagna vaccinale alla popolazione. Nella fase iniziale le dosi saranno limitate e sarà necessario spiegare il perché sono state scelte categorie prioritarie. Inoltre l'Iss informerà delle caratteristiche del vaccino gli operatori sanitari. Verrà istituito un coordinamento composto dai rappresentanti del mondo medico-scientifico i cui obiettivi saranno: 1) sviluppare e diffondere messaggi chiave anche considerando le diverse fasce di età; 2) aggiornare costantemente i media tradizionali e web 2.0 al fine di prevenire un'informazione/comunicazione non puntuale; 3) sviluppare contenuti e strategie operative online e offline per rilevare e rispondere alla disinformazione in tempo reale.

Valutazione d'impatto

epidemiologico e di valutazione economica

La pandemia ha causato non solo malati ed eccesso di decessi ma anche avuto delle ricadute economiche sulla sanità, sulla società e i settori economico-produttivi. Il 17 giugno 2020, la Commissione Europea (CE) ha presentato una strategia comune per accelerare lo sviluppo, la produzione e la diffusione di vaccini efficaci e sicuri contro l'infezione. In cambio del diritto di acquistare un determinato numero di dosi di vaccino in uno specifico periodo di tempo, la Commissione ha finanziato parte degli upfront costs sostenuti dai produttori e dalle case farmaceutiche. Due criteri dovrebbero indirizzare la valutazione economica: l'utilizzo razionale delle risorse e l'equità. Pertanto è innanzitutto necessario stimare il burden of disease di Covid-19 e in particolare il peso economico della malattia.

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Linda Di Benedetto