Strage di Via D'Amelio: la morte di Paolo Borsellino | foto
La mafia annienta il giudice nel cuore di Palermo. La sfida allo Stato deflagra nei primi anni Novanta
Neppure due mesi erano passati dall' agguato al giudice Falcone a Capaci . La furia della guerra dichiarata dalla mafia allo Stato deflagra nuovamente alle 16:58 del 19 luglio 1992 a Palermo, in via Mariano D'Amelio.
Paolo Borsellino , il giudice antimafia, si era recato in visita alla madre quando nel breve tratto tra le auto della scorta ed il portone una vecchia Fiat 126 imbottita di esplosivo, innescata a distanza, cancellava la vita del giudice palermitano e della sua scorta. Solo uno tra gli agenti riuscirà a sopravvivere alla micidiale esplosione che dilaniò i corpi e devastò un'ampia area circostante lungo la via D'Amelio.
Cosa Nostra, governata dai Corleonesi, lanciava spavaldamente a suon di tritolo un nuovo e gravissimo monito alle Istituzioni, con l'eliminazione fisica dei due giudici simbolo dell'antimafia. Uccisi uno dopo l'altro, in meno di 60 giorni.
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